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Visualizzazione dei post da aprile, 2022

I bambini hanno bisogno della pace come dell'aria che respirano

Un bambino alla frontiera tra Slovacchia e Ucraina, marzo 2022 - Foto Sant'Egidio Vanno protetti e messi in situazioni sicure. E bisogna anche ascoltarli: non urlano, ma soffrono tanto In Ucraina c'è una guerra nella guerra: quella ai bambini . Poche volte ci si interroga su come i bambini vedono la guerra. Spesso la seguono con gli occhi dei genitori o degli adulti loro vicini. Quando scoprono che i genitori o gli adulti sono impotenti e vittime del caso, si sentono soli e abbandonati. Tante volte nemmeno la mano della mamma li rassicura: si accorgono che la madre è sperduta e ha paura.  Tutti, adulti, anziani e bambini, sono ormai prigionieri delle mani invisibili che, brutalmente, tirano i fili della guerra e delle operazioni militari. Cercano di nascondersi o di fuggire, come i tanti profughi dall'Ucraina orientale e da Kiev verso Leopoli e la Galizia o l’Europa. I bambini si sentono in balìa di una tempesta, da cui è difficile ripararsi: almeno né loro né i loro genit

Nessuno può benedire la violenza

Nessuna ragione nazionalista potrà mai prevalere sull'esigenza di abolire i conflitti, come ripete il Papa I1 conflitto in Ucraina è una guerra santa? Alcuni interventi del patriarca ortodosso russo Kirill sembrano affermarlo. Nella sua storia, la Chiesa russa si è spesso identificata con la nazione in guerra. Avvenne con l'aggressione tedesca all'Unione Sovietica nel 1941. Il metropolita Sergio (il Patriarcato era vacante dal 1925 e la Chiesa sottoposta alla durissima persecuzione comunista) dichiarò nella chiesa moscovita dell'Epifania, una delle quattro ancora aperte nella capitale: «La Chiesa di Cristo benedice tutti i cristiani ortodossi affinché difendano i sacri confini della nostra Patria». Aggiunse: «Con l'aiuto di Dio, anche questa volta, ridurrà in polvere la forza nemica fascista».  Oggi la situazione è diversa. La Chiesa è forte in Russia. Il grande problema è però che un terzo dei suoi fedeli abitano nell`Ucraina invasa dalla Russia. Infatti il metrop

Bucha, il tragico fallimento di un mondo malato di guerra

Una donna anziana si aggira tra le macerie di Chernihiv Foto di Yevhenii Zavorhodnii da  МВС України Siria, Yemen, Etiopia, Mozambico, Mali, Burkina Faso: in tutti i conflitti i soldati si disumanizzano e i civili pagano con il sangue L'uccisione dei civili a Bucha, Irpin e Borodyanka da parte dell'esercito russo e le violenze sulla popolazione svelano un altro aspetto barbaro della guerra in Ucraina. Questa purtroppo è la guerra. I soldati si disumanizzano.  La popolazione paga un prezzo altissimo: a Mariupol e a Karciuk. Ovunque morti, rovine, bombardamenti, strutture sanitarie distrutte, bambini terrorizzati... Ci chiediamo quanto durerà. Il ponte sottile dei negoziati di Istanbul, su cui tanto speravamo, sembra sempre più assottigliarsi. Restano altri due scenari possibili: la guerra totale che coinvolge, come i russi hanno minacciato, l'arma nucleare in caso sia toccato il territorio russo (e sarebbe veramente l'apocalisse); oppure, più probabilmente, una lotta se

Quei fragilissimi ponti di pace che attraversano il Bosforo

Foto dal profilo Twitter del Presidente Erdogan Perché la parola fine alla guerra potrebbe venire da un palazzo di Istanbul. Grazie (anche) a Erdogan La guerra in Ucraina continua: bombardamenti, morti, profughi che abbandonano le case, città rase al suolo, come Mariupol. Non si vede la fine di tanto dolore. Intanto, a Istanbul, alla presenza e con l'intervento del presidente turco Erdogan, si è tenuta una sessione di negoziati tra russi e ucraini. Altri incontri erano stati fatti in Bielorussia in precedenza.  Ma a Istanbul finalmente c'è un mediatore, la Turchia, che fa sentire il suo peso e la forza dei legami con l'Ucraina, che si affaccia sul Mar Nero e ha storici rapporti con i turchi, e con la Russia, da cui il Governo di Ankara (nonostante sia parte della Nato) ha comprato armamenti. Era necessario un mediatore mentre si combatte in Ucraina e le posizioni di Kyiv e Mosca sono così contrastanti.  Inizialmente si era profilato l'israeliano Bennet, ma ora la parti