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Visualizzazione dei post da agosto, 2015

La Teologia della prosperità interroga la Chiesa

Andrea Riccardi, nella rubrica "Religioni e civiltà" del "Sette", il settimanale del Corriere della Sera, parla oggi di quella  parte non irrilevante delle numerosissime sette religiose segnata dal concetto secondo il quale la "salvezza" è anche il benessere concreto.  Una volta, un tassista guatemalteco disse con l`acume tipico della sua gente: «La Chiesa ha scelto i poveri, ma i poveri hanno scelto le sette». È un fenomeno impressionante di cui in Europa ci si rende scarsamente conto. Tanti, soprattutto poveri nel Sud del mondo, partecipano alle comunità neoprotestanti. "Sette" è il nome dispregiativo con cui le si definisce, ma sono una realtà considerevole, dalla crescita impressionante: lungo il Novecento sono divenute mezzo miliardo di persone, neoprotestanti, pentecostali, fuori dalle Chiese tradizionali, cattoliche, ortodosse o evangeliche. Un nuovo cristianesimo. Non un mondo unitario: al suo interno ci so

Accogliere i profughi, spegnere le guerre - La vera emergenza è portare la pace nei Paesi di origine

Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana La vera emergenza è portare la pace nei Paesi di origine Di fronte al dramma dei rifugiati, la Chiesa segue una linea chiara e semplice, al di là di ogni polemica. È una posizione che esprime tutte le realtà del cattolicesimo e - direi - di un popolo, per cui non si può respingere chi arriva nel nostro Paese, proveniente da guerra e persecuzione. Non solo le strutture ecclesiastiche, ma anche le famiglie, un vasto circuito di persone comuni, collaborano a fare spazio a quanti arrivano. È tutta gente che ha ben chiaro il senso di umanità come bussola nella vita quotidiana. La "predicazione" della paura punta invece a un consenso facile: grida all'invasione e mistifica rischi e pericoli. Del resto - come tante volte si è affermato - non si tratta di un'invasione: le cifre degli arrivi sono non tanto superiori a quelle degli scorsi anni. Insomma, la logica dei cristiani italiani ed eur

«Solo la pace fermerà i profughi». Intervista a Andrea Riccardi

Andrea Riccardi intervistato da Corrado Castiglione de "Il Mattino" Basta polemiche: subito iniziative di pace e di cooperazione internazionale per mettere fine ai viaggi dei disperati che fuggono dalla guerra. Parla Andrea Riccardi, profondo conoscitore del nodo migranti e profughi, prima con l`associazionismo attraverso la comunità di Sant'Egidio di cui è fondatore - e poi, durante il governo Monti, alla guida del ministero perla Cooperazione internazionale e l`Integrazione.  Prof, non trova che le polemiche sugli immigrati rivelino di converso una sottovalutazione della portata storica del fenomeno? «Purtroppo il tema dei migranti e dei rifugiati è stato sempre.affrontato con toni tanto accesi, non solo in Italia ma anche in Europa». Secondo lei perché?  «Per molti motivi. Innanzitutto perché in termini di consenso politico a.qualcuno sembra che essere duri paghi. Ecco dunque che in tanti, d'istinto, di fronte all`enne

Bartolomeo, patriarca illuminato, tra tradizione cristiano-ortodossa ed ecologia

Andrea Riccardi nella rubrica  "Religioni e civiltà" del settimanale "Sette" del Corriere della sera di oggi: Bartolomeo, patriarca illuminato diventato un leader spirituale a livello mondiale ed è riuscito a saldare la tradizione cristiano-ortodossa con l`ecologia Papa Francesco ha pubblicato una celebrata enciclica sulla questione ecologica. Ma bisogna ricordare che, prima di lui e del cattolicesimo, il patriarca ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli ha parlato di questi problemi. E Francesco lo riconosce pubblicamente. Bartolomeo è stato chiamato il "patriarca verde" per il suo impegno sui temi ecologici. Il presidente francese Hollande l`ha voluto con sé a Parigi, lo scorso luglio, al Sommet des consciences pour le climat. Bartolomeo ha avuto la capacità di saldare la tradizione cristiano-ortodossa con l`ecologia. Ha fatto sentire le voci della tradizione, come Massimo il Confessore che, fin dal VII secolo, afferm

Intervista a Riccardi: Abbiamo dimenticato cosa vuol dire Chiesa dei martiri

Andrea Riccardi intervistato da Luca Liverani di Avvenire: «Quello di Bagnasco non è pessimismo. Dobbiamo essere amici dei poveri e forti nella fede. Il Giubileo è un ritorno a Dio, alla coscienza che da soli non ci si salva» Il cardinale Bagnasco si chiede se la Chiesa in Occidente non stia diventando una minoranza. Ma per Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant`Egidio , non è un messaggio pessimista.  «Questa presa di coscienza che emerge dalle parole del presidente della Cei non è un cristianesimo triste, pessimista, esangue. Credo ci sia una "forza debole" nella scoperta della compagnia dei martiri, dei poveri e della forza della parola di Dio». Da storico della Chiesa, crede che i cristiani stiano ridiventando minoranza?  I cristiani non possono presumere di essere maggioranza, ma sono anche un popolo vasto e diffuso che sta vivendo una transizione complessa. A questo credo si riferisca il cardinale. No a pess

Siria - Il nostro dovere di proteggere i cristiani perseguitati dallo Stato Islamico - Andrea Riccardi su Corriere della Sera

Anche Papa Francesco ha ricordato che la «comunità internazionale non può assistere muta e inerte di fronte a crimini così inaccettabili» La Francia ha accolto alcuni cristiani iracheni. Il Belgio, ne ha ricevuti 244. La solidarietà è il minimo che si possa fare. E` una domanda da porre anche all`Italia   Siamo abituati alle cattive notizie dalla Siria. Tanto abituati da essere distratti, avendo quasi rinunciato alla soluzione di una guerra terribile, lunga ormai come la Prima Guerra Mondiale. Pochi giorni fa è avvenuto un altro rapimento di civili in Siria: circa 230 nel villaggio di Al Qaryatain nella provincia di Homs. È la provincia che le truppe di Assad, appoggiate dagli hezbollah, tentano di controllare, per bloccare il passaggio tra Siria e frontiera libanese. In questo villaggio, gli uomini del «califfato» hanno prelevato circa 6o cristiani, accusati di intelligenza con il regime di Assad. Al Qaryatain è una cittadina, trovatasi a conta

Non dimenticare Seyfo. La strage dei cristiani siriaci, caldei e assiri

La rubrica settimanale di Andrea Riccardi, Religioni e civiltà, su "Sette" del Corriere della sera, è oggi dedicata alla strage dei cristiani siriaci, caldei e assiri durante la Prima guerra mondiale: una pagina tragica e dolorosa della storia, che insegna ancora qualcosa Il 2015 è il centenario del massacro degli armeni nell`Impero ottomano: Metz Yeghern, il Grande Male, in armeno. Cominciato il 24 aprile 1915, fece più di un milione di morti. È una vicenda di cui si è discusso fin dalla Prima Guerra Mondiale, seppure ancora oggi non pochi turchi la rifiutino. Ma c`è un`altra storia, davvero dimenticata, parallela a quella armena: quella di Seyfo, in siriaco la spada. C`è stato un tempo della spada per i cristiani siriaci, assiri, caldei, sterminati a centinaia di migliaia e scacciati dalla Turchia orientale e dal Nord Iraq, allora province ottomane. I cristiani dovevano scomparire: fu una pulizia etnica per turchizzare il Paese, condotta i