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Visualizzazione dei post da agosto, 2013

Il difficile futuro dei cristiani d’Oriente, una terza via per evitare l’estinzione

Andrea Riccardi sul Corriere della Sera L’emigrazione o la ricerca di dittatori-protettori non è la soluzione per salvarsi. In tre grandi Paesi arabi è in gioco la democrazia: negata violentemente da Assad in Siria, incapace di gestire la convivenza tra sciiti e sunniti in Iraq, ridiscussa dal colpo di Stato militare in Egitto, perché i Fratelli musulmani l’avrebbero sequestrata. La democrazia non sembrerebbe in grado di gestire il pluralismo stratificato delle società arabe, dove ci sono modi diversi di essere musulmani (sciiti e sunniti, laici, spirituali e fondamentalisti), dove ci sono diversità etniche, come i curdi, e minoranze cristiane. La vita dei cristiani è infatti una vera cartina di tornasole delle turbinose società musulmane. Nel 2014 saranno cent’anni dalla prima grande strage del Novecento: quella degli armeni uccisi con tanti altri cristiani dell’impero ottomano. Lo vollero non tutti i turchi e non tutti i musulmani, ma i nazionalisti «Giovani turchi», mobilitando

“Io vado in Africa per spiegare a queste persone di non mettere a rischio la vita” Intervista ad Andrea Riccardi

In un'intervista al quotidiano La Stampa, all'indomani della morte di seimigranti sulle coste siciliane, vicino Catania, Andrea Riccardi racconta il suo impegno per l'Africa e gli africani e auspica una politica europea che si faccia carico del fenomeno migratorio, per prevenire tragedie come questa e gestire l'immigrazione non più come emergenza, ma come un fenomeno storico di cui non si può eludere l'esistenza. LEGGI L'INTERVISTA