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Visualizzazione dei post da 2025

I bisognosi vanno messi al centro della nostra fede. Nella Giornata mondiale a loro dedicata siamo invitati a considerarli una "questione familiare"

Foto Sant'Egidio La Chiesa celebra il 16 novembre la IX Giornata mondiale dei poveri, un'idea di papa Francesco per mettere gli ultimi al centro della Chiesa. Non è un fatto solo umanitario. Nemmeno una celebrazione dell'assistenza cattolica e delle sue istituzioni.  Ricordare i poveri con una giornata è decisivo per la coscienza del cristiano e la comunità ecclesiale. Il povero è nel cuore della fede cristiana. Papa Leone ha scritto, con un tocco personale, nell'esortazione Dilexi te : «Tante volte mi domando perché, pur essendoci tale chiarezza nelle Sacre Scritture a proposito dei poveri, molti continuano a pensare di poter escludere i poveri dalle loro attenzioni». È una domanda da porci in questa giornata. Perché ci avviciniamo poco ai poveri e non diventiamo loro amici? Francesco avrebbe detto: perché non li tocchiamo? Spesso pensiamo che ci sono istituzioni preposte alla loro assistenza.  Giovanni Crisostomo, il Padre della Chiesa che ha tanto riflettuto sulla ...

Il pericolo più grande è abituarsi alla cultura del conflitto

Papa Leone XIV interviene il 28 ottobre all'incontro interreligioso promosso a Roma dalla Comunità di Sant'Egidio - Foto Sant'Egidio  Occorre che tutti, la Chiesa per prima, ci ribelliamo a una mentalità che accetta la divisione fra i popoli Buchenwald fu uno dei più grandi lager nazisti: vi erano prigionieri politici, rom, omosessuali, Testimoni di Geova, ebrei, "asociali". Vi ebbero luogo dolorosi esperimenti medici. Il direttore del memoriale, Jens-Christian Wagner, ha denunciato il recente imbarbarimento dei visitatori del lager, specie giovani: adesivi nazisti e svastiche sui muri, ragazzi fotografati ridendo dentro i forni. A la Repubblica ha dichiarato: «In alcune aree della Germania Est il pensiero estremista ha conquistato un'egemonia politica e culturale». Si manifesta la presa del partito neonazista, Afd, che ha «un'idea etnica di Stato, che esclude chiunque abbia origini straniere». Il cancelliere Merz ha dichiarato: «Costruiremo la più potente...

L'inquietante ritorno della grande paura atomica

Il bombardamento di Hiroshima il 6 Agosto 1945 La bomba nucleare è un affronto totale alla pace: ma oggi c'è chi la minaccia I1 tema dell'utilizzo dell'arma nucleare è tornato all'ordine del giorno. Nel quadrante ucraino russi ed europei (in particolare i francesi) hanno ripreso a parlare della possibilità di usare l'arma atomica. Anche in Medio Oriente, una delle ragioni dell'attacco all'Iran è stata impedire la costruzione dell'ordigno.  Ultimo fatto rilevante in ordine di tempo: la scelta dell'Arabia Saudita di mettersi sotto l'ombrello atomico del Pakistan, accordo avvenuto pochi giorni dopo l'attacco israeliano al Qatar. Si sta diffondendo un clima di paura che spinge le leadership a proteggersi e a non escludere la bomba dal futuro dei conflitti. Per la guerra contro l'Ucraina la Russia ha cambiato la dottrina nucleare: da "arma di deterrenza" (da usare come bilanciamento contro un'altra potenza nucleare) ad arma di...

