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Visualizzazione dei post da ottobre, 2018

Coraggio e perdono. Quel vento forte da Est. A 40 anni dall'elezione di Giovanni Paolo II

Andrea Riccardi con papa Woytila a Santa Maria in Vallicella nel 1979. Giovanni Paolo II è stato accanto alla Comunità di Sant'Egidio per tutto il tempo del suo pontificato. Contribuì alla fine del comunismo, dialogò con gli altri cristiani e le altre fedi. Quarant'anni fa, veniva eletto Giovanni Paolo II. Sembra un tempo lontano: il mondo era quello della Guerra fredda, i Paesi del Sud facevano i primi passi dopo la decolonizzazione. Il comunismo, allora realtà forte, era l'ideologia ufficiale di tanti partiti, ma anche di potenze e Stati influenti. In Occidente, dopo il Vaticano II (anche se non a causa di esso), la società si secolarizzava e si allontanava dalla pratica della fede. Il pontificato di Paolo VI, l'ultimo Papa italiano, era stato contestato come mai era accaduto nella storia recente. La Chiesa cattolica appariva in crisi, nonostante il rinnovamento. I cardinali, riuniti in Conclave, scelsero un candidato, come Karol Wojty

Paolo VI, Sfide della storia e governo della Chiesa.

Paolo VI è stato l'ultimo papa italiano. Infatti il suo successore, papa Luciani, che ha preso il nome di Giovanni Paolo I, ha governato la Chiesa cattolica solo per poche settimane.  E il 16 ottobre 1978, 40 anni fa, venne eletto Karol Wojtyla, primo papa non italiano da più di quattro secoli.  Ma non è stato solo un italiano: Giovanni Battista Montini è stato un papa immerso nella storia d'Italia, un uomo che ne ha vissuto le vicende con intensità a partire dal suo ambiente bresciano fin da giovane, percependole anche come sfide alla Chiesa.  Si è molto parlato del «genio italiano» di Montini, per sottolineare la vicenda di un papa italiano che realizza un'apertura al mondo dopo il Vaticano II,  con i viaggi, con gesti, con riforme e decisioni importanti. Questo volume di Andrea Riccardi, che esce proprio nei giorni della beatificazione di papa Montini, non vuole essere una biografia.  In esso si approfondiscono alcuni aspetti decisivi della sua storia personale e d

I due Nobel per la Pace 2018: un grido di dolore per le donne violate

«SIAMO SPESSO SORDI DI FRONTE A CHI SOFFRE NEI CONFLITTI: L'ATTENZIONE È IL PRIMO PASSO CONTRO LA GUERRA» Nadia Murad, 25 anni, yazida che ha vissuto la persecuzione dell'Isis in Iraq e Denis Mukwege, 63 anni, ginecologo in Repubblica democratica del Congo. Entrambi operano per difendere le vittime di stupri e abusi Due persone diverse, Nadia Murad (25 anni) e Denis Mukwege (63 anni), sono i vincitori del Premio Nobel per la pace 2018. Scelte di grande significato, in un tempo rassegnato alla guerra, specie se degli altri... Che possiamo farci? Nascosti dietro la nostra irrilevanza, siamo spesso sordi di fronte ai dolori di chi è coinvolto nei conflitti. Ma l'attenzione è il primo passo contro la guerra. Il Nobel 2018 ci risveglia, facendoci udire le voci del dolore. La guerra non è una muta fotografia di terre lontane, ma il dolore vivo della carne di donne, bambini, uomini. Nadia Murad conosce sul proprio corpo il dolore della guerra

Accordo Cina - Santa Sede: Solo il vero dialogo può essere armonia

Cade una delle ultime barriere della Guerra fredda. Storia e prospettive dello storico documento L'accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese è un fatto storico. Cade una delle ultime barriere della Guerra fredda. La Cina di Mao Zedong aveva regolato la presenza dei cattolici nel Paese nel quadro di un'associazione patriottica dipendente dal Governo che annullava i rapporti con Roma e la nomina dei vescovi cinesi da parte del Papa. Si realizzava, in maniera netta, l'antica aspirazione cinese a recidere i legami del cristianesimo con l'Occidente. Il comunista italiano Giancarlo Pajetta ricordava di aver detto nel 1959 a Mao Zedong che i vescovi cinesi dovessero ricevere l'investitura di Roma. Ma il leader cinese rispose severamente: «La sovranità nazionale cinese si estende anche al regno dei cieli». Di fronte a questa situazione, una parte dei cattolici della Cina scelse la via di quella che è stata definita la "Chiesa clandestina", f

Cristiani. testimoni di pace, perseguitati nel mondo

padre Pierluigi Maccalli in Niger In tanti Paesi del Medio Oriente e dell'Africa l'obiettivo è cancellare la presenza dei cristiani Un altro missionario è stato rapito: padre Pierluigi Maccalli, italiano, che vive in Niger e opera in una regione povera di un Paese poverissimo. È un altro segnale dell'infittirsi della persecuzione contro i cristiani soprattutto da parte dei gruppi jihadisti. Tali sembrerebbero i rapitori del missionario: provenivano dal Mali, uno Stato di grande instabilità e ricettacolo di tante bande armate e terroristiche, o dal Burkina Faso, tempo fa un Paese stabile, oggi a rischio. Perché i jihadisti si accaniscono contro i missionari e i cristiani?   I missionari come padre Maccalli sono il volto migliore dell'Europa, che non si chiude dietro ai muri, ma sta in mezzo ai poveri del mondo . In Medio Oriente Daesh, il cosiddetto califfato, ha imposto nei suoi territori una dura legge ai cristiani: convertirsi

Colloquio a La Dante su "La Chiesa Immobile".

Il 2 ottobre, colloquio alla Società Dante Alighieri, su "La Chiesa immobile. Francesco e la rivoluzione mancata. Un libro di Marco Marzano per Laterza editori. Andrea Riccardi è presidente della Società Dante Alighieri