Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

I corridoi umanitari siano attivati subito

Italia e Ue hanno respinto i profughi, servendosi di entità private. Così è stato violato il diritto all'asilo Sono passati 10 anni dall'inizio della rivolta in Libia contro Gheddafi, ucciso nell'ottobre 2011. Sembrava la liberazione dalla dittatura, ma il Paese non ha avuto pace in mano a milizie rivali. Il 6 febbraio scorso è stato annunciato un governo di unità nazionale grazie all'azione dell'Onu. Speriamo! È l'inizio di un processo difficile ma necessario, mentre Turchia e Egitto non sono troppo disposti a rinunciare alle posizioni acquisite. Intanto circolano, a servizio di gruppi o istituzioni, personaggi che, per i crimini commessi contro libici e rifugiati, andrebbero assicurati alla giustizia.  Se i libici sono ostaggio dei signori della guerra e delle influenze internazionali, i profughi sono i paria della situazione. L'ultimo fatto è la denuncia civile contro la Marina militare italiana per aver coordinato il respingimento dei migranti in Libia,

«Finisca la guerra in Siria»: il mondo ascolti papa Francesco

Siria Febbraio 2021 - Foto United Nations Il tragico conflitto cominciò nel marzo 2011. Il Paese, da ricostruire, è diventato un'inestricabile matassa politico-militare Nel discorso al Corpo diplomatico presso la Santa Sede, papa Francesco ha espresso un auspicio: «Come vorrei che il 2021 fosse l'anno in cui si scrivesse finalmente la parola fine al conflitto siriano, iniziato ormai dieci anni fa! Perché ciò accada, è necessario un rinnovato interesse anche da parte della comunità internazionale ad affrontare con sincerità e con coraggio le cause del conflitto e a ricercare soluzioni attraverso le quali tutti, indipendentemente dall`appartenenza etnica e religiosa, possano contribuire come cittadini al futuro del Paese». È una guerra, quella siriana, dimenticata, anche se i profughi di questa nazione sono ovunque, ambasciatori dolenti di una situazione terribile.  È il decimo anniversario dell'inizio della crisi siriana (marzo 2011) nel quadro delle primavere arabe che, in

Crisi in Birmania: la scommessa persa di Aung San Suu Kyi

L'esercito personifica l'unità nazionale, mentre la premio Nobel paga le "debolezze" verso l'Occidente La democrazia globale fa un altro passo indietro: questa volta in Asia. In Myanmar (un tempo Birmania) i militari riprendono il potere, dopo averlo concesso ai civili da pochi anni. Pare che la "signora" Aung San Suu Kyi ( de facto capo del Governo dal 2016) sia agli arresti domiciliari nella sua residenza.  Il generale Min Aung Hlaing ha preso il potere. «Era inevitabile», dichiarano dall'esercito. La transizione verso una democrazia piena è stata giudicata troppo rapida dagli alti gradi, che rappresentano anche un sostanziale pezzo dell'economia birmana.  L'esercito del Myanmar è un soggetto sociale e politico, cui fanno riferimento milioni di birmani. L'immagine di casta ristretta e arrogante, diffusa in Occidente, non corrisponde del tutto alla realtà. Il Tatmadaw (il nome ufficiale) sente di rappresentare la nazione mediante la pr

Nella lotta alla pandemia non può vincere il nazionalismo

Un laboratorio del programma DREAM - Foto Sant'Egidio In Africa sono state immunizzate solo 25 persone: senza una strategia globale, sarà un dramma per tutti Stiamo assistendo in questi giorni al dramma dell'insufficienza dei vaccini anti-Covid in Italia. Questo purtroppo confermerà l'alta mortalità della popolazione anziana e più fragile. L'accaparramento da parte di alcuni Paesi andrà chiarito. C'è però una constatazione elementare: le industrie farmaceutiche, che producono i diversi tipi di vaccino, sono oberate da una larghissima richiesta.  Non bisognerebbe allargare la platea dei produttori con le case farmaceutiche in grado di produrre il vaccino, perché già in possesso della tecnologia? Questo favorirebbe l'allargamento delle forniture e una più rapida vaccinazione della popolazione. Magari le case farmaceutiche potrebbero pagare le royalties ai produttori, realizzando anche un guadagno da parte loro, ma soprattutto aiutando la salute pubblica. Si vede