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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

La questione Santa Sofia. Resti museo o si tradisce lo spirito di Assisi

Foto: Tolga Ahmetler, Unsplash Come dimostrò Karol Wojtyla, musulmani, ebrei e cristiani possono pregare gli uni accanto gli altri La basilica di Santa Sofia, Hagia Sophia, ritorna moschea. Questo monumento è una delle meraviglie del mondo, sulle rive del Bosforo a Istanbul. Hagia Sophia, la Divina Sapienza, fu fondata per essere la più grande e bella chiesa del mondo. L'attuale basilica fu inaugurata nel 537 dall'imperatore Giustiniano con il patriarca Eutichio, come cuore della "Grande Chiesa di Cristo", quella di Costantinopoli. Chiesa madre della cristianità bizantina, adornata di splendidi mosaici, fu il centro della vita religiosa e politica dell'Oriente cristiano. Qui, nel 1043, il legato del papa, Umberto di Silva Candida, depositò sull'altare la scomunica del patriarca ecumenico Michele Cerulario, che rispose scomunicando a sua volta la Chiesa di Roma. Da allora la distanza è divenuta scisma tra l'Oriente ortodosso e l'Occidente cattoli

I dannati del Mediterraneo bussano alle nostre porte

La pandemia non ha fermato chi fugge da quelli che il Papa ha definito veri e propri lager e cerca un approdo in Europa. E intanto Libia e Libano sono ormai al collasso Due storie terribili di navi di rifugiati, Ocean Viking e Talia, ripropongono un problema drammatico del Mediterraneo. La Talia, nave per il trasporto animali, fatta attendere dai maltesi con la solita infinita procedura, è divenuta famosa per un'immagine che ha richiamato la Pietà di Michelangelo: un marinaio siriano aiutava un rifugiato scheletrico, che non poteva più camminare, a scendere a terra. È un'immagine che ha risvegliato dal torpore chi si era abituato a queste storie. Ocean Viking, nave di una Ong, è stata undici giorni in attesa del via del governo italiano per lo sbarco. Il suo carico umano, 180 persone, disegna una specie di Onu dei dannati della terra: 60 dal Bangladesh, 46 dal Pakistan, 17 dall'Egitto, 16 dalla Tunisia, 11 dall'Eritrea, 11 dal Marocco, 6 dal Ghana, tre dal Suda

Il caso Mondragone insegna alla politica a ripensare il territorio

I palazzi ex Cirio di Mondragone - Foto Cosimo Antitomaso da Facebook La tensione divampata nel ghetto dei bulgari riporta a galla storie di miseria, abbandono e sfruttamento A Mondragone, il governatore della Campania De Luca ha chiuso quattro edifici, i "palazzi ex Cirio", dopo la conferma di ben 49 contagi di Covid-19. È un'area abitata prevalentemente da famiglie bulgare che vivono di lavori marginali. Qualcuno ora manca all'appello. Qualcun altro, risultato positivo, è scappato. Il fatto è preoccupante. Invece un'ottantina di persone sono state portate altrove per essere isolate e curate.  È una situazione difficile da tempo. C'è chi abita abusivamente gli alloggi. Alcuni vivono di lavori saltuari, altri sono braccianti o edili. Spesso i caporali li reclutano senza contratto, con turni pesantissimi. Bisogna conoscere da vicino il mondo dei bulgari (che sono cittadini europei), i quali vivono  in una forte marginalità e arretratezza anche cultura

Maria soccorso dei migranti: la cronaca diventa preghiera

Mater misericordiae , Mater spei e Solacium migrantium sono i nuovi titoli. L'ultimo corona un'intuizione di Pio XII Papa Francesco ha aggiunto alle tradizionali tre nuove invocazioni lauretane: Mater misericordiae , Madre della misericordia , Mater spei , Madre della speranza , Solacium migrantium , Aiuto dei migranti . Non è una novità che i Papi introducano altre invocazioni. Giovanni Paolo II volle che Maria fosse invocata come "Madre della famiglia". Mentre il mondo soffre le conseguenze della crisi del Covid-19, si sente il peso di un pessimismo diffuso, non solo sull'economia e il lavoro, ma anche sul futuro , Francesco introduce il tema della speranza: Maria è la "Madre della speranza" e la Chiesa indica il futuro con speranza, sapendo che, nonostante tutte le difficoltà, non siamo soli, ma accompagnati dalla presenza del Signore. La disperazione scoppia quando ci si sente abbandonati. La condizione di chi prega è la scoperta di non esse