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Visualizzazione dei post da gennaio, 2017

Mario Soares, l'uomo che ha dedicato la propria vita a migliorare la vita di tutti

Andrea Riccardi, nella rubrica "Religioni e civiltà" del magazine Sette del Corriere della Sera,  ricorda Mario Soares, a cui lo legava una lunga amicizia. L'ultimo incontro tra Andrea Riccardi e Mario Soares, a Lisbona, nel maggio 2016 Un tempo la parola "antifascismo" aveva una sua attualità politica ed era ricorrente. Oggi non se ne parla più. Eppure l'antifascismo è parte importante della storia recente d'Italia e d'Europa. È stato resistere, in tempi difficili e da posizioni minoritarie, al fascismo, al nazismo e ai vari regimi autoritari. Non sono storie perdute nel passato. È da poco scomparsa una figura che incarnava questi ideali: il "padre" della democrazia portoghese, Mario Soares, un vero antifascista, oppositore tenace del regime autoritario e colonialista di Salazar. L'ho conosciuto bene e con amicizia: un uomo coraggioso, fiducioso nella vittoria della giustizia. Era nato nel 1924 e,

Dopo la Brexit. Democrazie a rischio, ora serve più Europa

Una forza gentile: è quella che l'Europa dovrebbe esprimere a livello mondiale per affermare i valori della democrazia, afferma Andrea Riccardi in questo editoriale per Famiglia Cristiana.  I cittadini britannici, al referendum del 23 giugno 2016, si sono pronunciati per l'uscita dall'Unione europea. La Scozia e l'Irlanda del Nord, a differenza del Galles e dell'Inghilterra, hanno votato invece per rimanere. Finisce la storia "europea" del Regno Unito, entrato nella Cee nel 1973 . Aveva conservato peculiarità proprie sull'integrazione. Il referendum ha segnato la vittoria di chi affermava la "sovranità britannica". Nel Regno Unito ci sono stati solo due referendum prima di questo. La vittoria di Brexit inaugura uno scollamento tra la volontà del popolo e il Parlamento. In ogni modo, il primo ministro britannico, Theresa May, ora punta con decisione su una "Gran Bretagna globale", forte e attrattiva, amica dell'Unione, ma

La repubblica degli italiani: Andrea Riccardi presenta il volume di Agostino Giovagnoli

L'appuntamento è giovedì 26 gennaio, alle ore 17 a Palazzo Firenze, nella sede della Società Dante Alighieri. Il presidente della Dante, Andrea Riccardi , presenterà insieme a Andrea Graziosi, Romano Prodi e Marco Damilano l'ultimo lavoro di Agostino Giovagnoli, "La Repubblica degli italiani, 1946-2016", edito da Laterza.

Un convegno alla Dante Alighieri su 'Il cristianesimo al tempo di papa Francesco'

Il 19 e 20 gennaio 2017 si tiene a Palazzo Firenze, sede della Società Dante Alighieri, di cui Andrea Riccardi è presidente, un convegno su "Il cristianesimo al tempo di papa Francesco". IL convegno, promosso con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, l'Università per gli Studi di Roma Tre, l'Università per Stranieri di Perugia e la World History Academy, vede nell'arco di due giorni una vasta rosa di interventi di segno diverso, che aiuteranno a mettere l'accento sui diversi aspetti del pontificato. Quattro le direttrici dell'analisi prpoposta, che corrispondono ad altrettante sessioni del convegno:  - la presenza della Chiesa tra   centri e periferie , con una relazione introduttiva di   Andrea Riccardi   e interventi su differenti aree geografiche; il tema della   globalizzazione , in cui è compresa anche la questione del   rapporto con le altre religioni   e confessioni cristiane; la   cultura e la teologia ; le sfide e le prospettive del  

L'Iraq ci dice che anche nel secolo dei diritti umani non c'è posto per i gruppi minoritari

Curdi, cristiani, ebrei, yazidi: pur perseguitati, sono sopravvissuti per secoli. Ma sembra non possano più restare in Iraq, scrive Andrea Riccardi sul magazine Sette del Corriere della Sera L'Iraq sotto il regime di Saddam Hussein era un Paese in preda a un regime violento. La repressione era fortissima. Lo sanno i dissidenti, imprigionati, uccisi, torturati. Lo sanno i curdi, il 17% degli abitanti, che rivendicavano l'autonomia. Negli anni Ottanta Saddam usò anche le armi chimiche contro di loro. Più della metà della popolazione irachena, gli sciiti, ha subito una repressione feroce dal regime, espressione dell'egemonia sunnita (minoritaria ma al potere dal 1921). Le figure politiche sciite furono colpite da una dittatura violenta che non tollerava differenze. Anche l'autorità dei grandi ayatollah di Najiaf, la città santa sci ita, non fu rispettata del tutto: nel 1999 fu assassinato il grande ayatollah Sadiq al-Sadr. Il grande ay

