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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Medio Oriente tra rabbia e rassegnazione

Louis Raphael Sako a un incontro di Preghiera per la Pace della Comunità di Sant'Egidio Da Israele alla Palestina, dal Libano all'Iran le riforme e la pace sono ancora un miraggio Il Medio Oriente si è infiammato nuovamente in queste ultime settimane. Tra i palestinesi di Gaza e Israele, siamo in una fase dura. Jihad islamico, che accanto a Hamas controlla la Striscia palestinese, ha continuato il lancio di missili su Israele, dopo l'uccisione mirata di un suo leader. I raid israeliani successivi hanno provocato una trentina di morti palestinesi. Gaza è prigioniera delle organizzazioni terroriste, dell'odio e della miseria. Colpirla non risolve. Non c'è soluzione all'orizzonte per la questione israelo-palestinese, che continua a ingarbugliarsi. Il Medio Oriente è un coacervo di crisi. La Siria è stata distrutta da una terribile guerra dai molteplici attori, interni e internazionali, fin dal 2011. L'ultimo atto è stato la fine della regione autonoma d

lus culturae, quando lo studio diventa via maestra d'integrazione

Per il nostro Paese il problema non è chi arriva ma chi va (nel 2018, 150 mila connazionali sono andati all'estero) Tra i bambini che escono da una scuola ne vediamo tanti ormai che non hanno i tratti somatici degli italiani. Alcuni, non molti, sono adottati. Ma la maggior parte sono figli di immigrati, spesso nati in Italia. Studiano con i bambini italiani, giocano con loro, guardano il futuro insieme, che sarà quasi sicuramente nel nostro Paese. Eppure mancano di qualcosa: la cittadinanza italiana. Gli è stata negata da una politica che teme gli umori dell'elettorato e che spesso evoca il fantasma della presunta invasione degli stranieri. Ma quale invasione? Con la nostra crisi demografica, con il bisogno di lavoratori, con la necessità delle famiglie di essere aiutate dalle "badanti", abbiamo bisogno di migranti in Italia. Non mi stancherò mai di ripetere che il principale problema italiano sono i nostri connazionali che vanno a vivere all'estero (circa

Le domande che pone la vittoria della destra. Il messaggio di solidarietà del Papa fatica a passare

 Il messaggio di solidarietà del Papa fatica a passare: i fedeli vivono una fede che non si traduce in cultura Conviene ritornare sulle elezioni regionali umbre, perché rivelano un orientamento del Paese. Lo stacco tra centrodestra e Pd-Cinque Stelle è di ben 21 punti. Il Pd (sceso dal 35,8 del 2015 all'odierno 22,3%) ha perduto forza: certo per gli "scandali" del passato Governo regionale, ma anche perché scarico di attrattività. Il suo popolo si è ridotto, pure se aveva in Umbria una forte rete: soprattutto, non mostra una visione del futuro. Il suo discorso resta improntato al "politicamente corretto" e la sua classe dirigente è divisa (si è vista la scissione di Renzi). Cinque Stelle passa dal 14,6 del 2015 al 7,4% del 2019: non incarna più la protesta. Impressiona l'avanzata della destra. Infatti si va rarefacendo il centro-destra di Berlusconi: i suoi voti sono dimezzati. La proposta della destra trova consensi crescenti: la Lega triplica i vo

La protesta infiamma tutto il Sudamerica

Dal Cile all'Ecuador, dalla Bolivia al Venezuela il subcontinente è in preda a scontri e agitazioni Il Cile è oggi un po' ai margini del nostro orizzonte. Se ne parla poco, anche se ha 18 milioni di abitanti e la sua economia era considerata prospera. Fu al centro dell`attenzione nel 1973, all'epoca del golpe di Pinochet contro il presidente socialista Allende: ci furono almeno 3.500 morti (la cifra non è ancora sicura), tanti torturati e esiliati. In quel drammatico periodo, l'ambasciata d`Italia nella capitale accolse i ricercati (circa 750) e ne favorì l'allontanamento dal Paese. Nanni Moretti, nel 2018, ha ricordato la vicenda con un bel film-documentario, Santiago, Italia . Ormai sono lontani quei tempi in cui si guardava con passione al Cile oppresso e il gruppo vocale degli Inti-Illimani cantava in Italia Viva Chile! . Il Cile ha ritrovato la democrazia da tempo. Oggi fa impressione vedere i militari con i carri armati per strada e le violenze sui mani