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I bisognosi vanno messi al centro della nostra fede. Nella Giornata mondiale a loro dedicata siamo invitati a considerarli una "questione familiare"

Foto Sant'Egidio La Chiesa celebra il 16 novembre la IX Giornata mondiale dei poveri, un'idea di papa Francesco per mettere gli ultimi al centro della Chiesa. Non è un fatto solo umanitario. Nemmeno una celebrazione dell'assistenza cattolica e delle sue istituzioni.  Ricordare i poveri con una giornata è decisivo per la coscienza del cristiano e la comunità ecclesiale. Il povero è nel cuore della fede cristiana. Papa Leone ha scritto, con un tocco personale, nell'esortazione Dilexi te : «Tante volte mi domando perché, pur essendoci tale chiarezza nelle Sacre Scritture a proposito dei poveri, molti continuano a pensare di poter escludere i poveri dalle loro attenzioni». È una domanda da porci in questa giornata. Perché ci avviciniamo poco ai poveri e non diventiamo loro amici? Francesco avrebbe detto: perché non li tocchiamo? Spesso pensiamo che ci sono istituzioni preposte alla loro assistenza.  Giovanni Crisostomo, il Padre della Chiesa che ha tanto riflettuto sulla ...
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Il pericolo più grande è abituarsi alla cultura del conflitto

Papa Leone XIV interviene il 28 ottobre all'incontro interreligioso promosso a Roma dalla Comunità di Sant'Egidio - Foto Sant'Egidio  Occorre che tutti, la Chiesa per prima, ci ribelliamo a una mentalità che accetta la divisione fra i popoli Buchenwald fu uno dei più grandi lager nazisti: vi erano prigionieri politici, rom, omosessuali, Testimoni di Geova, ebrei, "asociali". Vi ebbero luogo dolorosi esperimenti medici. Il direttore del memoriale, Jens-Christian Wagner, ha denunciato il recente imbarbarimento dei visitatori del lager, specie giovani: adesivi nazisti e svastiche sui muri, ragazzi fotografati ridendo dentro i forni. A la Repubblica ha dichiarato: «In alcune aree della Germania Est il pensiero estremista ha conquistato un'egemonia politica e culturale». Si manifesta la presa del partito neonazista, Afd, che ha «un'idea etnica di Stato, che esclude chiunque abbia origini straniere». Il cancelliere Merz ha dichiarato: «Costruiremo la più potente...

L'inquietante ritorno della grande paura atomica

Il bombardamento di Hiroshima il 6 Agosto 1945 La bomba nucleare è un affronto totale alla pace: ma oggi c'è chi la minaccia I1 tema dell'utilizzo dell'arma nucleare è tornato all'ordine del giorno. Nel quadrante ucraino russi ed europei (in particolare i francesi) hanno ripreso a parlare della possibilità di usare l'arma atomica. Anche in Medio Oriente, una delle ragioni dell'attacco all'Iran è stata impedire la costruzione dell'ordigno.  Ultimo fatto rilevante in ordine di tempo: la scelta dell'Arabia Saudita di mettersi sotto l'ombrello atomico del Pakistan, accordo avvenuto pochi giorni dopo l'attacco israeliano al Qatar. Si sta diffondendo un clima di paura che spinge le leadership a proteggersi e a non escludere la bomba dal futuro dei conflitti. Per la guerra contro l'Ucraina la Russia ha cambiato la dottrina nucleare: da "arma di deterrenza" (da usare come bilanciamento contro un'altra potenza nucleare) ad arma di...

La Dilexi Te: combattere la povertà per vivere da veri cristiani. Aiutare il bisognoso è un'esperienza spirituale prima ancora che umana

Papa Leone XIV saluta le anziane ospiti della casa di riposo "Santa Marta" a Castel Gandolfo il 21 Luglio - Fotogramma Gli anni pastorali sono iniziati e si approntano i programmi nelle diocesi. Non sono nessuno per dare un parere, ma sento la stanchezza delle solite parole.  Per vivere quest'anno, partirei dal documento fresco ed evangelico regalatoci da papa Leone, Dilexi te , nella direzione de "l'amore verso i poveri": «Il contatto con chi non ha potere e grandezza è un modo fondamentale di incontro con il Signore della storia. Nei poveri Egli ha ancora qualcosa da dirci».  Così il Papa indirizza i cristiani, le comunità, le parrocchie, le Chiese locali, nella storia e non nell'autoreferenzialità dei propri circuiti. È qualcosa di cui non pochi cristiani sono stanchi: la stanchezza non porta alla protesta, ma a farsi da parte in silenzio. Bisogna riaccendere i fari dei grandi ideali evangelici, annebbiati o spenti per il tempo duro che stiamo vivend...