La Turchia di Erdogan fluttua nel vuoto

Dall'Isis agli estremisti curdi, la Turchia è nel mirino del terrorismo. Dalla fine del 2015 si contano almeno 15 attentati. Sconvolta dagli attentati, in difficoltà per le giravolte del suo presidente, abbandonata dall'Europa, è lo specchio delle tensioni del Medio Oriente Che succede in Turchia? Bisogna forse rivedere l'immagine di un Paese controllato dal "sultano" Erdogan. Vari attentati l'hanno scossa. Daesh, a Capodanno, ha colpito il night club Reina, il "Bataclan" sul Bosforo. Cinque giorni dopo, c`è stato l'attentato al tribunale di Smirne, forse da parte curda. Il presidente Erdogan ha dichiarato: «La Turchia è sotto attacco contemporaneo di diversi gruppi terroristici che vogliono metterla in ginocchio». Dalla fine del 2015, si contano almeno quindici attentati con circa 350 morti, in genere a Istanbul, nelle aree curde e ad Ankara. Il turismo è sceso vertiginosamente, con grave danno per l`

Molti, oggi, piangono per Aleppo, ma dov'erano nei primi anni dell'assedio?

Questo commento di Andrea Riccardi è apparso sul magazine Sette del Corriere della Sera del 6 gennaio 2017 Ho scritto varie volte su Aleppo negli ultimi anni. Era uno dei pochi modi per protestare contro quanto stava avvenendo. Attraverso il prisma del duplice assedio ad Aleppo e della sua distruzione, si vede tutta l'assurdità della guerra siriana. Nel conflitto, secondo stime piuttosto attendibili, sono morte 470.000 persone: certo è che tanta gente manca all'appello. Ci sono stati quasi due milioni di feriti. Metà della popolazione sfollata. I bambini siriani, che frequentano la scuola - e spesso in che condizioni difficili! - in molti casi non hanno conosciuto che guerre, bombardamenti, fughe, paure. Che cosa offre oggi la Siria alla sua gente? L'aspettativa di vita è crollata dai 70 anni ai 55. Quattro milioni di siriani sono andati all'estero, mostrando che non ce la fanno più a vivere in guerra e di non avere più un futuro i

In un mondo dove la speranza è assente, rivendichiamo l'essenza "cristiana" dell'Europa

Andrea Riccardi, nella rubrica "Religioni e civiltà" del magazine Sette del Corriere della Sera. Il Natale ritorna con il suo messaggio di speranza e come festa dai tanti volti: quello cristiano, quello della gioia familiare e dei bambini, quello dei consumi e tant'altro. Ritorna in un'Italia incerta sul futuro e in una società con troppi poveri e disoccupati: senza la speranza di una vita migliore. L'ISTAT parla di quasi un milione e mezzo di famiglie indigenti. In un Natale, che è anche festa dei consumi, la condizione dei poveri è inevitabilmente triste. Oltre i problemi italiani, c'è un immenso bisogno di speranza nel mondo. Come non essere pessimisti sugli Stati e sull'opinione pubblica, dopo quella vera sconfitta dell'umanità che è stata la battaglia di Aleppo? In quattro anni e mezzo, la comunità internazionale non è riuscita a salvare questa città-martire, la Sarajevo - e ben di più! - del XXI secolo.  Com

Intervista a Andrea Riccardi: «È il '68 dei giovani migranti, non si faranno fermare dai muri»

Il fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi, intervistato da Carlo Lania de "Il Manifesto", sulla questione delle migrazioni: «E' il '68 dei giovani africani,  non si faranno fermare dai muri»  Sulla Siria: «Se in futuro ci sarà un piano per la ricostruzione i siriani torneranno, ma oggi il paese è balcanizzato, mancano le condizioni di sicurezza». Sull'Africa. «E' in corso una rivoluzione dei giovani africani che vogliono vivere meglio e che fuggono dalla guerra». Sull'Europa: «C'è il vezzo infondato di sentirsi invasi dai rifugiati. In realtà non aver posto come centrale la pace in Siria è stato un errore e il segno della debolezza dell'Unione europea» . 66 anni, storico, ministro della Cooperazione con il governo Monti, in passato Andrea Riccardi ha svolto un ruolo di mediatore in numerosi conflitti, africani e non solo. Un «eroe moderno» per la rivista Time, ma soprattutto il fondator