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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Nessun Paese europeo può farcela da solo. Occorrono soluzioni innovative

Occorrono soluzioni innovative. Gli Eurobond sarebbero l'ultimo passo verso una fiscalità comune Papa Francesco ha pregato per l'"unità fraterna" dell'Europa. A Pasqua è stato chiaro: «Non si perda l'occasione di dare ulteriore prova di solidarietà, anche ricorrendo a soluzioni innovative». Il momento è delicato. Sul tavolo ci sono varie proposte: dal fondo per la "cassa integrazione europea" (Sure), agli interventi della Bei, al Mes (il controverso meccanismo salva-Stati). Gli occhi sono puntati sul "Ricovery Fund" proposto da Macron. Il quale ha recentemente parlato con Francesco su questi problemi e sull'idea di congelare il debito estero dell`Africa per permetterle di affrontare il virus. Ma come finanziare il Fondo per la ripresa? Si dibatte sui famosi Eurobond, proposti dall'Italia. Se ne parlò, la prima volta, dopo la crisi del 2008. L'idea fu bocciata e nacque il meccanismo salva-Stati (oggi Mes), che Grecia e Spa

Non dimentichiamo più chi è avanti negli anni

Foto Sant'Egidio La società ha dimostrato di ignorare gli anziani. Dobbiamo cambiare mentalità e politiche Queste settimane segnate dal coronavirus sono un'esperienza particolare per la nostra generazione. Impareremo qualcosa per il domani? C'è il rischio di continuare come in passato. Così le nostre società andranno incontro a pericoli seri, perché si sono rivelate fragili per tanti aspetti, non preveggenti, basate sulla priorità dell'interesse economico. Bisogna ricostruire una società a dimensione umana. Non si può tornare alla vita di prima passivamente. C'è bisogno di cambiamenti. Vorrei sollevare una questione. Sono rimasto colpito dalla  strage degli anziani negli istituti durante la pandemia. Il nostro giornale, la settimana scorsa, ne ha parlato come di "grande strage silenziosa". È avvenuto un groviglio di errori e di irresponsabilità. La magistratura sta indagando e la sua attenzione si allargherà a istituti per anziani, talvolta irrego

Padre Pier Luigi Maccalli è vivo. Dal Sahel un video che fa sperare

Padre Maccalli nella sua parrocchia in Niger - Foto da Vatican News I terroristi l'hanno ripreso accanto a un altro italiano, Nicola Chiacchio. Il pensiero va a loro e agli altri rapiti Questa Pasqua è particolare: in casa, senza festa, senza Messa, accompagnata dalle preoccupazioni per la pandemia e dal dolore per la scomparsa di alcuni malati. È Pasqua di grande dolore per gli anziani che muoiono isolati negli istituti, dove sono finiti imprigionati. Stiamo vivendo un`esperienza simile a una guerra, secondo alcuni. Non è proprio così, ma è un tempo difficile, con tante preoccupazioni per il futuro. A ragione siamo concentrati sui nostri problemi, quelli del territorio o del Paese. La pandemia, anche a livello di informazione, occupa la ribalta e le prime pagine dei giornali, quasi facendoci dimenticare un mondo grande, oltre noi. Ci riporta a questa realtà una notizia: un italiano, il missionario padre Pier Luigi Maccalli, rapito in Niger, è ancora vivo. Un breve video,

Spegniamo le guerre in tutto il mondo

La pandemia ha rivelato l'assurdità di tutti i conflitti del pianeta. Ma purtroppo è difficile che l'invito di una tregua, rilanciato da Francesco, venga ascoltato I1 segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha lanciato un appello per risvegliare chi si combatte nonostante la situazione drammatica in cui vive il mondo. Dalle sue parole emerge il valore insostituibile dell'Onu, che ha a cuore il "bene comune" dell'umanità.  Conosciamo le critiche alle Nazioni Unite. Eppure questa organizzazione resta essenziale in un mondo che rischia di affogare in una miriade di particolarismi e nei contrasti tra risorgenti (o mai tramontati) nazionalismi. Guterres chiede la tregua per combattere un comune nemico: Covid-19. Aggiunge: «Al virus non interessano nazionalità, gruppi etnici, credo religiosi e fazioni.  Li attacca tutti indistintamente e senza tregua». La guerra distrugge i sistemi sanitari, crea profughi e rifugiati, più esposti al contagio. 

Tempo di conversione a Dio e all'amore per il prossimo

Foto Vatican News Mentre con Isaia chiediamo sospirando «Sentinella, quanto resta della notte?», la fede deve cambiarci la vita Quanto durerà ancora? È la domanda di tutti rispetto all'epidemia. Sembra la domanda del libro del profeta Isaia: «Sentinella, quanto resta della notte?». Il futuro non è ancora chiaro. Sono interessanti le discussioni di esperti, scienziati, medici sull'epidemia. Ma dopo? Ci sarà un giorno X e tutto riprenderà come prima? Il futuro dipende anche da noi, che siamo stati a casa e che abbiamo aspettato. Abbiamo imparato alcune lezioni in questi giorni difficili (tanto dolorosi per quanti hanno sofferto personalmente e nelle loro famiglie). Abbiamo imparato il senso del limite. La sentinella del libro di Isaia non risponde direttamente alla domanda, ma dice: «Se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!». In questi giorni di silenzio, quello delle nostre città senza gente per strada, abbiamo (almeno taluni) riscoperto una dimensione inte