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Visualizzazione dei post da agosto, 2016

Per la Chiesa non c'è guerra di religione: La bandiera di Lepanto non abita più in Vaticano

Un dossier del magazine "Sette" del Corriere della Sera sul rapporto tra la Chiesa di papa Francesco e l'Islam. Nel suo contributo, Andrea Riccardi spiega che quando dice che non c`è guerra di religione, il pontefice si rifà a una scelta ormai assodata della Chiesa, quella dello "spirito di Assisi". La grande questione, che agita l'Occidente dalla fine della guerra fredda, sono i rapporti con il mondo musulmano. Se ne discusse nche alla Nato: il sistema di difesa non deve rivolgersi prioritariamente verso i Paesi islamici? Gli avvenimenti dell'ultimo quarto di secolo accrescono la preoccupazione generale che, alle sue spalle, ha una storia antica di conflitti: l'espansione araba, la fine dei cristiani del Sud Mediterraneo, l'attacco all'Europa attraverso la Spagna e poi i Balcani, le crociate... Avvenimenti lontani che riemergono nella memoria e confermano un archetipo: la contrapposizione tra Occidente (cristiano e

Aleppo in guerra è una folle scelta del mondo

Editoriale di Andrea Riccardi su "Famiglia Cristiana" del 28 agosto 2016. Il fondatore della Comunità di Sant'Egidio lancia un significativo "j'accuse" sulla guerra ad Aleppo: non è frutto dell'impotenza della comunità internazionale, ma appare ormai chiara una scelta, da lui definita folle, di distruggere la città simbolo della convivenza.  Bisogna continuare a parlare di Aleppo. La città siriana è la Sarajevo del XXI secolo. Le immagini di Omran, bambino di cinque anni, tratto fuori dalle macerie di un bombardamento sulla città, parlano della sorte di tutti i bambini di Aleppo. Ad Aleppo ci sono 130 mila bambini come Omran. Quale il loro futuro? «Una catastrofe senza precedenti», ha dichiarato Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite. Questa è la realtà: se non c'è violenza dal cielo o da terra, ci sono fame, mancanza di medicinali e di cure, sete. È una storia terribile che coinvolge due milioni di persone. F

La Cina è più vicina alla Chiesa. Quale futuro per il cristianesimo?

Andrea Riccardi, sul magazine "Sette" del Corriere della Sera, affronta la questione del rapporto tra Chiesa cattolica e Cina. "Con Francesco - afferma - si è intensificato l'impegno per un accordo con il governo che restituisce a Roma la decisione sulle nomine dei vescovi" I regimi comunisti controllavano tutta la vita sociale. Come si collocava in essi una realtà transnazionale come la Chiesa cattolica? Il problema si pose fin dagli anni Venti in Unione Sovietica e poi, dopo il 1945, nei Paesi cattolici dell`Est: Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia. Cominciò la repressione: vessazioni, arresti di vescovi, controlli, emarginazione e condanne dei cattolici. Il rapporto delle Chiese locali con il Papa e Roma appariva inaccettabile ai governi: andava rotto o fortemente controllato. Un vescovo clandestino ucraino mi raccontò una volta che la polizia gli aveva detto: «Fai i tuoi riti superstiziosi ma, se hai un rapporto con l'estero,

Non ci stanchiamo di gridare di salvare Aleppo, la Sarajevo del XXI secolo

Sulle pagine di Avvenire del 14 agosto, Andrea Riccardi ri lancia il suo accorato appello perchè la città di Alepp o sia preservata dalla distruzione. Si discute in Europa di sicurezza e immigrati. O di economia. Dall`altra parte del Mediterraneo, la Siria è a fuoco da cinque anni e la sua città più emblematica, Aleppo, sta morendo in un assedio spietato. Alcuni di noi, dal 2014, hanno posto la questione all`opinione pubblica internazionale con l 'appello SaveAleppo , che ha avuto molte adesioni (vai alla lista dei firmatari) : salvarla, con la tregua, facendone una "città aperta". Ma quanto conta l'opinione pubblica? Soprattutto non contano i lamenti e le grida di sofferenti, bambini, malati, fragili. Voci flebili di chi non ha cibo, acqua, medicinali, medici. Voci di gente, che ha saputo adattarsi a tutto: riaprire gli antichi pozzi, coltivare ovunque, vivere tra le rovine, aspettare. Due milioni di abitanti e più. Solo dal primo agosto sono stati identific

Ad Aleppo e in Siria è finita l'umanità

Andrea Riccardi torna a chiedere una tregua per la città di Aleppo. Due anni fa il suo primo appello - lanciato il 22 giugno 2014 - ha riscosso l’adesione di migliaia di firme tra cui un buon numero di rappresentanti delle istituzioni e del mondo della cultura. Da allora, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio non ha mai smesso di alzare la sua voce per chiedere un intervento umanitario per la storica città siriana distrutta dalla guerra. In questo editoriale scritto per Famiglia Cristiana, esprime ancora una volta la profonda preoccupazione per il destino non solo di Aleppo e della Siria, ma dell'umanità che da anni assiste impotente ad un massacro di cui non si vede la fine. Ospedali bombardati e tanti bambini uccisi Che succede in Siria? Un intero Paese muore in una guerra senza quartiere. È tristemente semplice. Sul terreno, invece, tutto è complicato: guerra tra le forze del presidente Assad (appoggiate dai russi), l'Isis, i curdo-arabi (appog

