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A proposito di immigrazione: Per non creare ghetti chiusi l'unica via è l'integrazione

Donne musulmane ricevono l'attestato di frequenza di un corso di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant'Egidio - Genova 15/10/2023 - Foto Sant'Egidio Scuola e lingua sono cruciali affinché chi arriva in Italia o nell'Ue entri a far parte d'una comunità In Francia, dopo i cattolici, i musulmani sono la seconda comunità religiosa: su 67 milioni di francesi - secondo alcuni - sarebbero circa 6 milioni, mentre altri parlano di una cifra assai inferiore, intorno ai 3 milioni e mezzo. In alcune aree esiste una forte concentrazione musulmana, come nella banlieue di Parigi. Dall'inizio del 2024 il Governo ha vietato l'ingresso di imam stranieri per combattere l'estremismo e l'antisemitismo (cresciuto dopo lo scoppio del conflitto israelo-palestinese a seguito dell'attacco terroristico di Hamas). Macron s'è opposto al separatismo musulmano. In Germania i musulmani arrivano al 6,7% della popolazione con 3,5 milioni di turchi (un milione con
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Verso una guerra "più grande": chi crede ancora nella pace?

Putin tiene il discorso sullo stato della nazione al Parlamento russo il 29 Febbraio - Foto da President of Russia Negli ultimi 2 anni sono stati investiti mille miliardi in armi. Solo il Papa cerca la via diplomatica Un ambasciatore europeo, parlandomi del futuro, ha detto: «Se non ci sarà una guerra da qui al 2025...». Una guerra? Voleva dire una "guerra più grande" rispetto alle tante che si combattono, di cui non si vede la fine. Nell'orizzonte è scritta ormai la guerra, mentre la prospettiva di pace va scomparendo. Questa sensazione si è rafforzata nelle ultime settimane.  Macron ha parlato di un possibile coinvolgimento delle truppe occidentali nella guerra in Ucraina. Sarebbe una "guerra più grande"? L'Eliseo ha poi chiarito: «Non si tratta di dichiarare guerra alla Russia». Altri hanno interpretato l'uscita del leader francese come un capitolo della sua battaglia contro Le Pen per le elezioni europee. Parecchi leader europei hanno gettato acqua

Nel mondo cresce il rifiuto del pluralismo e della democrazia. Dall'India ai Paesi africani si affermano spinte autoritarie

Il premier indiano Narendra Modi (secondo da sinistra) partecipa all'inaugurazione del tempio induista ad Ayodhya il 22 Gennaio - Foto da pmindia.gov.in La globalizzazione a tanti fa paura.  La morte di Navalny nel carcere siberiano mostra il disprezzo da parte del regime di Putin verso la vita di questo eroe della libertà, che lottava a mani nude contro la dittatura. Le possibilità di cambiamento sono andate sprecate e si torna all'assolutismo tipico della storia russa: era il cruccio di Navalny.  Non si tratta solo della Russia. C'è, nel mondo di oggi, un crescente disinteresse o disprezzo per la libertà, il pluralismo e la democrazia. L'Africa, che negli anni Novanta aveva imboccato la via della democrazia, sta prendendo un`altra strada: i golpe militari non sono più un'eccezione. In Guinea, Mali, Burkina Faso, Gabon... E poi, sulla trasparenza democratica di alcune elezioni africane, ci sarebbe molto da discutere.  EI Salvador, piccolo Paese centroamericano, è

