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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

CORRIDOI UMANITARI, LA RISPOSTA GIUSTA ALL`EMERGENZA RIFUGIATI

Un'esperienza positiva di inclusione che permette di sottrarre le persone ai trafficanti di vite umane Si è vista un'Italia disponibile a integrare i migranti, a costo zero per lo Stato italiano Ormai può essere fatto un bilancio dei "corridoi umanitari" . Il primo in assoluto è stato promosso dalla Comunità di Sant'Egidio e dagli Evangelici italiani: riguarda finora 1.432 rifugiati, in larga parte siriani rifugiati in Libano, dove erano in una condizione impossibile, non riconosciuti dal governo di Beirut, preoccupato di un loro insediamento permanente. Molti di essi hanno parenti e amici che hanno tentato il viaggio con gli scafisti, talvolta con drammatiche conseguenze. Del resto la loro situazione era angosciosamente tra due fuochi: l'immigrazione clandestina da una parte e, dall'altra, l'impossibile ritorno in Siria (non solo per la guerra ma anche per la volontà del governo di Damasco di non riaccoglierli). Tutti sono stati accol

Italia e Francia, amicizia, anzi "fratellanza" necessaria

Sono tante le ragioni che uniscono Parigi e Roma: i due popoli hanno un futuro comune Sembra che la crisi tra Italia e Francia stia rientrando. Il ritorno a Roma dell'ambasciatore francese Christian Masset, che Macron aveva richiamato dopo l'incontro a Parigi di Di Maio con alcuni leader dei gilet gialli, fa ben sperare. I contatti tra Macron e Mattarella vanno nel senso di superare le difficoltà. Sono normali i problemi tra Stati a livello economico e politico. Il quadrante libico, dove un popolo intero è ostaggio della guerra civile e dove i migranti soffrono trattamenti inumani, avrebbe bisogno di collaborazione e meno competitività tra Parigi e Roma. Ma c'è qualcosa di più profondo da non perdere di vista: la "fratellanza necessaria" tra Italia e Francia, iscritta nella storia e nel carattere dei popoli. Tanti motivi, remoti e vicini, rendono fratelli i due Paesi. La politica ne deve tener conto. Non è retorica, ma vera

Al Tayyeb, l'imam che ha costruito la svolta di Abu Dhabi

La crescente intesa e l'amicizia tra il Grande imam e papa Francesco, 82 anni, è compresa tra due date (il 23 maggio 2016 e il 3 febbraio 2019), suggellata da altri tre incontri, uno dei quali, quello del 28 aprile 2017, svoltosi al Cairo, durante la Conferenza internazionale per la pace organizzata ad al-Azhar. L'incontro tra il Papa e Al Tayyeb, Grande imam di al-Azhar (la più importante università islamica sunnita) ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, è un fatto storico. Entrambi, alla presenza di ebrei, cristiani e leader delle religioni orientali, hanno firmato un impegnativo documento sulla "Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune". Il testo arriva dopo la sofferta storia del rapporto tra cristianesimo e islam negli ultimi decenni. Questa vicenda è stata segnata dallo «scontro di civiltà e di religione», dal terrorismo, dalla diffidenza, dall'emigrazione che ha portato i fedeli dell'un

Antisemitismo, un fantasma che ritorna

TRA RAZZISMO, ODIO E PREGIUDIZI La memoria storica è fondamentale per tenere alta la guardia contro il ritorno di stereotipi e false notizie Qualche giorno fa il senatore Elio Lannutti del Movimento 5 Stelle ha sostenuto che il sistema bancario internazionale sarebbe controllato dal "Gruppo dei Savi di Sion". Alludeva ai Protocolli dei Savi di Sion, un testo antisemita che rivelerebbe una congiura ebraica per il controllo del mondo, diffuso all`inizio del Novecento dai servizi segreti zaristi per fomentare l'odio contro gli ebrei. Il testo (la cui falsità è comprovata) è stato popolare tra i movimenti di destra di ieri e di oggi, il nazismo e il fascismo, fino a essere tradotto e diffuso nel mondo arabo-islamico, dove conserva una qualche autorità. La teoria complottista, illustrata nel libro, non manca di esercitare attrazione su menti spaesate. Tuttavia -come ha denunciato la presidente degli ebrei romani, Ruth Dureghello- è incr