VI RACCONTO IL MIO LIBRO
Alberto Chiara
Non è un populista. Né un astratto sentimentale. «Pur non coltivando piani dettagliati o una cultura del progetto, Jorge Mario Bergoglio ha mostrato di avere un sogno sulla Chiesa e di volerla condurre
sulle vie del futuro».
Con La sorpresa di papa Francesco (Mondadori) Andrea Riccardi setaccia la ricca biografia del Pontefice. Con lui riprende vigore una parola molto usata dopo il Vaticano II, fino a essere accantonata perché ormai logora: profeta. «Dal greco, significa "colui che parla a nome di qualcuno". Bergoglio segna un ritorno al Vangelo, parla a nome di Dio, insegna a mettersi alla sua scuola».
«Francesco», dice Riccardi, «non è un monarca, ma un pastore e un amico. Ben conosce l`umanità generata dalla globalizzazione, afflitta da solitudine e individualismo, con pochi legami e quei pochi
spesso solo virtuali, inserita in un mondo urbano fatto di periferie, senza più un "prossimo" riconoscibile e da amare.
Sebbene non ne ignori limiti e contraddizioni (anzi, li rilevi) il suo rapporto con la realtà di oggi è marcato da una profonda simpatia. Una Chiesa all`altezza della sua missione è, per lui, il vero contributo per cambiare il mondo contemporaneo, rendendolo più umano».
Alberto Chiara
Non è un populista. Né un astratto sentimentale. «Pur non coltivando piani dettagliati o una cultura del progetto, Jorge Mario Bergoglio ha mostrato di avere un sogno sulla Chiesa e di volerla condurre
sulle vie del futuro».
Con La sorpresa di papa Francesco (Mondadori) Andrea Riccardi setaccia la ricca biografia del Pontefice. Con lui riprende vigore una parola molto usata dopo il Vaticano II, fino a essere accantonata perché ormai logora: profeta. «Dal greco, significa "colui che parla a nome di qualcuno". Bergoglio segna un ritorno al Vangelo, parla a nome di Dio, insegna a mettersi alla sua scuola».
«Francesco», dice Riccardi, «non è un monarca, ma un pastore e un amico. Ben conosce l`umanità generata dalla globalizzazione, afflitta da solitudine e individualismo, con pochi legami e quei pochi
spesso solo virtuali, inserita in un mondo urbano fatto di periferie, senza più un "prossimo" riconoscibile e da amare.
Sebbene non ne ignori limiti e contraddizioni (anzi, li rilevi) il suo rapporto con la realtà di oggi è marcato da una profonda simpatia. Una Chiesa all`altezza della sua missione è, per lui, il vero contributo per cambiare il mondo contemporaneo, rendendolo più umano».
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