Un'introduzione alle omelie di Christian de Chergé, martire in Algeria

ANDREA RICCARDI ALGERIA La conversione di una Chiesa Le omelie di padre Christian de Chergé sono preziose. Abbracciano un lungo periodo che va dall`aprile 1980 a pochi mesi dalla sua morte, nel maggio 1996. Anzi, si dovrebbe dire del suo martirio. Infatti le omelie sono i testi spirituali di un uomo che, in qualche modo, sceglie di restare in una situazione sempre più minacciosa. De Chergé era in Algeria da11971, nel monastero di Notre-Dame de l`Atlas a Tibhirine, dove era arrivato quando non erano ancora trascorsi dieci anni dall`indipendenza del Paese dopo una dolorosissima guerra di liberazione e l`esodo di gran parte della comunità cattolica algerina. La grande domanda che, dopo i11962, anno dell`indipendenza, i religiosi e i cristiani algerini si erano posti era se restare o no. Avrebbero condiviso la nuova storia del Paese, come una piccola minoranza. La comunità di Notre-Dame de l`Atlas aveva scelto di partecipare, in una prospettiva

A Campello, nell'Eremo delle "lodolette", donne di ascolto e di preghiera

Andrea Riccardi, nella rubrica 'Religioni e civiltà' di 'Sette', settimanale del Corriere della Sera, ci porta all'Eremo di Campello in Umbria, dove da 90 anni vive una comunità di donne spirituali. Benvenuti nell`eremo delle "lodolette". Così i vicini chiamano le sorelle che vivono in un posto fuori dal mondo, sempre apparso strano a un cattolicesimo severo e a una società affrettata La chiamavano sorella Maria o Maria Pastorella. Nelle lettere si firmava francescanamente "la Minore". Viveva in un antico eremo tra le colline d'ulivi nella zona tra Campello sul Clitunno e Trevi, in Umbria. Vi si era stabilita nel 1926. Novant`anni fa. Qui è morta nel 1961 ed è stata sepolta in un semplice cimitero, sovrastante l'eremo, chiamato "campiceIlo di pace". Da novant'anni, all'eremo, sulla scia di sorella Maria, vivono con continuità alcune sorelle. Non suore. I vicini le chiamano "lodolette

Padre Jacques, una morte che dà la vita. La forza debole di un uomo che incarnava la Chiesa del Vangelo

SEGUENDO PERSONE COME LUI NON CI LASCEREMO TRASFORMARE DAL TERRORISMO IN GENTE PIENA DI ODIO Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana Padre Jacques Hamel, 86 anni, era prete ausiliario della parrocchia di Saint-Etienne-du Rouvray e aiutava padre Auguste Moanda-Phauati nella gestione della comunità. L'assalto alla chiesa di Saint Etienne, nei pressi di Rouen in Francia, mostra- se ce n'era ancora bisogno - il volto barbaro del terrorismo islamista che ruba la mente e il cuore a giovani sbandati. E' un volto tremendamente irreligioso e disumano. Come uccidere in nome di Dio gente che prega, colpendo un religioso, padre Jacques Hamel? I terroristi - ha detto a Notre Dame de Paris l'arcivescovo Vingt-Trois - «vogliono annunciarci un Dio di morte, un moloch che gioirebbe della morte dell'uomo e che prometterebbe il paradiso a quelli che uccidono invocandolo». Questa è la religione di morte che abita nei ghetti menta

Intervista al fondatore di Sant'Egidio - Le religioni devono confrontarsi, gli altri non sono infedeli

Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant`Egidio : per la prima volta di domenica le chiese si sono riempite di imam ma anche di semplici musulmani.  «È stato un segnale importante. È ora di finirla di dire ai musulmani che devono dissociarsi. La loro presenza durante la Messa di oggi è stata molto più importante di tanti altri convegni organizzati in questi anni per far capire che l`Islam è una religione che può e vuole convivere con gli altri». Purtroppo è un gesto che arriva dopo molto, forse troppo tempo. «Ogni mondo ha i suoi tempi. Credo che ci sia una grande paura in noi. Per esorcizzarla trasformano i musulmani in nemici, si creano muri, barriere, confini ma la realtà è molto più complessa. Questa non è una guerra, è terrorismo. Non ci sono frontiere, il terrore è in mezzo a noi e va affrontato in modo diverso.» . Come? «Ci vogliono nervi saldi, tenuta civile e politica, vigilanza che va chiesta anche ai musulmani nei