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Visualizzazione dei post da 2021

«No agli autoritarismi, passiamo dal parteggiare al partecipare». Un bilancio dell'ultimo viaggio apostolico del Papa

Papa Francesco rivolge il suo discorso alle autorità presenti nel Palazzo Presidenziale di Atene  Bergoglio ha condannato muri e fili spinati, scuotendo l'Europa tentata da politiche «sbrigative», prive di valori Papa Francesco ha compiuto un viaggio sulla frontiera orientale dell'Europa, prima a Cipro e poi in Grecia. I viaggi sono un messaggio per le parole del Papa, ma anche per il luogo ove sono dette: parlano ai popoli visitati e al mondo.  Francesco ha voluto attrarre l'attenzione del mondo su Cipro, un piccolo Paese piuttosto trascurato dalla diplomazia internazionale. È l'ultimo Paese europeo dove esiste un muro che lo divide in due parti: la Repubblica di Cipro e la regione occupata dai turchi dal 1974.  Muri e fili spinati. Dalla Nunziatura apostolica, dove il Papa ha risieduto, si vedono i fili spinati che dividono l'isola. Francesco li ha ricordati: «Questa è una guerra di odio che divide un Paese».  Il suo viaggio nell'isola ha un significato di v

Il Natale ricorda l'avvento di Dio nella debolezza. Cancellarlo nega la storia dei cristiani e dell'intera Europa

  L'immagine della Natività di Giotto proiettata sulla facciata della Basilica superiore di Assisi Questa festa è un momento importante della nostra cultura: l'ideologia della neutralità è anacronistica L'Unione europea cancella il Natale? Nella "Guida della commissione dell`Unione per una comunicazione inclusiva" sono apparse, giorni fa, alcune proposte che stupiscono. Tra di esse, colpisce l'invito a non usare il nome del Natale, ma al suo posto "festività", e a non utilizzare nomi cristiani come Maria e Giovanni, ma neutri come Malika e Giulio. Lo scopo dichiarato delle misure è evitare manifestazioni di intolleranza, dando per scontato che in Europa tutti siano cristiani. E nemmeno tutti i cristiani celebrano il Natale nella stessa data.  Si auspica un linguaggio neutrale per non discriminare le altre religioni o i non credenti. La "guida" è stata ritirata, anche per le proteste di tanti, tra cui vari italiani. Ma la questione resta. È

L'innovatore illuminato che non ha avuto paura del progresso. Per don Alberione bisognava creare, attraverso i mass media e i libri, una cultura di popolo ispirata dalla fede

Raccolse le sfide del tempo per portare il Vangelo a tutti Don Giacomo Alberione, nato nel 1884, è un uomo del XX secolo. La sua visione di Chiesa però non è chiusa nelle istituzioni ecclesiastiche. Lo percepiamo bene oggi, a cinquant'anni dalla morte del fondatore della Famiglia paolina.  Non ha paura del mondo, che gli appare pieno di risorse, nonostante i pericoli e le sfide. Non teme il mercato, le macchine, il rischio calcolato. Traccia una linea delicata e costruttiva: fedele alla Chiesa e ai papi, ma capace di adattarsi al secolo, non solo nella recezione degli strumenti nuovi, ma anche nella prossimità alla gente. Parla di "adattamento" e di "spirito di comprensione".  È un "imprenditore di Dio". Imprenditore è figura nuova, che appartiene al mondo della seconda rivoluzione industriale. Alberione entra nel mondo della produzione, sul mercato. Prete e imprenditore: non è una contraddizione? Non è una contraddizione quella di preti, suoi seguac

Una guerra senza fine che devasta il Paese. L'Etiopia ostaggio dello scontro fra governo e ribelli

Sfollati del Tigray - Foto WFP/Leni Kinzli I tentativi di "cessate il fuoco" di Usa, Unione africana ed Emirati sono falliti. Intanto i massacri continuano Un millenario Stato africano, l'Etiopia, sta per dissolversi senza che la comunità internazionale riesca a evitarlo. La guerra è iniziata un anno fa tra Governo federale e la regione del Tigray che rifiutava la nuova costituzione centralista (l'Etiopia ha un impianto fortemente federale) proposta dal primo ministro (e Nobel per la pace) Abiy Ahmed. Fino al 2018, i tigrini avevano governato per 27 anni ad Addis Abeba. Ormai il contenzioso iniziale è stato inghiottito in un gorgo di violenze e rivendicazioni che hanno portato sette movimenti armati ad allearsi contro il Governo, tra cui l'esercito di liberazione oromo. Un anno di violenze, certamente efferate, ha cambiato tanto. Oggi pare difficile un ritorno alla situazione precedente. Sono falliti i tentativi di "cessate il fuoco", provati da Stati Un

