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La guerra non risolve mai i problemi. Il grido dei pontefici, ieri e oggi

  Copyright: @Vatican Media I conflitti vanno fermati prima che diventino tragedie irreparabili. Ogni comunità sia casa di pace Karol Wojtyla, negli anni grigi della Guerra fredda, scriveva in una poesia: «Io credo che l'uomo soffra soprattutto per mancanza di visione». Non vedeva il futuro. In un quadro differente, è la situazione di oggi. Mentre le guerre continuano, siamo sballottati tra altalenanti notizie di scontri, bombardamenti e, d'altra parte, di possibili incontri. Non c'è una visione globale tra tante rivendicazioni di parte e accuse a vicenda.  Nell'Angelus del 22 giugno scorso, Leone XIV ha affermato una priorità: «Oggi più che mai l'umanità grida e invoca la pace. È un grido che chiede responsabilità e ragione e non dev'essere soffocato dal fragore delle armi e da parole retoriche che incitano al conflitto. Ogni membro della comunità internazionale ha una responsabilità morale: fermare la tragedia della guerra, prima che essa diventi una voragine...
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L'inverno della ragione si abbatte sul mondo in fiamme. Dalla Palestina all'Ucraina, l'Onu è umiliata e l'umanità affonda nella guerra globale

Il Segretario Generale dell'Onu, António Guterres, parla all'Assemblea Generale il 2 Giugno - UN Photo/Manuel Elias È l'inverno della ragione. Papa Francesco parlava di "guerra mondiale a pezzi", ma oggi i "pezzi" si uniscono - così pare - tra loro nello scenario di un grande conflitto. Specie in Medio Oriente dove i bombardamenti israeliani e americani sull'Iran hanno allargato la guerra. Ne soffrono gli iraniani e il regime s'indurisce (anche contro i profughi afghani). Trump afferma di rinviare la decisione se bombardare o no, ma poi - a sorpresa - colpisce i siti iraniani. Un rapporto dell'Aiea, l'Agenzia per l'energia atomica, aveva dichiarato che l'Iran era prossimo all'obiettivo della fabbricazione dell'atomica. Tre giorni dopo, il suo direttore generale ha ridotto l'allarme. C'è differenza!  Certo gli iraniani sono inaffidabili. Israeliani, arabi, europei e americani sono assolutamente contrari a che Teher...

Lavoro e cittadinanza: questioni che vanno comunque affrontate. I referendum non hanno raggiunto il quorum, ma i temi restano d'estrema attualità per il Paese

Immagine da Liberetà L'Italia è il Paese europeo dove si sono svolti più referendum, a parte la Svizzera che li usa come metodo di governo: dal 1950 ci sono state 77 consultazioni; solo 10 in Francia, 5 in Spagna, 3 in Germania. Dalla fine degli anni `90, il quorum non è stato più raggiunto salvo che nel 2011 per i referendum sull'acqua e il nucleare.  I cinque referendum scorsi sono stati un rito frustrante: nessuno ha ottenuto il quorum. Lo strumento referendario risente della disaffezione degli elettori al voto. Anche alle elezioni politiche vota circa la metà degli aventi diritto (talvolta meno) e per i referendum la scarsa affluenza diventa esiziale per il quorum. Molti analisti propongono un quorum al 40% o al 30-35%, aumentando le firme per indirlo da mezzo milione ad almeno un milione.  L'attuale presidente della Corte costituzionale, Giovanni Amoroso, sostiene che si tratta di un istituto «espressione di democrazia diretta», ricordando che «è per effetto di un r...

