Passa ai contenuti principali

Non dimentichiamo più chi è avanti negli anni

Foto Sant'Egidio
La società ha dimostrato di ignorare gli anziani. Dobbiamo cambiare mentalità e politiche

Queste settimane segnate dal coronavirus sono un'esperienza particolare per la nostra generazione. Impareremo qualcosa per il domani? C'è il rischio di continuare come in passato. Così le nostre società andranno incontro a pericoli seri, perché si sono rivelate fragili per tanti aspetti, non preveggenti, basate sulla priorità dell'interesse economico. Bisogna ricostruire una società a dimensione umana. Non si può tornare alla vita di prima passivamente. C'è bisogno di cambiamenti. Vorrei sollevare una questione.
Sono rimasto colpito dalla strage degli anziani negli istituti durante la pandemia. Il nostro giornale, la settimana scorsa, ne ha parlato come di "grande strage silenziosa". È avvenuto un groviglio di errori e di irresponsabilità. La magistratura sta indagando e la sua attenzione si allargherà a istituti per anziani, talvolta irregolari, dove sono avvenute vicende drammatiche.
La realtà è che gli anziani in istituto muoiono di più di quelli a casa. Secondo un gruppo di ricerca della London School of Economics, è un fenomeno europeo. In Italia, i deceduti ricoverati nelle case di riposo per coronavirus sono il 53% dei morti totali; in Spagna il 57%. Nella crisi della pandemia, gli anziani negli istituti hanno pagato un tributo davvero grave.
Questo rivela, con grande evidenza, l'inadeguatezza dell'istituto in sé: è una questione sanitaria, ma anche umana. Vogliamo continuare a negare questa evidenza? Queste dolorose vicende insegnano come l`istituzionalizzazione non possa essere la normalità per le persone non più autosufficienti, ma solo un'eccezione. Ce l`insegna anche la triste vita degli anziani istituzionalizzati, allontanati dal contesto umano in cui sono vissuti per la vita.
Anche laddove gli standard delle Rsa sono buoni, non è questo il giusto approdo finale per la vita di un uomo o di una donna. Bisogna aiutare l`anziano a restare a casa, creando attorno a lui una rete di solidarietà. C`è qui il problema delle difficoltà di tante famiglie, che si ritrovano sole e senza aiuto nel gestire i propri cari a casa.
La nostra società non è "amichevole" verso gli anziani a casa o le famiglie con uno o più anziani: non li ha presenti, non li sostiene o li accompagna. In Italia va rafforzata l`assistenza domiciliare, molto meno costosa dei ricoveri, tra l'altro, e poi esiste la figura della "badante", in genere una donna che aiuta l`anziano o la persona in difficoltà a gestire la vita quotidiana.
È in questo spirito - aiutare gli anziani a casa e la famiglia - che ho proposto la regolarizzazione delle badanti, colf e baby-sitter che vivono irregolarmente in Italia. Bisogna aiutare l`anziano a vivere nel suo ambiente. Di fronte alle prime difficoltà, viene subito suggerita la via dell'istituto o della casa di riposo. E questo talvolta non sa difendere la sua permanenza a casa, non vuole essere di peso, non si sente sostenuto. Dalla crisi del coronavirus esco ancor più rafforzato in quella convinzione che don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, esprimeva con fulminante chiarezza: «Dio ha creato la famiglia, gli uomini gli istituti».

Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana del 26/4/2020

Commenti

Post popolari in questo blog

I corridoi lavorativi: modello di accoglienza e buon senso

Sono un modo sicuro per integrare i rifugiati e avere la manodopera di cui abbiamo bisogno La sorpresa è venuta dalla società italiana: a fronte dei 151.000 posti messi in palio dal decreto flussi (non stagionali), le domande degli italiani sono state oltre 690.000. Una massa di richieste a dimostrazione dell'enorme bisogno di manodopera in quasi tutti i settori. La decrescita demografica rende urgente cercare manodopera all'estero.  La paura e l'allarmismo hanno paralizzato la politica che non ha trovato una soluzione ragionevole. I Governi della Ue sono immobilizzati dallo spirito del tempo: paura dei migranti e idea che ognuno debba fare da sé.  Ma i dati parlano chiaro: l'economia europea ha bisogno di manodopera, ma soprattutto l'inverno demografico rende sempre più urgente un rimedio. In Italia c'è forte inquietudine: secondo i dati dell'Istituto Cattaneo, dovremo andare a cercare gli immigrati, pena il crollo dell'economia perché per cinque pens

La guerra non è inevitabile e il mondo non si deve rassegnare

Papa Francesco entrando all'Arena di Verona saluta Andrea Riccardi  È la costante profezia del Papa: per realizzarla, bisogna investire tutti su diplomazia e dialogo Papa Francesco ha presieduto, sabato 18 maggio, all'Arena di Verona, l'incontro Giustizia e pace si baceranno . L'"Arena di Pace", nata nel 1986, ha avuto sei edizioni. Due nel 1991, il periodo della prima guerra del Golfo, che segnò la massima mobilitazione per la pace. Dal 2003 questo evento non si teneva più.  Negli ultimi due decenni il movimento della pace ha coinvolto meno persone. Resta ancora in Italia un tessuto importante di realtà associative, ma complessivamente il tema della pace è uscito dal dibattito pubblico. Sembra un paradosso, si parla meno di pace proprio quando l'Europa si trova di fronte a un grave conflitto che, a partire dall'aggressione russa, sta dilaniando l'Ucraina. Si aggiunge la drammatica situazione in Terra Santa: l`aggressione terroristica d'Israe

La crisi in Giordania: a rischio un'oasi di pace nel caos del Medio Oriente

Il regno di Abdallah confina con Israele, Siria, Arabia Saudita e Iraq e ospita un altissimo numero di rifugiati Tutto è complicato e in movimento in Medio Oriente: le crisi si susseguono. Un solo Paese è stabile: la Giordania, su cui regnano gli hashemiti, famiglia che discende dal profeta Maometto. Ora il re Abdallah è stato scosso da una congiura, che coinvolge il fratellastro, principe Hamzah (un tempo erede al trono, che poi ha dovuto lasciare il posto al figlio di Abdallah). Il re ha assicurato che la situazione è sotto controllo e Hamzah ha dichiarato fedeltà al sovrano.  È una faida da famiglia reale, forse un po' più significativa di quella dei Windsor, con le rivelazioni del principe Harry e della moglie Meghan. Si gioca la stabilità di uno Stato al confine di Israele, Siria, Arabia Saudita e Iraq, che si affaccia sul Mar Rosso con il porto di Aqaba.  C'è stato un grande allarme internazionale. Il presidente Biden ha telefonato al re per sostenerlo. La crisi sembra r