Non serve costruire nuovi muri, ma un'alleanza fra i Paesi europei

Gruppi di migranti accampati al confine tra Polonia e Bielorussia l'8 Novembre - Foto della cancelleria della Polonia (dettaglio)  da flickr Non si può scaricare il problema sugli Stati di prima accoglienza. Vanno aiutati quelli di partenza e bisogna offrire una vera integrazione a chi arriva Un nuovo muro in Europa: tra Polonia e Bielorussia. Il muro c'è già, anche se non costruito a regola d'arte. È fatto di respingimenti, filo spinato, freddo e gelo. Se poi l'Unione europea finanzierà la costruzione del muro con la Bielorussa per impedire il passaggio dei migranti, l'operazione diverrà permanente. Sarà una vergogna per l'Unione. Infatti, l'allargamento dell'Europa ai paesi dell'Est è nato dalla caduta del Muro di Berlino nel 1989 e dalla fine della "cortina di ferro".  Oggi muri e cortine di ferro risorgono per proteggere i Paesi europei dalla pressione migratoria. Sulla frontiera tra Croazia e Bosnia è scattato un sistema di controllo

Banalizzare la Shoah un'offesa alle vittime

Un'immagine della manifestazione di Novara organizzata dalla Comunità ebraica e dalla Comunità di Sant'Egidio - Foto Sant'Egidio Usare la tragedia dell'Olocausto per la propaganda No Vax è inaccettabile e rischia di riattizzare l'odio A Novara i no Green Pass sono sfilati vestiti da prigionieri di Auschwitz con casacche a strisce, aggrappati a una corda con nodi che voleva ricordare il filo spinato del reticolato del lager. Così si banalizza la tragedia unica della storia europea, quella della Shoah, mentre si offende la memoria di sei milioni di ebrei scomparsi, dei sopravvissuti e, tra questi, dei pochi che ancora vivono e ci testimoniano quell`orrore.  La memoria della Shoah è decisiva per gli italiani e gli europei: un punto di riferimento ineliminabile per la nostra coscienza. Il genocidio non fu compiuto solo dai nazisti, con la loro organizzazione industriale della morte, ma avvenne - è sempre bene ricordarlo - con la collaborazione di italiani, francesi, uc

La sfida comune: disarmare i cuori

Papa Francesco con il grande imam di Al Azhar, al-Tayyib, a Roma il 7 Ottobre - Foto Sant'Egidio Da Wojtyla a Bergoglio, il dialogo fra le fedi continua e dà frutti: l'obiettivo è costruire il mondo post-pandemico Trentacinque anni fa, il 27 ottobre 1986, Giovanni Paolo II invitò gli esponenti delle Chiese cristiane e delle grandi religioni ad Assisi per pregare l'uno accanto all'altro per la pace, non più l'uno contro l'altro come era avvenuto in passato. Il gesto suscitò perplessità nella Chiesa cattolica: non si metteva il cristianesimo sullo stesso piano delle altre religioni? Non si rinunciava così alla verità per un indifferentismo che faceva le religioni tutte uguali? Era il tempo della Guerra fredda.  Nel 1989 però cadde il Muro e si delineò uno scenario differente: le religioni rischiavano di giocare un ruolo, come una nuova ideologia, per benedire i conflitti, la violenza e anche il terrorismo. Giovanni Paolo II l'aveva intuito. Aveva assistito a

C'è un "noi" da ricostruire: alle città serve una vera politica

Una persona senza fissa dimora a Milano - Foto  Giovanni Gianfranco Candida da Facebook È necessario avere una visione per ricucire lo strappo tra abitanti e istituzioni. Mancano progetti di lungo respiro Cinque importanti città italiane hanno eletto il loro sindaco: alcune al primo turno, altre al ballottaggio. Le sei città insieme contano più di 6.350.000 italiani, ma sono un crocevia per l'Italia del futuro. Naturalmente le problematiche sono molto diverse. Roma e Napoli soffrono segnate da una crisi profonda, una vera decadenza. Non è così per Milano, Torino e Bologna. Le città, nel mondo della globalizzazione, sono snodi decisivi. Molto dipende dalla loro capacità di collocarsi nel cuore dei flussi globali, di non isolarsi e ripiegarsi su di sé. Si pensi al ruolo indiscusso di Milano nell'internazionalizzazione del Paese. Una politica della città è decisiva in un'Italia che, con il Recovery pian, vuole rilanciarsi e uscire da quel lento scivolamento indietro che ha car