La grande lezione di Floribert: resistere al male con la fede

Nuovo sole su Goma, di Stefano di Stasio Membro di Sant'Egidio ucciso dalla criminalità, il giovane congolese oggi è beato per la Chiesa Floribert Bwana Chui, giovane congolese di 26 anni, è stato ritrovato morto il 9 luglio 2007,  alla periferia della sua città di Goma, nella provincia del Kivu Nord. Un morto come tanti, si potrebbe dire. Perché occuparcene? La storia è vecchia di più di quindici anni.  Ma la Chiesa non ha dimenticato quest'uomo ucciso perché si era opposto al passaggio di forti quantità di riso avariato in quanto funzionario alla dogana tra Congo e Ruanda. Era abituale farlo in una frontiera dove non contava la legge ma l'interesse dei gruppi criminali. Gli era stata proposta una lauta somma di denaro. Aveva rifiutato. Voleva di più? Ma i corruttori si accorsero che questo giovane e bel ragazzo, con l'aria da intellettuale, non era come i suoi colleghi. Non si piegava. Allora bisognava ucciderlo per dare un esempio, martoriando il suo corpo.  Il 15 ...

Basta sacrificare vite innocenti, a Gaza è urgente una tregua

  Alcuni superstiti si aggirano tra le macerie di una scuola che era stata trasformata in rifugio per i profughi - Al Bureij (Gaza) maggio 2025 - Foto UNRWA La rappresaglia è senza sbocchi e non ha senso dividersi in tifoserie. Bisogna riconoscere due Stati Molti soffrono con Israele per le barbare uccisioni (anche di neonati) del 7 ottobre e per gli ostaggi assassinati, oppure tornati a casa dopo tempo o usati come ricatto. Uccidere, come Hamas ha fatto il 7 ottobre, esprime la volontà di annientare un popolo.  Ma tanti oggi dicono basta alla strage che sta colpendo Gaza e la sua gente, a partire dai bambini.  Le molte morti innocenti sono inspiegabili e disumane: scavano un abisso. L'anima del Medio Oriente è malata di bipolarismo dell'odio che sopraffà ogni senso di umanità. La vendetta è una vertigine che porta lontano. Hamas è un mostro ideologico che ha compiuto atti indicibili.  Ma non si possono sacrificare ancora vite umane in una guerra apocalittica. Molti...

Sì al quesito sulla cittadinanza per un'Italia più giusta e prospera

Foto Sant'Egidio L'integrazione di chi vive e lavora nel nostro Paese genera benefici sociali, economici e demografici Il quinto quesito del prossimo referendum propone di dimezzare da dieci a cinque anni i tempi di residenza legale in Italia per ottenere la cittadinanza italiana per lo straniero extracomunitario. Sono favorevole a una risposta positiva.  Bisogna rimettere in discussione una politica che scoraggia la concessione della cittadinanza ai cittadini non Ue.  Tale politica corrisponde a una visione, anzi a una "non visione": la diffidenza verso i non italiani che vengono nel nostro Paese, vivono qui, lavorano, pagano le tasse, contribuiscono al comune benessere.  Questa diffidenza ispira le lungaggini burocratiche che ritardano le pratiche per la cittadinanza anche per chi ne ha diritto. Soprattutto manifesta il disinteresse a integrare gente che già vive in Italia e di cui la nostra economia ha bisogno, come segnalano, inascoltati, tanti imprenditori. Le i...

Papa Leone XIV, buon pastore in un mondo inquieto per guidarci sulla via dell'amore

Leone XIV durante la Messa di insediamento il 18 Maggio - Foto da vatican.va «Cristo vuole che diventiamo un'unica famiglia», ha detto Leone XIV nella Messa di insediamento Domenica scorsa si è celebrata la liturgia di inizio del ministero petrino di Leone XIV. Si sono conclusi giorni complessi, aperti dall'intenso commiato di papa Francesco a Pasqua in piazza San Pietro, dalla sua morte, poi dalle discussioni nelle congregazioni generali dei cardinali, per finire con l'elezione di Leone XIV. È stato un tempo segnato dalla partecipazione di tanti al dolore per la perdita di un Pontefice amato (seppure contrastato da alcuni), dalla discussione sullo stato della Chiesa, infine dall'elezione - una sorpresa - del nuovo Papa. Un periodo in cui la Chiesa, le sue parole, sono stati al centro dell'attenzione del mondo. Non è stata solo una storia tra cattolici, ma una vicenda che ha toccato molti dalle più diverse posizioni di fede o che seguono con interesse il Papa e il s...