Passa ai contenuti principali

Le armi atomiche tornano a far paura

Il confine tra Corea del Sud e Corea del Nord a Panmunjom 
La guerra sfiorata con l`Iran, le rigidità della Corea del Nord: ritorna l`incubo nucleare


I detentori di armi atomiche si sono moltiplicati dopo la fine della guerra fredda. E, con essi, anche i pericoli. Lo si è visto la settimana scorsa con la vicenda del drone americano abbattuto dagli iraniani nel Golfo dell’Oman (in acque territoriali iraniane secondo Teheran, non così secondo gli americani). Dietro lo scontro c’è la questione nucleare iraniana, sulla quale si era raggiunto un accordo nel 2015. Ma gli Stati Uniti di Trump ne sono usciti e da allora la tensione è molto salita. 
In tutt’altra regione del mondo, la Corea del Nord, la visita del presidente cinese Xi Jingping è anche legata all'arma nucleare nelle mani del dittatore nordcoreano Kim Jong-un. La Cina, dopo il fallimento degli incontri tra nordcoreani e americani, sta tentando una mediazione diplomatica sull'atomica che il regime considera una garanzia sullo scenario internazionale, ma che è inaccettabile per gli Stati Uniti. Forse il presidente Xi Jingping si presenterà con una proposta al prossimo incontro con Trump.
In ogni modo il nucleare iraniano e quello nordcoreano sono all'ordine del giorno. La pace è minacciata. Lo abbiamo visto nei giorni scorsi, con l'abbattimento del drone americano da parte degli iraniani. Il presidente Trump ha fatto sapere che era partita una rappresaglia degli Stati Uniti contro gli iraniani e che lui stesso, all'ultimo momento, l’ha fermata, considerandola sproporzionata al danno subito. Infatti il drone caduto non ospitava nessun uomo, mentre l’attacco americano avrebbe ucciso circa 150 iraniani. Del resto l’Iran aveva mezzi di ritorsione in caso di attacco, sia colpendo gli statunitensi nella regione che bloccando lo stretto di Hormuz. Immaginare le conseguenze di un attacco americano e di una risposta iraniana aprirebbe uno scenario di guerra in un Medio Oriente già troppo ferito dai conflitti.
Tuttavia la questione non è chiusa: Trump considera l’opzione militare contro l'Iran ancora in campo, come ritorsione possibile per l`attacco al drone, oltre nuove sanzioni economiche. D'altra parte propone all’Iran di rinunciare alla possibilità di produrre nucleare (considerando inadeguati gli accordi raggiunti) e offre sostanziosi contributi per rilanciare l’economia del Paese. 
L’episodio di qualche giorno fa rivela come la persistente conflittualità tra troppi Stati sia un terreno pericoloso che rischia di produrre scontri ed essere all'origine di nuove guerre. C’è bisogno di relazioni meno conflittuali, nel cui quadro collocare anche il possesso delle armi atomiche (allargando in qualche modo il Trattato di non proliferazione nucleare che riunisce solo i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu). Il mondo rischia di essere una "polveriera" quando troppe tensioni restano aperte. Il caso, l’errore o l’avventatezza potrebbero incendiarlo.

Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana del 30/6/2019
 

Commenti

Post popolari in questo blog

Solo il cardinale Matteo Zuppi sta cercando davvero la pace

Il cardinale Matteo Zuppi ricevuto dal metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca  La Santa Sede non rompe mai le relazioni, specie in tempo di crisi, e si sforza di "umanizzare la guerra" La situazione in Ucraina, con una guerra quasi al terzo anno e l'inverno alle porte, si annuncia difficile. La resistenza ucraina, appoggiata dagli occidentali, non può bloccare il processo di decomposizione della società, anche a seguito di gravi distruzioni causate dai bombardamenti russi, con l'esodo all'estero di 7 milioni di ucraini. Il popolo sta pagando un prezzo enorme e non si vede la fine.  Intanto, in Russia, a Kazan, si sono riuniti, presieduti da Putin, i Brics cui partecipano Brasile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, India, Iran e altri. Nonostante non ci sia unanimità, la riunione a Kazan mostra che la Russia di Putin non è isolata. I governi occidentali - scrive Salvatore Settis s...

Un popolo unito attorno al Papa nel segno della carità e della pace: il nuovo Pontefice deve contare sull'accoglienza di tutti per guidarci sulla via della speranza

  I cardinali riuniti nella Cappella Sistina al momento dell'"Extra omnes" il 7 maggio - Foto da Vatican Media Mentre scrivo l'elezione non è ancora avvenuta. Ma ricordo che Benedetto XVI, accomiatandosi dopo le dimissioni, disse: «Nel collegio cardinalizio c'è anche il futuro Papa al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza». Facciamo nostre queste parole di un grande credente: non sappiamo il nome dell'eletto, ma sarà il nostro Papa, colui che conferma nella fede i fratelli e guida la Chiesa. Attorno al Santo Padre si fa l'unità della Chiesa. Non solo con l'obbedienza, ma anche con la "reverenza". Quest'ultima parola suona antica ma è vitale: rispetto profondo.  I giorni prima del conclave sono stati attraversati da una certa irriverenza: sui media e sui social, che hanno dovuto riempire le "pagine" con pronostici e indiscrezioni. Irriverente, quanto curiosa, è l'immagine di Trump vestito da Po...

Non si immagina più la pace: c'è solo la guerra all'orizzonte. Ma dai conflitti nessuno mai esce vincitore

  Dialogo e diplomazia hanno un ruolo residuale.  Quasi ogni giorno siamo assediati da notizie di attentati, tensioni, bombardamenti e altro. In Medio Oriente, Ucraina e altrove. Notizie di guerra o che preludono a una guerra più grande. Di fronte a questo scenario, si resta attoniti. Non esiste più un quadro di riferimento che spinga a un superamento delle tensioni in corso, nonostante gli interventi di taluni governi. Tutto è talmente intrecciato e i nodi sembrano sempre più stringersi verso il riarmo, i conflitti sanguinosi, l'allargamento del campo di chi si combatte. Anche se - va detto - non mancano anche, qua e là, fragili espressioni di prudenza di chi misura le proprie forze. Ma il vero problema è che si è eclissata la cultura della pace, la visione maturata nei decenni dopo la Seconda guerra mondiale, pur tra tante contraddizioni.  Il 6 e il 9 agosto 1945 - ne celebriamo la ricorrenza in questo mese - per la prima volta nella storia fu usata l'arma atomica contr...