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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

Abitare una lingua, amare un mondo - Andrea Riccardi al Congresso della Società Dante Alighieri

Il discorso del Presidente Andrea Riccardi nel corso della seconda giornata dell'82° Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri   Signor Presidente della Repubblica, Signore e Signori, Cari amici, Grazie, Signor Presidente, di essere stamani qui tra di noi. È un grande onore per la Dante Alighieri accogliere il Presidente della Repubblica al suo ottantaduesimo congresso internazionale. È la prima volta nella nostra storia. Ed abbiamo una storia: noi veniamo da lontano. Da quel 1889, quando, sotto gli auspici di Giosue Carducci, e di quella che è stata chiamata la sua “metrica della nazione”, nacque la nostra Società. Nell’appello di fondazione si legge: “la patria non è tutta dentro i confini materiali dello Stato”. L’attenzione dei promotori, attorno a Carducci, era diretta a una comunità italiana all’estero, emigrata, a rischio di perdere lingua e carattere nazionale. La missione della Dante fu connettere, vivificare, alimentare “

Intervista di Andrea Riccardi a TV2000: Poveri al centro della Chiesa, no ai muri

Andrea Riccardi

Scomparsa di Pietro Ingrao. Riccardi: "La sua passione politica affondava le radici nella Costituzione"

“La scomparsa di Pietro Ingrao – commenta lo storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi - richiama alla memoria una figura che aveva fatto della passione politica il cuore della sua esistenza in una maniera che oggi può sembrare desueta, ma è espressione di una storia che affonda le sue radici nel periodo della Costituente e nei valori della Costituzione. Lo ricordo anche come un poeta e un umanista che ho stimato pur avendo un percorso e una formazione diversa, una personalità per tanti aspetti significativa: sul suo pensiero e sulla sua lezione bisognerà ritornare”.

Puntare sull'Italsimpatia: Andrea Riccardi al Congresso della Società Dante Alighieri

“ Abbiamo un enorme patrimonio da mettere a regime che è fatto di simpatia per l’Italia, per la sua cultura, la lingua, la musica, il design e lo stile di vivere italiano. Avvertiamo come sempre più urgente la necessità di diffondere un diverso livello di attrazione per favorire l’inserimento del nostro Paese sugli scenari del mondo. Promuovere la lingua italiana significa offrire un’importante occasione di rilancio al Paese, dal punto di vista culturale, ma soprattutto economico ” è quanto afferma in vista dell’appuntamento il Presidente della Società Dante Alighieri Andrea Riccardi . Segui l'evento su La dante Facebook Posted by Andrea Riccardi on  Sabato 26 settembre 2015

La Chiesa e il mondo: impegno di giustizia per esperienza di umanità.

Riportiamo l'editoriale di Andrea Riccardi su Avvenire del 26 settembre 2015 sulla visita di papa Francesco alle Nazioni Unite. Per leggere su Avvenire  I 1 discorso di papa Francesco all'Onu ha una storia alle spalle. Francesco si ricollega esplicitamente alla prima visita di un Papa al Palazzo di Vetro, quella compiuta da Paolo VI il 4 ottobre 1965, quando gridò: «Jamais plus la guerra! Mai più la guerra!». Era la speranza della Chiesa di Roma a vent'anni dalla fine del secondo conflitto mondiale e nel cuore della guerra fredda. Una speranza che non avrebbe ceduto di fronte ai tanti conflitti scatenatesi fino al 1989 e poi nel mondo globale (tanti, ancora aperti, quelli ricordati da Francesco).  Nel 1965 molti consigliarono a Paolo VI di presentarsi all'Onu come «maestro di verità», di legge naturale o di civiltà. Lui scelse, invece, di qualificare sé e la Chiesa con un'immagine umile, ma densa di significato: «esperti di umanità»

La prima volta di un papa all'ONU nel volume di Riccardi sulla visita di Paolo VI: Manifesto al mondo