La Dilexi Te: combattere la povertà per vivere da veri cristiani. Aiutare il bisognoso è un'esperienza spirituale prima ancora che umana

Papa Leone XIV saluta le anziane ospiti della casa di riposo "Santa Marta" a Castel Gandolfo il 21 Luglio - Fotogramma Gli anni pastorali sono iniziati e si approntano i programmi nelle diocesi. Non sono nessuno per dare un parere, ma sento la stanchezza delle solite parole.  Per vivere quest'anno, partirei dal documento fresco ed evangelico regalatoci da papa Leone, Dilexi te , nella direzione de "l'amore verso i poveri": «Il contatto con chi non ha potere e grandezza è un modo fondamentale di incontro con il Signore della storia. Nei poveri Egli ha ancora qualcosa da dirci».  Così il Papa indirizza i cristiani, le comunità, le parrocchie, le Chiese locali, nella storia e non nell'autoreferenzialità dei propri circuiti. È qualcosa di cui non pochi cristiani sono stanchi: la stanchezza non porta alla protesta, ma a farsi da parte in silenzio. Bisogna riaccendere i fari dei grandi ideali evangelici, annebbiati o spenti per il tempo duro che stiamo vivend...

In un mondo multiconflittuale solo il dialogo ci può salvare. Violenza e odio nella società sono in aumento: recuperiamo il senso di comune appartenenza

  Le immagini dell'attacco alla sinagoga di Manchester - un fotogramma  In un giorno Yom Tov , benedetto per gli ebrei, lo Yom Kippur , un inglese musulmano di origine siriana ha attaccato la sinagoga di Heaton Park a Manchester, investendo due fedeli e tentando di entrare armato nel luogo sacro. Il terrorista è stato ucciso e due ebrei sono morti.  Si ripete la vergogna di un attacco terroristico a un luogo di preghiera, dove i credenti, indifesi, si rivolgono a Dio. Il rabbino capo della Gran Bretagna, Ephraim Mirvis, ha parlato dell'attentato come frutto di «un'incessante ondata di odio». E ha ragione.  In Europa, con i bombardamenti a Gaza dopo il 7 ottobre, ha ripreso vigore l'antisemitismo mai sopito. Si teme che gli ebrei possano essere obbiettivi della follia antisemita. A Manchester è stata un'espressione dell'antisemitismo musulmano, collegato alla questione palestinese. Anche le recenti manifestazioni per Gaza in Italia hanno dato luogo a espressio...

Nuovi martiri: la Chiesa non dimentica il loro sacrificio

La croce in cemento proveniente dalla chiesa di San Giorgio di Mosul (Iraq), vandalizzata dall'ISIS  - Foto Sant'Egidio Una commissione ha raccolto i nomi di chi ha donato la vita per Cristo negli ultimi 25 anni Sul libretto della commemorazione dei nuovi martiri del XXI secolo, che ha guidato la celebrazione a San Paolo domenica 14 settembre scorso, c'è l'immagine di una croce. Niente di artistico, ma un segno vissuto di sofferenza. Si tratta dei pezzi ricomposti di una croce in cemento, spezzata in più punti nel corso della vandalizzazione della chiesa di San Giorgio da parte dell'Isis nel 2014 a Mosul, in Iraq.  La croce spezzata, gettata per terra, è stata ricomposta amorevolmente dai cristiani di San Giorgio (appartenenti alla Chiesa assira ortodossa) e donata al Papa. Questa croce spezzata e ricomposta rappresenta efficacemente il senso della commemorazione, presieduta da papa Leone assieme ai rappresentanti delle Chiese cristiane proprio il giorno dell'...

Guerra, pace: le sfide della Chiesa. Le scelte affrontate dal mondo cattolico nel Novecento dei conflitti, che oggi ritornano