La funzione sociale della Chiesa non è ancora stata compresa

Il premier Craxi e il cardinal Casaroli alla firma della revisione del Concordato il 18 Febbraio 1984 Il Concordato firmato 40 anni fa introdusse l'8 per mille per favorire le opere a vantaggio dei poveri  Con i Patti del Laterano, nel 1929, Mussolini chiudeva la Questione romana, apertasi nel 1870. Nasceva lo Stato della Città del Vaticano, territorio su cui si esercita la sovranità pontificia.  Così il Papa non era "suddito" dell`Italia, ma godeva di una sovranità, quasi simbolica, base della sua piena libertà. Questo fu stabilito dal Trattato.  Il Concordato regolava i rapporti tra Stato e Chiesa, delineando l'Italia come una nazione cattolica, tanto che da parte cattolica si sperava in una conversione del fascismo a regime cattolico. Non avvenne. C'era poi la convenzione finanziaria, per cui il Governo italiano versava alla Santa Sede 750 milioni di lire in contanti e un miliardo in buoni del tesoro, per chiudere i problemi pendenti tra le parti.  La fine de

Vertice Italia - Africa: a Roma si è offerta un'immagine dell'Africa come terra di opportunità

Andrea Riccardi incontra il presidente dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa                                                      il 29 gennaio - Foto Sant'Egidio Un nuovo modello basato sulla parità e su interessi comuni  I1 vertice "Italia-Africa" si è svolto in una veste nuova. Se dal 2013 le precedenti edizioni erano state ministeriali, quest'anno si è alzato il livello degli inviti ai capi di Stato e di Governo. Si è scelta una location di prestigio come il Senato della Repubblica. Hanno partecipato oltre 46 Paesi africani, 13 Capi di Stato, 9 Capi di Governo, più 25 Organizzazioni internazionali. La solennità della cerimonia è stata apprezzata, perché dimostra la serietà italiana verso l'Africa. Da oltre dieci anni ci si è resi conto che la nostra frontiera si è spostata a Sud, anche a causa delle migrazioni e dei rischi legati all`instabilità: è il caso del Sahel nel caos per l'aggressione jihadista e i golpe militari. L'ambizione del vertice è ritess

Se a trionfare è il "cattivismo" degli individui e degli Stati: il caso di Kenneth Smith, la pena di morte, l'uso delle armi. E' in corso una riabilitazione della violenza

La pena di morte, soprattutto nei Paesi democratici, resta contraddittoria e conturbante.   Non meraviglia che sia praticata nelle dittature, dove si esercita il controllo con l'uso della violenza e con l'intimidazione. Ma in democrazia, lo Stato ha chiari limiti, prima di tutto il rispetto della vita. Colpisce sempre che sia praticata in alcuni Stati nordamericani.  In Alabama, è stata eseguita la pena di morte su un uomo di 58 anni per un omicidio del 1988: Kenneth Eugene Smith aspettava l'esecuzione da 34 anni nel braccio della morte. Il reato fu compiuto dal condannato all'età di 24 anni. Ma era un uomo diverso: che senso ha avuto ucciderlo, se non la vendetta di Stato?  Ma c'è di più! La pena di morte è stata effettuata soffocandolo con l'azoto. È la prima volta che si usa questo sistema, sulla cui opportunità si discute nei confronti degli animali. Non si sa bene quali siano le conseguenze e quali i dolori inflitti. È un atto crudele nei confronti di un

Davos: affari e globalizzazione in un mondo in preda ai conflitti

Una immagine del World Economic Forum - 15 gennaio 2024 - Foto di World Economic Forum/Ciaran McCrickard Al meeting annuale del Wef gli incontri cruciali sono quelli riservati tra imprenditori miliardari Fondato nel 1971 e denominato dal 1987 World Economic Forum (Wef), Davos è un grande centro del gotha economico globale. Nel paese svizzero si radunano i giganti privati della manifattura, dell'energia e della finanza: qualche migliaio di leader in un'atmosfera sciolta, in cui è vietata la cravatta ed è consigliato vestire casual. Tra piccoli hotel lussuosi e centri congresso s'incontrano i grandi della Terra senza ostacoli e scorte. In realtà, per il Forum, tutto il villaggio di Davos è off limits: si accede solo su invito e la polizia blocca i curiosi. Dai primi incontri per amministratori delegati dei gruppi industriali europei, il Wef si è aperto agli Usa, al Giappone e alle potenze emergenti. Poi Davos ha iniziato a ospitare leader politici, premi Nobel e anche leader