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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

La discesa agli inferi del Libano senza pace

Un Paese ormai in povertà cronica dopo la fine delle speranze alimentate dalle rivolte del 2019 Tredici seggi per l'opposizione, rappresentativa della contestazione popolare di tre anni fa: la maggior novità del recente voto in Libano. Così perde la maggioranza il blocco che la deteneva, Hezbollah e alleati. L'alleato cristiano (la corrente di Aoun, attuale presidente della Repubblica) fa mancare i seggi alla maggioranza. L'avversario del blocco sciita, il partito delle forze libanesi di Samir Geagea, passa da 15 a 18 seggi, diventando il primo partito cristiano. Come si dice in Libano, la crisi è "multidimensionale": crisi parlamentare; disfacimento economico-finanziario; pessima congiuntura regionale (guerra di Siria); indebolimento del tessuto comunitario; estremo disagio sociale e assenza dei tradizionali aiuti esterni. Peggiorano le cose dopo la pandemia e la guerra in Ucraina, da cui il Libano dipende per il grano a1l'80%. La vera crisi è interna: dal 20

Una politica comune darebbe all'Europa un profilo da protagonista mondiale e sarebbe una risposta all'aggressività russa

Il 9 Maggio Macron interviene alla chiusura della Conferenza sul futuro dell'Europa La via di Macron per fermare Putin «Domani dovremo costruire la pace. Dovremo farlo con l'Ucraina e la Russia. Non lo si potrà fare nella negazione, né nell'esclusione reciproca, né tantomeno nell'umiliazione», ha detto il presidente Macron al Parlamento europeo. Non si deve «mai cedere alla tentazione dell`umiliazione o allo spirito di vendetta», ha aggiunto, ricordando la mortificazione della Germania dopo la Grande Guerra. Da poco rieletto, il presidente ha espresso la sua idea di Europa in tempi bui di conflitto. L'Europa è il futuro, anzi è quell'associazione di cittadini e parlamenti nazionali ed europei sorta per «pensare al futuro». Per Macron l'idea di Europa è indissolubilmente legata a quella di futuro: si tratta di abbandonare i nazionalismi micidiali per guardare oltre. Infatti non c'è futuro per i medi e piccoli Paesi europei senza Europa, altrimenti saranno

La dignità di un Paese che conosce il dolore

I russi credevano d'essere accolti come liberatori, invece hanno cancellato le divisioni che laceravano la nazione La solidarietà e la simpatia per gli ucraini è stata spontanea. Mi hanno colpito molto le donne ucraine in patria o all'estero. Sono figlie di un popolo che ben conosce il patire, come dice la Bibbia.  Se per capire l'incredibile politica di Putin bisogna mettersi nella testa e nella storia dei russi, così per capire la tenacia degli ucraini basta guardare alla loro storia. La Russia, pur essendo accanto all'Ucraina, non l'ha capito.  I russi credevano di essere accolti come liberatori da una parte della popolazione, mentre hanno compattato gli ucraini, ponendo il suggello definitivo alla nazione. L'aggressione putiniana ha cancellato le divisioni ucraine degli ultimi trent'anni, che laceravano la nazione. Ci sono popoli che ben conoscono il patire, scritto nei loro cromosomi. Limitiamoci al terribile Novecento ucraino. La guerra civile, dopo

La politica deve farsi prossima alla gente

Il populismo non si batte soltanto alle elezioni, ma lavorando nella società per costruire il "noi" Le elezioni presidenziali francesi si sono concluse con la netta vittoria di Macron con il 58,55% dei voti, mentre la rivale, Marine Le Pen, ha riportato il 41,45%. La ventilata affermazione della candidata populista non è avvenuta, anche se sul presidente uscente si sono diretti molti voti motivati dall'ostilità alla Le Pen, più che dal consenso a lui.  Tuttavia, l'elezione di Macron ha fermato l'avanzata della destra populista che sembrava in decisa ascesa. È un forte segnale all'Europa occidentale. Una politica gridata e aggressiva, tanto puntata sul tema dell'"invasione" degli immigrati, non paga più. L'ha compreso la stessa Le Pen, la quale ha assunto un tono moderato e rassicurante, quasi volendo apparire una "madre" dei francesi rispetto al giovane presidente tecnocrate, certo più preparato e rassicurante di lei, ma che sembra