Paolo VI e il patriarca Athenagoras si incontrano a Gerusalemme il 6 Gennaio 1964 La riflessione di Andrea Riccardi per il convegno sui cento anni dell'Editrice Morcelliana. Un'anticipazione sul Corriere della Sera del 23 Settembre 2025. Cent'anni della Morcelliana coincidono con due Giubilei: 1925 e 2025. Gran parte del Novecento è segnato dalle conseguenze della Grande Guerra, dal Secondo conflitto mondiale, dalla ricostruzione e la guerra fredda, dalla caduta del Muro e l'avvio del secolo globale. Non intendo qui fare storia della Morcelliana, quanto provare appena ad accennare alle alternative per la Chiesa nel secolo. Consapevole che le idee veicolate dalla Morcelliana hanno avuto un rilievo nella rimeditazione del cattolicesimo: negli anni dell'attrazione del nazional-cattolicesimo, nella ricostruzione democratica e con Paolo VI, il don Battista che i «bresciani» vollero in Curia dal 1923 e che della Morcelliana fu tra i fondatori e  animatori.  Paolo VI parla...

Siamo sull'orlo dell'abisso: serve un'alleanza per la pace

  A Sarajevo, il 28 giugno 1914 Gavrilo Princip uccide l'arciduca Francesco Ferdinando e la moglie   Sofia - Illustrazione di Achille Beltrame sulla copertina della Domenica del Corriere Il mondo è saturo di violenza e la guerra può divampare come il fuoco. Urge una reazione I1 presidente Mattarella ha detto parole gravi: «Quando ero ragazzo ho letto uno dei primi libri di storia sullo scoppio della Prima guerra mondiale, sul luglio 1914, che forse nessuno voleva far scoppiare, ma l'imprudenza dei comportamenti - come spesso è avvenuto nella storia - provoca poi conseguenze non scientemente volute, ma egualmente provocate dai comportamenti che si mettono in campo. Per questo è di gravissima responsabilità quanto avviene».  Il presidente ha ricordato la storia a noi, ipnotizzati dal presente, magari con la convinzione di controllarlo. È un'illusione: ci si addormenta in pace e ci si sveglia con la guerra alle porte, come capitò agli ucraini. Il presente può facilmente sf...

Cina e Stati Uniti, i poli opposti del nuovo assetto mondiale

Foto di gruppo in occasione del vertice dell'Organizzazione della cooperazione di Shangai (Sco) - Tianjin, 31 Agosto 2025 - Foto da Presidenza dell'Azerbaijan Il vertice di Tianjin ha sancito l'unione fra Pechino, Mosca e New Delhi contro l'egemonia Usa I1 vertice dell'Organizzazione della cooperazione di Shanghai (Sco) a Tianjin in Cina è un fatto maggiore nel quadro geopolitico dei nostri tempi agitati. Pechino vuole bilanciare l'egemone americano, mostrando che è finito il mondo unipolare e si apre un nuovo bipolarismo.  La Sco, nata per compensare le instabilità in Asia dopo la caduta dell'Urss, è stata fondata da Cina, Russia e Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan e Tagikistan, allargandosi poi dal 2016 a India, Pakistan, Bielorussia e Iran. Col tempo è divenuta uno strumento di influenza politico-economica di Pechino. In questo recente vertice, la Cina ha mostrato i muscoli (la grande parata militare e le nuove armi), pronta a sfidare gli Stati Uniti...

Sudan, la guerra invisibile che riguarda anche l'Europa

Profughi sudanesi in Ciad, ad Adre - 24 Gennaio 2025 - Foto Foreign Office UK/Russel Watkins Da 3 anni il Paese è devastato da scontri tra fazioni. E i rifugiati diventeranno un nostro problema Tra le troppe guerre aperte (oltre 50), forse una delle più sanguinose è quella in Sudan, dove il conflitto civile è iniziato nell'aprile del 2023. Se ne parla solo a tratti.  Sulle vittime i dati sono scarsi perché la guerra è avvolta dal silenzio e dal disinteresse: è raro che giornalisti indipendenti od operatori umanitari abbiano accesso alle aree degli scontri. Si parla di circa 30 mila morti in combattimento e di 150 mila per fame e malattie. Secondo gli esperti, tuttavia, oltre 5 milioni di sudanesi sono a rischio.  La guerra è esplosa tra i due alleati del golpe del 2021: l'esercito ufficiale (Saf, Sudanese Armed Forces) e le Forze rapide di supporto (Rsf), milizia paramilitare usata per combattere i ribelli del Darfur. I due gruppi si sono divisi per ragioni economiche (il c...

