Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

Tra cristiani e musulmani un confronto davvero necessario. E tutto cominciò ad Assisi

Papa Francesco e il grande imam Ahmad al-Tayyib ad Abu Dhabi - Foto Vatican News La storica dichiarazione di Abu Dhabi affonda le radici nel Vaticano II e nell'incontro voluto da Wojtyla nel 1986 Un anno fa, il 4 febbraio 2019, papa Francesco e il grande imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyib firmarono ad Abu Dhabi il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune . Non fu un'improvvisazione né un accordo destinato a restare sulla carta. Quell'accordo veniva da lontano. La Chiesa cattolica, dal Vaticano II, ha imboccato la via del dialogo con le religioni, come espressione della sua vocazione: «La Chiesa deve venire a dialogo col mondo in cui si trova a vivere», era l'imperativo di Paolo VI. Il dialogo con l`islam, sulle orme di alcuni precursori, aveva percorso dagli anni Sessanta una via non sempre facile e costruttiva. Ai cattolici sembravano mancare interlocutori rappresentativi nel mondo musulmano. Ma, intanto, l`islam cambiava

La risposta all’antisemitismo? Più cultura, più conoscenza

Anche la Chiesa può avere un ruolo decisivo, facendo crescere l'amicizia con i nostri "fratelli maggiori" L’antisemitismo non è morto, anzi è minaccioso. Si pensi all’attacco che ha ucciso due persone a Halle, in Germania, condotto a ottobre da un giovane neonazista, Stephan Balliet, che ha tentato di fare una strage nella sinagoga. Nel video girato dallo stesso criminale dice: «La radice di tutti i problemi sono gli ebrei». Le idee complottiste e antisemite purtroppo circolano ancora. Non basta consolarsi con il fatto che sono diffuse in ambienti ristretti. Ispirano azioni e avvelenano la società. Nel mondo globale, complesso e contraddittorio, c’è una domanda di spiegazione: taluni la trovano nell’idea di una "congiura" ebraica per dominare la società attraverso un'influenza occulta sull'informazione, le banche, la politica, e praticando il razzismo, specie in Medio Oriente. È un'interpretazione rilanciata dai Protocolli dei savi di Sion,

All'Italia manca una visione strategica sul Mediterraneo

Il nostro Paese è preso dall'ossessione per i migranti, mentre Russia e Turchia aumentano il controllo sull'area L'intervento russo  e quello turco in Libia non sono fatti isolati, ma fanno parte della nuova realtà geopolitica del Mediterraneo. Qui Mosca e Ankara stanno allargando il loro controllo con una politica che è frutto, allo stesso tempo, di competizione tra di loro e di cooperazione. Avviene in Siria da anni. A Cipro (e ai suoi giacimenti petroliferi) non ci si avvicina senza permesso turco. Ora Erdogan interviene militarmente in Libia a fianco del Governo al-Sarraj a Tripoli, riconosciuto dall'Onu, che appoggia diplomaticamente da tempo insieme al Qatar. La Turchia rientra in Libia, ex territorio ottomano, da dove gli italiani l'avevano cacciata nel 1911 per farne una propria colonia. La Russia è invece dalla parte del generale Haftar, che controlla la Cirenaica e minaccia seriamente Tripoli. Egitto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti appoggiano

I martiri respingono la logica dell'odio del radicalismo islamista

La cappella dell'Africa nella Basilica di San Bartolomeo all'Isola in Roma, Santuario del Nuovi Martiri In Africa nel 2019 sono stati uccisi 15 missionari. Il carattere pacifico del cristianesimo suscita ostilità A Natale è stato diffuso un filmato in cui undici cristiani nigeriani, vestiti con le macabre tute arancione, venivano pugnalati e fucilati da assassini di una fazione degli islamisti di Boko Haram, ora identificata nelle forze della Provincia dell`Africa occidentale dello Stato islamico. Lo scopo era vendicare l'uccisione del leader di Daesh, Al Baghdadi: «Un messaggio ai cristiani del mondo intero». Le vittime sono cristiani nigeriani, anche se è impossibile stabilirne l'identità.  Non hanno alcun rapporto con l'uccisione di Al Baghdadi (fatta dagli statunitensi), ma nella follia islamista sono dalla parte sbagliata nella guerra "apocalittica" tra veri musulmani e cristiani. I quali sono considerati dagli  islamisti una presenza da estir

L'incontro tra papa Francesco e António Guterres: cerchiamo insieme l'unità, nessuno può salvarsi da solo

Foto: UN Photo by Rein Skullerud Il messaggio di Bergoglio e del segretario generale dell'Onu: la crisi attuale nasce dalla mancanza di una coscienza condivisa del bene comune Il segretario generale dell`Onu António Guterres ha visitato papa Francesco in Vaticano. Non è stato un incontro protocollare. Guterres ha una lunga esperienza, non solo come politico portoghese ed europeo: prima dl guidare l'Onu, è stato Alto commissario per i rifugiati.  Nei colloqui romani, il segretario non ha nascosto le preoccupazioni per la fragilità della pace in tante parti del mondo e per il disimpegno di molti Paesi sulle questioni ecologiche.   Bergoglio e Guterres hanno lanciato due messaggi convergenti al mondo: «In questi tempi turbolenti e difficili dobbiamo stare insieme per la pace e l'armonia», ha dichiarato il segretario, sottolineando il ruolo di Francesco sulle grandi tematiche del bene comune: la pace. l`ecologia, i rifugiati. La grande crisi del nostro tempo è la man