Il fascismo purtroppo non è morto, ma non tornerà mai più al potere

Un momento dell'attacco alla sede di Roma della Cgil il 9 Ottobre Forza nuova e gli altri movimenti intercettano il malcontento di chi ha paura di vaccinarsi. Serve una presenza più diffusa delle comunità in tutte le periferie L'attacco e le devastazioni della sede della Cgil a Roma sono qualcosa di incredibile. L'assalto al pronto soccorso del policlinico romano Umberto I è stato un atto impensabile: se qualcuno si fosse trovato in stato di urgenza in quel momento non avrebbe potuto accedere alle cure mediche necessarie. Il segretario della Cgìl Landini ha parlato di un «atto squadrista e fascista preorganizzato». Ha aggiunto: «Tutte quelle formazioni che si richiamano al fascismo vanno sciolte e questo è il momento di dirlo con chiarezza». In particolare si riferiva a Forza Nuova, movimento di estrema destra guidato da Roberto Fiore e Giuliano Castellino. Fiore ha raccolto 5.735 preferenze in tutte le circoscrizioni alle elezioni europee del 2019, manifestando i ridotti

Senzatetto, un problema sociale che riguarda anche noi cittadini

Un gruppo di volontari visita i senzatetto per le strade di Torino Da Foto Andrea Pellegrini/La Voce E il Tempo   Tante storie infelici che molti fingono di non vedere. Ma non si può vivere solo per se stessi. Dobbiamo aiutarli Nelle nostre città ci sono tante persone invisibili. Non appaiono agli occhi della stragrande maggioranza dei cittadini. Sono quelli di cui le istituzioni non si occupano.  Paradossalmente ce ne siamo accorti nel tempo del lockdown, quando le strade delle città erano vuote. Loro sono rimasti per strada, nonostante gli inviti al confinamento. Dove potevano andare? Non hanno casa. Dormono spesso per strada o in ricoveri di fortuna. La solitudine del lockdown ha fatto mancare tutto: chi li aiutava anche sporadicamente, chi dava un'elemosina, chi passava loro qualche vestito... Le città, con i negozi chiusi, non solo hanno negato un aiuto, ma persino i bagni. Nelle strade vuote sono apparsi loro, solo loro: gli invisibili. Quanti sono? Chi sono?  Misurarne il

Fedi differenti unite dallo stesso obiettivo: pregare per la pace

Papa Francesco con il patriarca Bartolomeo e il grande imam al-Tayyib il 7 Ottobre ai piedi del Colosseo per la cerimonia finale di "Popoli Fratelli, Terra Futura" - Foto Sant'Egidio Cristiani, musulmani, ebrei e altri credenti riuniti a Roma in nome della fraternità e della cura del Creato Il nostro non è un mondo in pace. La tensione sale nel confronto tra Stati Uniti e Cina in Asia e nell'Oceano Pacifico. Sono tanti i conflitti locali, che il Papa chiama «guerra mondiale a pezzi». Il Nord del Mozambico è devastato dal radicalismo jihadista, che ha provocato circa 600 mila rifugiati. L'Etiopia è preda di una terribile guerra civile.  Il terrorismo islamista fa sentire la sua mano pesante in Nigeria, in Mali e nei Paesi vicini. Abbiamo osservato da vicino la dolorosa vicenda afghana, che lascia una lezione amara: « La guerra è un fallimento della politica e dell'umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male», ha scritto papa Franc

Usa-Cina, una partita che oscura l'Europa

L'annuncio della stipula dell'Aukus il 15 Settembre - Foto US Embassy Canberra La globalizzazione vive sugli oceani. Pur di arginare Pechino, Washington non esita a irritare Parigi La scelta del presidente Biden di armare l'Australia con sommergibili a propulsione nucleare non deve meravigliare: da tempo la strategia di contenimento della Cina in Asia è diventata la priorità statunitense. La globalizzazione vive sui mari. Lì si svolge la sfida tra superpotenze. Il 90% del mercato globale passa per gli oceani. Grazie al crescente peso manifatturiero dell'Asia, le rotte predominanti non sono più atlantiche, ma quelle che connettono Pacifico e Oceano Indiano. I cinesi vi hanno costruito hub portuali che dovrebbero giungere fino in Italia. L'accesso ai mari orientali, che Washington già possiede con le sue basi, è ora una priorità per Pechino. Preoccupati, nel 2007 indiani e giapponesi hanno ottenuto da Stati Uniti e Australia la creazione del Quad, o dialogo quadrilat