La lezione di Papa Leone: una tavola che abbatte i muri

Papa Leone XIV siede a tavola con i poveri della diocesi di Albano presso il Borgo Laudato si  il 17 Agosto Invitare a pranzo chi non ha nulla da dare in cambio è già un gesto di pace e fraternità Questo Ferragosto è stato un momento particolare e non solo per il lungo weekend. Il 15 di questo mese siamo stati ansiosi per il summit tra Trump e Putin nella speranza che si trovasse una via di pace per la guerra in Ucraina, che dura da più di tre anni. Per non poche persone, questi giorni festivi non sono stati tali. Il clima di vacanza mette in luce la solitudine di chi non ha parenti o amici. Gli anziani, pur avendo parenti, sono spesso soli. Si sentono più soli nei giorni festivi, giorni di calura in cui le città si svuotano. Poi non c'è festa per anziani, disabili, negli istituti dove trascorrono tutta la vita. Per i poveri, non c'è festa. Come far festa, quando si è soli?  Papa Leone, con semplicità, ha raccolto attorno al tavolo, domenica scorsa, nelle Ville Pontificie di ...

In Congo una Chiesa martire che resiste con fede alla violenza

Il funerale delle vittime dell'assalto del 27 Luglio alla parrocchia di Komanda, nell'Ituri (Repubblica Democratica del Congo) - Foto da Vatican News In questo Paese africano i cristiani sono spesso vittime indifese dei gruppi armati jihadisti Ancora una notizia di violenza dal Congo. Domenica 27 luglio, nella travagliata regione dell'Ituri, a Komanda, sono stati assassinati 32 cristiani del movimento Azione Cattolica-Crociata eucaristica, che avevano celebrato il venticinquesimo della loro fondazione con un gruppo venuto dalla diocesi di Bunia. Sono stati colpiti nella notte mentre dormivano, vicino alla parrocchia della beata Anuarite, martire, uccisa nel 1964 dai ribelli Simba. Alcuni bambini sono stati rapiti e poi sono riusciti a fuggire. Perché questa festa ha attirato tanta violenza da colpire cristiani indifesi con i loro figli?  Perché i cristiani sono considerati avversari da colpire, anche da un movimento islamista, come l'Adf, che opera nella regione?  Ques...

Giovani africani: un popolo senza guida in cerca di futuro

Giovani donne mozambicane - Foto di Tino Veneziano Entro la fine del secolo gli under 25 saranno quasi un miliardo. E noi europei dovremo farci i conti I giovani africani saranno presto il più grande problema geopolitico globale. Con un'età media di circa 19 anni, la popolazione di quel continente è la più giovane del mondo. Un dato significativo se confrontato con i 31 anni dell`America Latina, i 32 dell`Asia, i 33,4 dell'Oceania, i 38,6 del Nord America e i 42,5 dell`Europa, il continente più anziano. Oggi circa il 60% degli africani ha meno di 25 anni e più di un terzo è tra i 15 e i 24 anni.  I demografi calcolano che, entro il 2100, i giovani africani sotto i 25 anni saranno tra gli 800 milioni e il miliardo, il doppio degli europei. Quasi la metà dei giovani del mondo saranno africani. Ma le classi dirigenti africane non hanno risposte in termini di lavoro e occupazione.  In Africa molti Paesi attraversano un periodo di rapida urbanizzazione senza sviluppo: si modernizz...

