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Visualizzazione dei post da novembre, 2022

Migranti, l'importanza di una strategia europea: i bracci di ferro sono inutili

I migranti sbarcati l'8 Novembre a Catania dalla nave Geo Barents della Ong Medici senza frontiere - Foto Emiliano Abramo/Sant'Egidio Si paga il fatto che gli accordi di ricollocazione non hanno meccanismi automatici. Occorre una visione di lungo periodo In Europa, di fronte a ogni emergenza migratoria, scatta una reazione istintiva: chiudersi a riccio e accusare gli altri Stati di poca solidarietà. Ora l'Italia si sente abbandonata, ma anche gli altri Paesi hanno vissuto la stessa sensazione.  Bisogna uscire da questo blocco ricorrente e guardare la realtà. Oggi masse di persone si spostano nel mondo per mancanza di lavoro, conflitti, cambiamenti climatici e situazioni invivibili. Guardiamo al Pakistan: le immani inondazioni del mese scorso (un quinto del Paese colpito) incentiveranno il movimento globale delle popolazioni. È miope e inutile litigare tra europei su una crisi planetaria. Nell'Unione europea si paga il fatto che gli accordi di ricollocazione non hanno u

Non consegniamo il futuro alle armi: la pace è dei forti

Una immagine della manifestazione del  5 Novembre in piazza San Giovanni a Roma - Foto Sant'Egidio Manifestazioni come quella di Roma spronano i Governi a tessere la pace ridando vigore all'azione diplomatica È possibile che una svolta nella guerra in Ucraina non sia ancora all'orizzonte? Le sofferenze sono tante.  Gli ucraini avranno un duro inverno, con il freddo e la mancanza di elettricità, dopo la distruzione di un terzo delle infrastrutture energetiche del Paese. Anche nel mondo russo sembrano calare i sostenitori della guerra. Un giornale russo online, basato in Lettonia, a partire da sondaggi indipendenti russi, informa che in nel Paese il punto più alto nei consensi alla guerra è stato tra marzo e aprile 2022 per poi diminuire dal 25% fino al 16% di settembre (i favorevoli alla pace sono aumentati dal 23% al 27%). Ma la situazione della guerra, a seguito dell`aggressione russa, è bloccata sul piano diplomatico. Nessuna via, al momento, sembra percorribile tra Kyiv

Un ponte tra Occidente e Oriente per vivere insieme nella diversità

Un momento della visita di Papa Francesco in Bahrein - Foto Vatican News La necessità di mettere in contatto questi due "mondi" in nome della pace. Alle religioni un compito importante Si è tenuto in Bahrein il Forum per il dialogo, patrocinato dal re Hamad bin Isa al Khalifa. L'incontro, cui hanno partecipato il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, il grande imam di al-Azhar, al-Tayyib e vari altri leader religiosi, ha avuto per tema la coesistenza tra Oriente e Occidente.  È un filone, iniziato a Firenze nel 2015, per impulso della Comunità di Sant'Egidio. In quell'occasione, al-Tayyib parlò della necessità di passare «dal mondo dei sogni a quello del reale». Accadeva sette anni fa e il Grande imam di al-Azhar, la più alta autorità musulmana, dichiarava: «Siamo venuti da voi con grandi speranze, con una fiducia illimitata nella vostra lealtà e nella vostra determinazione contro i fautori della violenza, contro coloro che vogliono che l'Occidente rimanga

Rimettiamo la pace nel cuore del futuro

Il gesto di pace a conclusione della cerimonia che ha visto Papa Francesco e i leader religiosi raccolti ai piedi del Colosseo - Foto Sant'Egidio Cercarla, a livello personale, sociale e politico, non è un atteggiamento da deboli, ma da forti A che serve dialogare? Non è un'inutile cedevolezza? Sono domande che alla fine esprimono rassegnazione di fronte alla realtà. Infatti quando i credenti pregano insieme, quando immaginano la pace anche di fronte a orizzonti di guerra, si apre sempre una via di speranza.  Cercare la pace non è un atteggiamento da deboli, ma da forti. Papa Francesco, parlando al Colosseo, dopo la preghiera delle varie comunità religiose, ha detto: « Rimettiamo la pace al cuore della visione del futuro, come obiettivo centrale del nostro agire personale, sociale e politico, a tutti i livelli. Disinneschiamo i conflitti con l'arma del dialogo». Non sono belle parole, ma l'espressione della forza di pace scaturita dal dialogo e dalla preghiera dei lea