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Visualizzazione dei post da aprile, 2023

I risvolti politici ed ecclesiali del viaggio del papa in Ungheria. Alle sorgenti inquinate del potere sovranista

L'arrivo di papa Francesco in Ungheria - Foto Vatican News Francesco è critico nei confronti della politica verso i migranti e i rifugiati condotta dall'attuale premier Il prossimo viaggio di papa Francesco in Ungheria, dal 28 al 30 aprile, può sembrare un evento ordinario, eppure è un fatto su cui conviene riflettere. Dopo la Slovacchia, papa Bergoglio entra in contatto con il cattolicesimo dei Paesi di Visegrad, in genere piuttosto riservati rispetto alle sue posizioni e ai suoi orientamenti. Basti pensare alla Polonia, che pure Francesco aveva visitato nel 2016, dove il mondo cattolico appare parzialmente lontano dal sentire di papa Bergoglio.  Tuttavia, i cattolicesimi dell'Est Europa sono molto diversi tra di loro. Quello slovacco, visitato nel 2021 dal Papa, ha un carattere piuttosto popolare, che lo fa assomigliare a quello polacco. Nella Repubblica Ceca, la Chiesa è abbastanza ridotta sia per la recente secolarizzazione che per la storia stessa del Paese. In Ungher

Colpire l'arte per difendere l'ambiente: un triste controsenso

La polizia di Palazzo Madama imbrattato dagli attivisti di Ultima generazione Una nazione, senza storia, non ha identità né futuro. Chi lo fa non considera i beni culturali patrimonio di tutti I1 Consiglio dei ministri ha approvato nuove sanzioni "in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici". Un aggravamento delle sanzioni già previste dalla legge.  C'è stata infatti un'intensificazione degli attacchi ai beni artistici: la facciata del Senato, il muro imbrattato di Palazzo Vecchio a Firenze, la teca di un'opera di Van Gogh e la fontana della Barcaccia a Roma. Nell'ultimo anno ci sono state circa 450 denunce per reati di questo tipo. La domanda è: perché colpire beni artistici che appartengono alla collettività e sono anche, in alcuni casi, patrimonio dell'umanità?  Naturalmente atti di questo tipo hanno una forte risonanza pubblica, anche se ormai non più in tutti i ca

Ma accogliere gli immigrati è nell'interesse del nostro Paese

Foto Sant'Egidio Favorirne l'inserimento non è solo una questione di umanità: le imprese registrano un grande fabbisogno di manodopera Quando si tratta dei migranti si usa spesso cautela. Si pongono ostacoli e limiti sulla loro strada, per difendersi. Siamo passati, in tanta parte d'Europa, dalla logica dell'immigrazione come emergenza all'idea che bisogna difendersi. Certamente flussi sregolati creano preoccupazione. L'unica risposta possibile è sostenere Paesi in crisi, come la Tunisia, i cui giovani possono cercare il futuro in Europa o in Italia. Bisogna allora fare una politica attiva e provare ad agire sugli Stati di provenienza.  Perché un Paese con una solidità come la Costa d'Avorio è tra i primi nelle classifiche di migranti in Italia? Questioni economiche certo, ma soprattutto sfiducia di un Paese giovane nel proprio futuro. Proviamo a ragionare insieme con le autorità ivoriane.   Altri rifugiati sono spinti al "viaggio" dal fatto che no