Alla vigilia della visita di papa Francesco alle Nazioni Unite, vede la luce un volume di Andrea Riccardi che ci aiuta, ancora una volta, a ripercorrere la storia di un evento il cui valore va ben oltre la cronaca. Riccardi pubblica il testo pronunciato da Paolo VI, il primo pontefice a recarsi all'ONU, nel 1965 e ne svela la genesi e gli scopi con grande rigore scientifico. Una lettura che ci aiuta a comprendere con maggiore profondità il presente.  Il 4 ottobre 1965, Paolo VI visita le Nazioni Unite. È il primo Papa a compiere questo passo aprendo la strada ai suoi successori. In quel 1965, in un tempo di guerra fredda, ciò rappresenta davvero una grande novità. Papa Montini è consapevole della svolta e dei nuovi scenari che si aprono. Nel saggio introduttivo, l'autore sottolinea come la visita fosse un'occasione per rivolgere il messaggio della Chiesa non solo ai governanti ma al mondo. Da allora, il rapporto fra il Pontefice e i governi delle nazioni

Il libro - Uno sguardo su Cuba, l'inizio del dialogo

Andrea Riccardi firma la prefazione di un testo che aiuta a capire le premesse di un dialogo che ha cambiato la storia.  Gennaio 1998: Giovanni Paolo II va a Cuba e incontra Fidel Castro. E' l'inizio di un itinerario, il cui compimento è la visita di Francesco a L'Avana nel settembre 2015, dopo l'annuncio della fine dell'embargo statunitense, grazie anche alla discreta mediazione tra i due governi compiuta dal papa. Nel 1998 l'allora arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, pubblica questo libro dopo una approfondita riflessione sul viaggio di Wojtyla a Cuba. E' uno sguardo su Cuba alle radici della svolta di oggi. " E' un libro illuminante sulla visione di Bergoglio, che anticipa molte posizioni prese da lui come papa, non solo su Cuba, ma sull'America Latina e sull'economia mondiale. E' davvero molto singolare che un vescovo come lui, dopo la visita di Karol Wojtyla a Cuba nel 1998, abbia fatto una riunio

ACCOGLIERE E INTEGRARE: LA VISIONE DI FRANCESCO di Andrea Riccardi

La questione dei rifugiati scuote l'Europa. Ed anche i cattolici che, negli anni scorsi, hanno molto parlato del continente, ma oggi hanno idee meno chiare: non sono concordi sulla questione dei rifugiati. Francesco però ha superato incertezze e mediazioni con un «appello al popolo» nell'Angelus del 6 settembre: «Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santua rio d'Europa ospiti una famiglia». Non ha usato la mediazione delle conferenze episcopali o altro per invitare all'accoglienza. Ha espresso la sua visione sulle chiusure: «la famiglia chiusa, il gruppo chiuso, la parrocchia chiusa, la patria chiusa; questo non è Dio, è il nostro peccato» . Non è un`esortazione, ma una ferma convinzione: non c'è futuro per l'Europa nella chiusura. Infatti l'invito del Papa non è a una carità occasionale legata all'emergenza . Bergoglio, figlio di emigrati, viene dall'Argentina la cui identità

Costruire ponti, non alzare muri: a Foligno Andrea Riccardi e Marco Tarquinio

Il direttore del quotidiano Avvenire e Andrea Riccardi insieme per rispondere alle domande dei fedeli della diocesi di Foligno. Ne parla su Avvenire Fabio Massimo Mattoni La Chiesa folignate si riunisce oggi nell`assemblea diocesana, convocata dal vescovo Gualtiero Sigismondi all`Auditorium San Domenico per dare avvio al nuovo anno pastorale. Il tema scelto quest'anno è «Costruire ponti, non alzare muri», ispirato all'esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco, e l'assemblea ascolterà le relazioni di Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, e Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità dí Sant'Egidio , con la moderazione di don Giovanni Zampa, giovane biblista che presta servizio nell`Unità pastorale Giovanni Paolo II. La Chiesa di Foligno ha già avviato la sua riflessione nella pre-assemblea, durante la quale i circa 250 delegati delle parrocchie, associazioni e movimenti, riuniti in gruppi che richiamavano le