Il Giubileo dei giovani, un evento su cui riflettere. A Tor Vergata i giovani hanno "incoronato" il loro Papa

  In cerca di risposte, hanno trovato in Leone XIV la guida con cui camminare verso il futuro Siamo in una stagione in cui tanti si raccolgono nei grandi eventi della Chiesa dopo Pasqua. Senza timore di essere massa, forse perché si sentono popolo. Il funerale di papa Francesco ha riunito in piazza San Pietro e per le vie di Roma fedeli, delegazioni ufficiali, gente di ogni provenienza. La continua fila alla sua tomba a Santa Maria Maggiore è segno di fedeltà alla memoria di un uomo che ha lasciato un'impronta. Non è un episodio chiuso. C'è stata grande attesa per il successore. Non quella di chi sperava in un papa che invertisse la tendenza di Bergoglio o, al contrario, in un suo clone. Non un'attesa ecclesiastica, di quel chiacchiericcio che deborda dai palazzi romani o dagli istituti ecclesiastici ai giornali e viceversa.  C'è stata un'attesa di popolo, espressione del bisogno del Papa: un testimone del Vangelo e un uomo di pace, senza alcun interesse se non que...

Gaza, Ucraina,... Viviamo nel timore che le guerre degli altri diventino le nostre

Una folla di persone provenienti da Jabalia, nel nord della striscia di Gaza, si reca a ritirare gli aiuti umanitari il 29 Luglio - Foto di Omar Ashtawy da Instagram Alla cultura del dialogo si è sostituita quella della forza, e i conflitti si estendono invece di contrarsi La situazione umanitaria di Gaza interpella le coscienze. Che fare per i palestinesi intrappolati fra le bombe e i missili e sotto il controllo ferreo di Hamas? Si moltiplicano annunci di tregue, poi rifiutati o smentiti. Grande è l'angoscia della popolazione, che soffre la fame e un dramma umanitario. Del resto, anche in Ucraina, nonostante il tavolo negoziale di Istanbul non sia chiuso, non si avanza. Il presidente Trump, partito da un grande ottimismo, forte del rapporto con Putin, si mostra pessimista sulla situazione. Che può fare la politica internazionale?  Siamo in una stagione in cui la diplomazia è in crisi. La nostra è l'età della forza. La diplomazia, tanto antica, che si è sviluppata nel Rinasc...

L'avvenire dell'Africa può cominciare dalla Costa d'Avorio

Una veduta di Abidjan di Gennaio 2025 - Foto Creative Commons Decisivo consolidare la democrazia del Paese. Le prossime elezioni saranno un banco di prova L'Africa non è tutta "nera" - così titolava anni fa Limes , l'autorevole rivista geopolitica. È un invito a leggere con attenzione le diversità e gli squilibri di un continente forse più complesso del nostro.  Sono ritornato di recente in Costa d'Avorio, Paese che conosco dagli anni Novanta. La capitale economica (in pratica pure politica), Abidjan, non era allora la megalopoli odierna con oltre sette milioni di abitanti, ma una città tranquilla, verde, niente di simile alla realtà caotica, vivace e trafficata di oggi. Nel 1960, all'indipendenza, contava 200 mila abitanti. Ora le grandi costruzioni, i grattacieli, le torri, le tante opportunità offerte in differenti campi, ne fanno una megacittà avveniristica, ben collocata nel mondo globale.  Abidjan è una città ricca, molto ricca, differente da tante c...

La guerra non risolve mai i problemi. Il grido dei pontefici, ieri e oggi

  Copyright: @Vatican Media I conflitti vanno fermati prima che diventino tragedie irreparabili. Ogni comunità sia casa di pace Karol Wojtyla, negli anni grigi della Guerra fredda, scriveva in una poesia: «Io credo che l'uomo soffra soprattutto per mancanza di visione». Non vedeva il futuro. In un quadro differente, è la situazione di oggi. Mentre le guerre continuano, siamo sballottati tra altalenanti notizie di scontri, bombardamenti e, d'altra parte, di possibili incontri. Non c'è una visione globale tra tante rivendicazioni di parte e accuse a vicenda.  Nell'Angelus del 22 giugno scorso, Leone XIV ha affermato una priorità: «Oggi più che mai l'umanità grida e invoca la pace. È un grido che chiede responsabilità e ragione e non dev'essere soffocato dal fragore delle armi e da parole retoriche che incitano al conflitto. Ogni membro della comunità internazionale ha una responsabilità morale: fermare la tragedia della guerra, prima che essa diventi una voragine...