In un mondo multiconflittuale solo il dialogo ci può salvare. Violenza e odio nella società sono in aumento: recuperiamo il senso di comune appartenenza

  Le immagini dell'attacco alla sinagoga di Manchester - un fotogramma  In un giorno Yom Tov , benedetto per gli ebrei, lo Yom Kippur , un inglese musulmano di origine siriana ha attaccato la sinagoga di Heaton Park a Manchester, investendo due fedeli e tentando di entrare armato nel luogo sacro. Il terrorista è stato ucciso e due ebrei sono morti.  Si ripete la vergogna di un attacco terroristico a un luogo di preghiera, dove i credenti, indifesi, si rivolgono a Dio. Il rabbino capo della Gran Bretagna, Ephraim Mirvis, ha parlato dell'attentato come frutto di «un'incessante ondata di odio». E ha ragione.  In Europa, con i bombardamenti a Gaza dopo il 7 ottobre, ha ripreso vigore l'antisemitismo mai sopito. Si teme che gli ebrei possano essere obbiettivi della follia antisemita. A Manchester è stata un'espressione dell'antisemitismo musulmano, collegato alla questione palestinese. Anche le recenti manifestazioni per Gaza in Italia hanno dato luogo a espressio...

Nuovi martiri: la Chiesa non dimentica il loro sacrificio

La croce in cemento proveniente dalla chiesa di San Giorgio di Mosul (Iraq), vandalizzata dall'ISIS  - Foto Sant'Egidio Una commissione ha raccolto i nomi di chi ha donato la vita per Cristo negli ultimi 25 anni Sul libretto della commemorazione dei nuovi martiri del XXI secolo, che ha guidato la celebrazione a San Paolo domenica 14 settembre scorso, c'è l'immagine di una croce. Niente di artistico, ma un segno vissuto di sofferenza. Si tratta dei pezzi ricomposti di una croce in cemento, spezzata in più punti nel corso della vandalizzazione della chiesa di San Giorgio da parte dell'Isis nel 2014 a Mosul, in Iraq.  La croce spezzata, gettata per terra, è stata ricomposta amorevolmente dai cristiani di San Giorgio (appartenenti alla Chiesa assira ortodossa) e donata al Papa. Questa croce spezzata e ricomposta rappresenta efficacemente il senso della commemorazione, presieduta da papa Leone assieme ai rappresentanti delle Chiese cristiane proprio il giorno dell'...

Guerra, pace: le sfide della Chiesa. Le scelte affrontate dal mondo cattolico nel Novecento dei conflitti, che oggi ritornano

Paolo VI e il patriarca Athenagoras si incontrano a Gerusalemme il 6 Gennaio 1964 La riflessione di Andrea Riccardi per il convegno sui cento anni dell'Editrice Morcelliana. Un'anticipazione sul Corriere della Sera del 23 Settembre 2025. Cent'anni della Morcelliana coincidono con due Giubilei: 1925 e 2025. Gran parte del Novecento è segnato dalle conseguenze della Grande Guerra, dal Secondo conflitto mondiale, dalla ricostruzione e la guerra fredda, dalla caduta del Muro e l'avvio del secolo globale. Non intendo qui fare storia della Morcelliana, quanto provare appena ad accennare alle alternative per la Chiesa nel secolo. Consapevole che le idee veicolate dalla Morcelliana hanno avuto un rilievo nella rimeditazione del cattolicesimo: negli anni dell'attrazione del nazional-cattolicesimo, nella ricostruzione democratica e con Paolo VI, il don Battista che i «bresciani» vollero in Curia dal 1923 e che della Morcelliana fu tra i fondatori e  animatori.  Paolo VI parla...