Passa ai contenuti principali

Basta giochi di palazzo lontani dai bisogni della gente

Il presidente Mattarella alla cerimonia per il Giorno della Memoria - Foto Quirinale

Il nostro Paese dovrebbe cogliere l'occasione di uno scenario internazionale favorevole e invece sbanda.

I1 20 gennaio scorso si è insediato il nuovo presidente statunitense, Joe Biden: un deciso mutamento di politica interna e internazionale. Cambia in senso positivo la posizione degli Stati Uniti verso l'Unione europea. Washington è immediatamente rientrata negli accordi di Parigi sul clima, abbandonando le posizioni negative di Trump sulle questioni ecologiche. Si potrà contare anche su una presenza più impegnata degli Stati Uniti nel Mediterraneo, oggi pieno di problemi: dalla crisi libica alla guerra senza fine in Siria, alla fragilità del Libano. 

Si apre un nuovo scenario pieno di opportunità per l'Italia che ha sentito "solitudine" per la sua posizione geopolitica nel Mediterraneo. Tale "solitudine" è stata vissuta o avvertita anche nel rapporto con l`Unione europea, per esempio sui temi dell'immigrazione. Tanto che è cresciuta la polemica verso un'Europa con il cuore al Nord, dimentica dei Paesi del Sud. Oggi però l'Ue si sta mostrando attenta alle nostre difficoltà nella crisi Covid, proprio con la disponibilità di risorse del cosiddetto Recovery Plan. 

L'Europa si rivela una comunità di destino. Questo è il frutto della vittoria sulle pulsioni nazionaliste di alcuni Paesi europei, dell'intelligenza di alcuni partner europei e della politica del Governo italiano. 

Di fronte a quest'apertura di scenari, positivi per l'Italia, la crisi creatasi in Parlamento non solo è preoccupante, ma sembra distante dai bisogni e dal sentire del Paese reale. Infragilimento o fine dell'attuale Governo? Nuovo esecutivo o elezioni? 

C'è un'irresponsabilità di parte della classe politica che rende più debole l'Italia e la sua credibilità come interlocutore sui nuovi scenari, europei, mediterranei e mondiali. Il richiamo all'unità di Biden, dopo la crisi degli ultimi mesi negli Stati Uniti, fa pensare anche noi. 

Unità vuole dire senso di responsabilità, anche da posizioni critiche o di opposizione. L'Italia ha bisogno di un Governo stabile che lavori su una visione del futuro, non delle fluttuazioni parlamentari, dei personalismi o dei protagonismi. Lo rivela la crescita di apprezzamento verso il premier Conte nei sondaggi. La crisi politica è mal percepita dagli italiani. Forse molti politici non lo vedono. 

Oggi tante famiglie sono in grave difficoltà: i problemi economici, le questioni dei ragazzi e della scuola e tanto altro. C'è un impoverimento generale. Si chiudono attività ed esercizi. Il lavoro è una grave questione. La gente soffre. Si misura con la malattia. C'è un clima pensoso e di mestizia in tanti strati della società. Come siamo lontani dal linguaggio violento di taluni interventi politici, da giochi di palazzo che non si capiscono, da strappi, dall'incapacità a sintonizzarsi con i bisogni del Paese! Questo motiva l'astensionismo rilevato nei sondaggi, ma anche espressioni di insofferenza, di tensione e di rivolta, che si manifestano qua e là, in un Paese che non si sente rappresentato. 

L'Italia non può perdere l'occasione di collocarsi attivamente e dignitosamente nello scenario euro-occidentale per costruire il futuro in un mondo che è tanto cambiato. È un momento unico, per certi versi irripetibile, come ha ricordato il presidente Mattarella nel messaggio di fine anno chiedendo a tutti di essere costruttori, per un nuovo passo.


Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana del 31/1/2021


Commenti

Post popolari in questo blog

La crisi in Giordania: a rischio un'oasi di pace nel caos del Medio Oriente

Il regno di Abdallah confina con Israele, Siria, Arabia Saudita e Iraq e ospita un altissimo numero di rifugiati Tutto è complicato e in movimento in Medio Oriente: le crisi si susseguono. Un solo Paese è stabile: la Giordania, su cui regnano gli hashemiti, famiglia che discende dal profeta Maometto. Ora il re Abdallah è stato scosso da una congiura, che coinvolge il fratellastro, principe Hamzah (un tempo erede al trono, che poi ha dovuto lasciare il posto al figlio di Abdallah). Il re ha assicurato che la situazione è sotto controllo e Hamzah ha dichiarato fedeltà al sovrano.  È una faida da famiglia reale, forse un po' più significativa di quella dei Windsor, con le rivelazioni del principe Harry e della moglie Meghan. Si gioca la stabilità di uno Stato al confine di Israele, Siria, Arabia Saudita e Iraq, che si affaccia sul Mar Rosso con il porto di Aqaba.  C'è stato un grande allarme internazionale. Il presidente Biden ha telefonato al re per sostenerlo. La crisi sembra r

La "forza debole" della preghiera può spostare le montagne

Il cardinale Matteo Maria Zuppi con il presidente Joe Biden Il cardinale Zuppi è stato a Washington dal 17 al 19 luglio dove ha incontrato anche il presidente Biden . Nel lungo e cordiale incontro, il cardinale gli ha consegnato una lettera di Francesco e gli ha manifestato "il dolore del Papa per la sofferenza causata dalla guerra". La sofferenza della guerra è stata al centro del colloquio. L'inviato del Papa si è chiesto come alleviarla. Le questioni umanitarie sono state un tema rilevante nelle conversazioni perché la Santa Sede è molto impegnata su di esse. Il colloquio ha toccato gli sviluppi del conflitto, iniziato un anno e mezzo fa con l'attacco russo. La Santa Sede, come ha già manifestato il card. Zuppi sia a Kyiv che a Mosca, è preoccupata per il suo prolungarsi. Nel viaggio a Kyiv il cardinale aveva constatato le condizioni di vita del popolo ucraino. A sua volta l'elemosiniere del papa, il card. Krajewski, si è recato più volte in Ucraina, anche in r

La Chiesa non si deve rassegnare a un paese fatto di "sonnambuli": dalla sua storia e dal suo vissuto emergono energie di fede e speranza che fanno bene a tutti, vecchi e nuovi italiani

Migranti latinoamericani a messa dal Papa Sono "sonnambuli" gli italiani secondo il rapporto del Censis. Ma una comunità con meno fedeli ha energie di fede In che mondo gli italiani vivono la loro fede? Il Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, la  57a edizione di un'analisi che ha accompagnato la storia italiana, ci aiuta - grazie alle intuizioni di Giuseppe De Rita - a guardare alle dinamiche del presente e del futuro. Non si può pensare alla fede fuori dalla realtà umana degli italiani. Tante volte l'idea di cambiare la Chiesa viene declinata in maniera interna e autoreferenziale. Gli italiani, oggi, non sono quelli che vissero il Vaticano II o le crisi vitali degli anni Sessanta-Settanta. Non sono il Paese "forte", che resistette al terrorismo, in cui il cattolicesimo era una componente decisiva.  Oggi - dice il rapporto - l'Italia è un Paese di "sonnambuli": «il portato antropologico della difficile transizione dalla grammat