Una famiglia ucraina accolta dalla Comunità di Sant'Egidio di Padova Non basta accoglierli, occorre mettersi nei loro panni, superare le barriere linguistiche e agevolarne l'integrazione C'è un'ondata di solidarietà verso gli ucraini in vari Paesi europei. L'ho visto in Polonia, dove molto è affidato alla spontaneità della società, alle famiglie, ai gruppi. Ma anche in Italia tanti offrono aiuto, danno contributi, mettono a disposizione alloggi e propongono di ospitare nelle proprie case. È significativo, dopo due anni in cui siamo stati "chiusi" a casa con la pandemia. Ospitare a casa propria è un bel gesto. L'impegno ad accompagnare l'accoglienza è un fatto notevole. È bello vedere coinvolte le famiglie, che i più piccoli stiano con i bambini ucraini e giochino con loro. I bambini rompono le distanze con più facilità degli adulti. Il coinvolgimento nella solidarietà è rivelatore dei sentimenti profondi del nostro Paese. Del resto non avevamo vis
Il blog del fondatore della Comunità di Sant’Egidio: dichiarazioni, attività, libri pubblicati, gli ultimi articoli di Andrea Riccardi.