La questione copta nel destino di Patrick Zaki

Dal poster dedicato nel 2020 a Patrick Zaki e Giulio Regeni dalla street artist Laika Intorno al giovane ricercatore si gioca una complessa partita che riguarda la minoranza cristiana in Egitto Patrick Zaki avrà il processo. Lo studente, che frequentava la laurea magistrale a Bologna, è da 19 mesi in carcere, dopo essere stato prelevato all'arrivo in Egitto dall`Italia.  Dopo l'arresto, ha dichiarato il suo avvocato, ha subìto torture. La sua detenzione è stata periodicamente confermata dai giudici e ormai stanno per scadere i 24 mesi di carcerazione preventiva previsti dalla legge.  Le accuse erano pesantissime: minaccia alla sicurezza nazionale, propaganda in favore del terrorismo, sovversione, incitamento a manifestazione illegale, diffusione di notizie false. Oggi ne resta in piedi solo l'ultima: diffusione di notizie false fuori e dentro il Paese. Riguarda un articolo in cui ha denunciato la discriminazione dei cristiani.  Patrick è copto-ortodosso. La sua vicenda è

La nostra cara Angela e il buon Dio

La cancelliera Merkel con Andrea Riccardi all'incontro di preghiera per la pace di Muenster nel 2017   Foto Sant'Egidio La fede mai ostentata, l'atteggiamento materno, l'azzardo sui profughi. Andrea Riccardi, uno dei suoi migliori amici italiani, racconta un lato poco noto della cancelliera Al Duomo di Berlino, a pochi passi da casa sua, Angela Merkel si reca di rado. Non vuole farsi fotografare mentre prega.  Coltiva una dimensione estremamente privata della sua fede, non vuole che diventi uno show. La cancelliera ha sempre teorizzato che essere figlia di un pastore protestante non significhi automaticamente essere credenti. Ma chi la conosce bene racconta che Merkel sia in grado persino di riconoscere le diverse edizioni in tedesco della Bibbia. La sua fede è solida, ed è stato anche un impulso importante per uno dei gesti che l'ha resa più famosa: l'apertura delle frontiere ai profughi del 2015. Quel "Ce la faremo" che ha segnato un'epoca, e n

Un Sinodo per rendere il popolo di Dio realmente protagonista

Papa Francesco all'incontro con la comunità Rom di Košice (Slovacchia) - Foto Vaticano Papa Francesco punta a riformare il governo della Chiesa dopo averla spinta in mezzo alla gente (con l' Evangelii gaudium ) e spronata a costruire dialogo (con Fratelli tutti ) Dopo la recente operazione, sono cominciate a circolare voci sulle dimissioni di Francesco. Si sono cercati vari indizi di questa decisione. La realtà è diversa.  Papa Bergoglio a dicembre compie ottantacinque anni (l'età in cui Benedetto XVI ha rinunciato), ma chi lo incontra vede un uomo appassionatamente rivolto al futuro. Fin dall'inizio, dal 2013, ha delineato il suo messaggio con l' Evangelii gaudium . È un testo centrale, non ancora pienamente recepito: ha trovato ostacoli nell'inerzia delle strutture e degli uomini, in un modo di ascoltare a metà e di non mettere in pratica, nell'abitudine a non discutere, nella crisi delle strutture della Chiesa e nell'invecchiamento dei suoi quadri. 

Dante, un costruttore di mondi aperti all'altro

  Alighieri non ha soltanto "inventato" l`italiano ma grazie alla lingua ha disegnato una visione della realtà unificante ed educativa Quando Dante Alighieri morì, nel 1321, l`Italia non era ancora una nazione. La lingua italiana non esisteva se non in forma embrionale e un uomo di cultura  conosceva tutti gli argomenti. Era una cultura non specialistica, ma universale.  La Divina Commedia ci consegna infatti una "summa" del pensiero e della cultura del Trecento ed è uno spartiacque. Non segna solo l'origine della nostra lingua e della nostra cultura ma anche un momento di passaggio. Da un lato risale alle radici classiche della nostra cultura, dall'altro apre una prospettiva sulle altre culture presenti nell`Europa del Trecento.  È capace di costruire una cultura e un mondo, Dante è un "costruttore". È un filosofo che struttura le forme del suo pensiero. Tra queste riconosciamo quelle della Cristianità medioevale, anche se è una cristianità che lo