L'identità millenaria degli ebrei romani. La riflessione di Andrea Riccardi

Andrea Riccardi, nella rubrica "Religioni e civiltà" di "Sette, Corriere della Sera", parla della comunità ebraica di Roma e delle sue radici profondamente romane. Ebrei profondamente italiani La visita del presidente israeliano al tempio di Roma riaccende la storia della comunità. La cui identità ha legami millenari da non dimenticare Tempio maggiore di Roma Il presidente d'Israele Reuven Rivlin ha visitato, qualche giorno fa, il tempio maggiore degli ebrei di Roma, durante la visita nella capitale. «Ma gli ebrei di Roma sono israeliani!», commentò durante la campagna per il Comune di Roma un candidato, spiegando che non era necessario chiedere il loro voto. È un pregiudizio, frutto di una lunga storia che ha segregato ed estraniato gli ebrei dalle società europee. L'odierno tempio di Roma si erge sull'area dell'antico ghetto in cui gli ebrei romani furono chiusi dai papi nel 1555 (chiamato il "serraglio

La gente meglio dei politici: i profughi bussano, gli europei aprono.

Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana  Per crescere l`Europa deve integrare, costruendo una società diversa da quella omogenea di ieri Se si parla d'immigrazione, si perdono le elezioni: è stato questo il mantra di troppi politici, anche di sinistra, che mai hanno osato su questi temi. Non abbiamo ancora una legge sulla cittadinanza per i minori immigrati e la materia è ancora regolata dalla legge Bossi-Fini. La quale peraltro esclude la sponsorship, cioè il fatto che singoli, famiglie o associazioni italiane possano chiamare immigrati in Italia. Il ritardo si deve a una malintesa (e negativa) comprensione dei sentimenti degli italiani. Anche gli europei non sono stati capiti. Certo, esistono forti populismi in Europa. Le nostre sono società vecchie e spaventate, poste di fronte a grandi novità. Eppure, di fronte a chiari segnali di apertura dei leader, la gente ha rivelato sentimenti positivi verso i rifugiati. Non va d

Lo spirito di Assisi e l'intuizione di Wojtyla - Una riflessione di Andrea Riccardi su religioni, violenza e pace

La rubrica di Andrea Riccardi, Religioni e civiltà, su "Sette" del Corriere della Sera, ripropone oggi una riflessione sullo "Spirito di Assisi", mentre ci si avvia a celebrarne il trentesimo anniversario, l'anno prossimo, nella città di San Francesco. Lo spirito di Assisi e l'intuizione di Wojtyla. Giovanni Paolo II è stato il primo a farci capire, con la Giornata Mondiale della Pace del1986, che le fedi vanno sottratte all'ideologia politica. Religioni, violenza, terrorismo, pace: oggi se ne discute molto. Non molto tempo fa, fino agli anni Novanta almeno, il pensiero europeo, nella sua tendenza maggioritaria, considerava le religioni una sopravvivenza del passato, che progresso e secolarizzazione avrebbero posto ai margini della vita sociale. Al massimo sarebbero rimaste un fatto privato per qualche gruppo. In realtà è successo il contrario: oggi le religioni hanno un ruolo pubblico in tante parti del mondo. In alcu

Lo Spirito di Assisi e le sorprese della pace

Dall'incontro dei leader religiosi a Tirana una proposta per superare la rassegnazione del mondo alla guerra in Siria Editoriale di Andrea Riccard i su Famiglia Cristiana parla dell'Incontro di Preghiera per la Pace tra le religioni mondiali tenutosi a Tirana dal 6 all'8 settembre 2015 Per saperne di più  L'8 settembre scorso si è concluso l'incontro tra i leader religiosi a Tirana, in Albania, nello spirito di Assisi. È emerso un messaggio forte di pace e di dialogo, di fronte a un mondo che sembra rassegnato alla guerra e al terrorismo. Basta vedere la situazione della Siria, da più di quattro anni dilaniata dalla guerra. La politica internazionale sembra - purtroppo - aver fallito. Dove sono i movimenti di pace, le proteste, gli appelli, come avvenne nel 2003 in tutto il mondo alla vigilia dell'intervento anglo-americano in Iraq? Allora quei movimenti esprimevano una ferma volontà di pace, condivisa dalla gente. Oggi, di

