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Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

Democrazia in festa per Tusk. La Polonia saprà voltare pagina?

Un'immagine di Donald Tusk durante la campagna elettorale - Foto da Wikimedia Commons Il nuovo Governo deve, tra l'altro, ripristinare la piena libertà di stampa e l'autonomia dei magistrati H anno fatto il giro  del mondo le immagini delle lunghe file, soprattutto di donne e  giovani, ai seggi in Polonia. Una folla composta. Un esito inaspettato, domenica 15 ottobre. Oltre il 74% dei polacchi, affluenza mai registrata, superiore anche alle storiche elezioni del 1989, in cui si giocava la collocazione futura del Paese, ha assegnato  una larga maggioranza alla coalizione europeista guidata da Donald Tusk , il 53,5%. Ne fanno parte oltre a Piattaforma Civica, il partito fondato nel 2001 dallo stesso Tusk, un cartello di liste di sinistra e Terza Via. Quest'ultima è frutto dell'alleanza di centrodestra tra il Partito popolare e Polonia 2050, movimento fondato dal blogger Szymon Holownia . Insieme hanno raccolto un incredibile 14,4% alla prima prova delle urne.  Il pres

Pio XII e gli ebrei, la storia non è un processo: serve a capire

Ecco che cosa sappiamo e qual è il ruolo della lettera di König da poco riemersa dagli archivi Nel dicembre 1942, il riservato segretario di Pio XII, padre Leiber, ricevette una lettera inquietante. Gli scriveva un gesuita tedesco come lui, Lothar König, sulle stragi naziste a Belzec: «Ogni giorno vengono uccise fino a 6000 persone, soprattutto polacchi ed ebrei». Vi si diceva anche il numero dei morti a Dachau. König, in tempi di comunicazioni difficili, era il tramite segreto tra vescovi e gesuiti tedeschi. L'importante lettera è stata ritrovata e pubblicata recentemente in Le "carte" di Pio XII, oltre il mito (Città del Vaticano, 2023) da Giovanni Coco, valido archivista vaticano e storico. Il prezioso documento apparteneva alle carte personali che il Papa teneva nel suo appartamento e che, dopo la sua morte, iniziarono un viaggio tortuoso attraverso archivi e depositi vaticani, con una certa dispersione, senza che ne venisse compreso il valore.  La lettera di König a

La strategia del terrore di Hamas ha un preciso obiettivo

I miliziani vogliono prendere il controllo di tutta la Palestina e destabilizzare lo Stato ebraico Il movimento islamista Hamas, iscritto nelle liste del terrorismo internazionale, ha attaccato Israele. Decine di squadre di incursori ben addestrati sono entrati nel territorio ebraico, uccidendo e prendendo in ostaggio civili e militari.  L'attacco ha preso di sorpresa il Governo Netanyahu, sulla cui condotta pesano tante critiche. Ma gli israeliani in questo momento sono compatti nella reazione. I miliziani di Hamas sono entrati in territorio israeliano prendendo temporaneamente il controllo di alcune zone: è la prima volta che i palestinesi fanno questo.  Per alcuni è stato un 11 settembre d'Israele: tanti morti, feriti e rapiti. Da Washington e dai Paesi europei si condanna l'attacco, solidarizzando con Tel Aviv. Mosca e Ankara chiedono un ritorno alla calma. Ma ci troviamo di fronte a una guerra, più che a una grossa azione terroristica. Dopo gli accordi di Oslo, dal