L'inverno della ragione si abbatte sul mondo in fiamme. Dalla Palestina all'Ucraina, l'Onu è umiliata e l'umanità affonda nella guerra globale

Il Segretario Generale dell'Onu, António Guterres, parla all'Assemblea Generale il 2 Giugno - UN Photo/Manuel Elias È l'inverno della ragione. Papa Francesco parlava di "guerra mondiale a pezzi", ma oggi i "pezzi" si uniscono - così pare - tra loro nello scenario di un grande conflitto. Specie in Medio Oriente dove i bombardamenti israeliani e americani sull'Iran hanno allargato la guerra. Ne soffrono gli iraniani e il regime s'indurisce (anche contro i profughi afghani). Trump afferma di rinviare la decisione se bombardare o no, ma poi - a sorpresa - colpisce i siti iraniani. Un rapporto dell'Aiea, l'Agenzia per l'energia atomica, aveva dichiarato che l'Iran era prossimo all'obiettivo della fabbricazione dell'atomica. Tre giorni dopo, il suo direttore generale ha ridotto l'allarme. C'è differenza!  Certo gli iraniani sono inaffidabili. Israeliani, arabi, europei e americani sono assolutamente contrari a che Teher...

Lavoro e cittadinanza: questioni che vanno comunque affrontate. I referendum non hanno raggiunto il quorum, ma i temi restano d'estrema attualità per il Paese

Immagine da Liberetà L'Italia è il Paese europeo dove si sono svolti più referendum, a parte la Svizzera che li usa come metodo di governo: dal 1950 ci sono state 77 consultazioni; solo 10 in Francia, 5 in Spagna, 3 in Germania. Dalla fine degli anni `90, il quorum non è stato più raggiunto salvo che nel 2011 per i referendum sull'acqua e il nucleare.  I cinque referendum scorsi sono stati un rito frustrante: nessuno ha ottenuto il quorum. Lo strumento referendario risente della disaffezione degli elettori al voto. Anche alle elezioni politiche vota circa la metà degli aventi diritto (talvolta meno) e per i referendum la scarsa affluenza diventa esiziale per il quorum. Molti analisti propongono un quorum al 40% o al 30-35%, aumentando le firme per indirlo da mezzo milione ad almeno un milione.  L'attuale presidente della Corte costituzionale, Giovanni Amoroso, sostiene che si tratta di un istituto «espressione di democrazia diretta», ricordando che «è per effetto di un r...

La grande lezione di Floribert: resistere al male con la fede

Nuovo sole su Goma, di Stefano di Stasio Membro di Sant'Egidio ucciso dalla criminalità, il giovane congolese oggi è beato per la Chiesa Floribert Bwana Chui, giovane congolese di 26 anni, è stato ritrovato morto il 9 luglio 2007,  alla periferia della sua città di Goma, nella provincia del Kivu Nord. Un morto come tanti, si potrebbe dire. Perché occuparcene? La storia è vecchia di più di quindici anni.  Ma la Chiesa non ha dimenticato quest'uomo ucciso perché si era opposto al passaggio di forti quantità di riso avariato in quanto funzionario alla dogana tra Congo e Ruanda. Era abituale farlo in una frontiera dove non contava la legge ma l'interesse dei gruppi criminali. Gli era stata proposta una lauta somma di denaro. Aveva rifiutato. Voleva di più? Ma i corruttori si accorsero che questo giovane e bel ragazzo, con l'aria da intellettuale, non era come i suoi colleghi. Non si piegava. Allora bisognava ucciderlo per dare un esempio, martoriando il suo corpo.  Il 15 ...