Uno sponsor in Europa per ogni profugo: la proposta di Andrea Riccardi a #peaceispossible

Impedire ai profughi di rischiare la vita in avventurosi viaggi per mare. E permettere a chi lo desidera di poterli ospitare. Per questo ieri, nel giorno inaugurale dell’Incontro internazionale “La pace è sempre possibile”, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, ha lanciato la proposta della sponsorship a nome di tutti i leader religiosi riuniti a Tirana. Leggi l'articolo completo su Avvenire

Riccardi a Tirana: le religioni diano voce alla ribellione dello spirito contro la violenza e il male.

Dov'è un movimento per la pace in Siria, in Europa, nel Mediterraneo? Le religioni devono esprimere la ribellione della coscienza morale contro la violenza e il male. Così Andrea Riccardi nella cerimonia di apertura dell'Inconro Internazionale "La Pace è sempr epossibile" di Tirana. “Oggi qualcosa ci preoccupa: la diffusa rassegnazione a subire la storia di violenza, terrorismo, guerra, come fenomeni inarrestabili. Come se la pace fosse un’utopia perduta nel secolo passato”. Il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, all’inaugurazione dell’incontro “La pace è sempre possibile”, lancia il suo grido di allarme di fronte al “fallimento” della comunità internazionale e alla rinuncia dell’opinione pubblica a reagire di fronte ai conflitti in corso. Fa l’esempio della Siria: “Da più di quattro anni muore ogni giorno sotto i colpi di una guerra terribile, che dura più della prima guerra mondiale. Mi chiedo: dove sta un movimento per la pace i

Mentre a Tirana si apre #peaceispossible, approfondimento di Andrea Riccardi sull'Albania

Così si fuggiva dal "paradiso" senza Dio (Andrea Riccardi su "Sette" del Corriere della Sera, 4 settembre 2015) In Albania, il dittatore Hoxha rivendicava la realizzazione del comunismo e non dava nessuna libertà di fede. Solo Madre Teresa aggirò l`ostacolo. Poi tutti scapparono. Chi si ricorda degli sbarchi albanesi nel 1991, quando l`Italia, per la prima volta, divenne meta di immigrati? Ne arrivarono 27.000 a Brindisi in marzo e 20.000 a Bari in agosto. Fuggivano da uno Stato che rivendicava di aver realizzato il comunismo. Il regime, fondato da Enver Hoxha nel 1945 e guidato in modo ferreo fino al 1985, controllava tutta la vita sociale. Due francesi, marito e moglie, inviati a insegnare la lingua nel Paese, si sentivano così controllati dalla polizia che, per parlare tra loro, andavano a fare il bagno in mare. Microfoni e spie erano ovunque. Migliaia di epurazioni, processi insensati, condanne a morte. Ricordo che a Roma,

Roma verso il Giubileo: non vive così una vera capitale

Nell'editoriale su "Famiglia Cristiana" di questa settimana, Andrea Riccardi rinnova il suo appello  per Roma: Serve una Costituente che dia voce anche alle periferie e rilanci la partecipazione di tutti A Roma si dice: «Mettiamoci una pezza». Vuol dire: «Sistemiamo la situazione alla meno peggio». Mi sembra che questo si sia fatto con il Comune di Roma. Il Governo ha messo in campo una serie di misure per il controllo dell`attività amministrativa. Speriamo che tutto funzioni, anche nell'impatto del Giubileo sulla città. Ma i problemi restano tutti. L'ha mostrato un ultimo episodio: il funerale di Vittorio Casamonica nella chiesa di Don Bosco con un apparato scenico fastoso. Un fatto emblematico, che ha evidenziato la debolezza del tessuto sociale della città assieme allo stordimento delle istituzioni. I romani sono spesso soli e isolati. Le reti e le comunità di ieri, risorse in un contesto di povertà, si sono dissolte. Le ma