Ascoltiamo il grido della Terra o sarà troppo tardi per tutti

Pompieri in azione in California il 27 Agosto - Foto CALFIRE_Official Il luglio scorso è stato il più caldo di sempre. È l'ora di decisioni coraggiose, che sposino ecologia e giustizia I1 caldo torrido dell'estate ha raggiunto punte preoccupanti. Le alluvioni in Belgio e Germania - ma anche il recente ciclone negli Stati Uniti - sono state impressionanti. È impensabile negare -come fa ancora qualcuno - l'esistenza del cambiamento climatico. Alcuni esperti sostengono che si è aperta l'età dei megafuochi, difficili da domare. Da fine luglio, gli incendi sono stati di dimensioni insolite, consumando milioni di ettari di foreste in pochi giorni. In California il dixie fire ha distrutto 250.000 ettari obbligando molti a fuggire. In Algeria ci sono stati 90 morti per il fuoco. In Italia sono stati contati - soprattutto al Sud - 800 casi in contemporanea. L'isola greca di Eubea è stata devastata con 100mila ettari distrutti, in Turchia 180mila. L'Australia, tra il 201

Ora lo sappiamo: la guerra non serve, bisogna costruire la pace

I Paesi occidentali sono a un bivio: chiudersi in un sovranismo spaventato o promuovere una politica realista e aperta al mondo L'11 settembre 2001 è cominciato il XXI secolo. L'attacco fu di una violenza inaudita. Il mondo l'ha seguito in diretta, sentendosi impotente innanzi al terrorismo suicida. Ci siamo sentiti coinvolti: «Siamo tutti americani», si scrisse. Osama bin Laden ha sfidato gli Stati Uniti per porsi alla testa del mondo musulmano in un jihad all'Occidente.  Alla guerra dichiarata da un terrorista c'è stata una risposta militare occidentale. Si è aperto un periodo bellicoso contro il mondo musulmano. Vedendo ora gli occidentali e non pochi afghani abbandonare Kabul, ho pensato al fallimento di 20 anni di guerra: di fiducia che la guerra potesse risolvere i problemi e costruire un mondo diverso! In Afghanistan dal 2001, poi in Iraq dal 2003 e in altri Paesi, tra cui la vicina Libia.  Oggi ci accorgiamo di come sia stata una strategia sbagliata. Sono p

È l`ora di una riflessione sulla nostra politica internazionale

Famiglie afghane in attesa della partenza di un volo di evacuazione - Da foto di USAF - Air Mobility Command Public Affairs La presenza delle nostre apprezzate missioni militari all'estero deve essere accompagnata da un'azione diplomatica più risoluta, legata alla cooperazione Quando la scorsa settimana abbiamo scritto sull'Afghanistan, non credevamo che i Talebani sarebbero arrivati a Kabul così presto. Nessuno lo credeva. Ma è avvenuto. Lo Stato afghano, le istituzioni, la politica, l'esercito si sono liquefatti davanti agli "studenti coranici".  Vediamo ogni giorno le scene impressionanti all'aeroporto di Kabul: l'ingorgo di persone disperate, pronte a tutto pur di lasciare il Paese. Con esse, la fuga degli occidentali. Abbiamo sentito le voci delle donne afghane, degli attivisti per i diritti umani, dei giornalisti abituati alla libertà e dei tanti altri cittadini: hanno detto di sentirsi traditi, dopo che avevano sperato con l'Occidente di co

La presa di Kabul riguarda anche noi

  Fonte: Reuters Se torna il regime che ospitava Al Qaida e Bin Laden il mondo rivivrà la minaccia del terrorismo L'Afghanistan nel nostro immaginario era un lontano Paese asiatico, rinserrato tra le montagne, capace di difendersi fieramente da russi e inglesi. Nel 1979 i sovietici lo invasero e cominciò una dura guerra di dieci anni, uno dei motivi della crisi finale dell'Urss.  Gli Stati Uniti finanziavano la resistenza afgana ai sovietici, appoggiata da estremisti islamici di vari Paesi (tra essi c'era pure Bin Laden). Nei Paesi musulmani gli "afgani" (così chiamavano i reduci dalla guerra in Afghanistan) sono stati nuclei che hanno comunicato un modello radicale di islam. Li ho visti ad Algeri, barbuti, attorno a una moschea, detta "degli afgani", un'ex chiesa cattolica al tempo della Francia. Con il ritiro dei sovietici, dopo alterne vicende, i talebani (altrimenti detti "studenti del Corano") si imposero con l'Emirato islamico da