Il cardinale Krajewski celebra il funerale di Mirko - Foto di Matteo Pernaselci
Slovacco, 60 anni: storia del clochard ospite del Papa nel dormitorio vicino a San Pietro
Un funerale particolare, a Roma, ha attratto l`attenzione di molti. Il funerale, celebrato dal cardinale Konrad Krajewski, di un uomo la cui vita non aveva attirato molta attenzione. L'hanno chiamato "l'uomo senza volto": nascondeva la faccia con un grande fazzoletto o una coperta. Faceva impressione, tanto che quando viveva per strada lo volevano allontanare. Ma, anche a chi lo voleva aiutare, Mirko (questo il suo nome) opponeva un fermo rifiuto.
Sessantenne, slovacco, aveva un cancro che gli aveva devastato il viso. La malattia, sembra, era iniziata nel 2012 e non era stata molto curata, nonostante le insistenze di chi gli stava vicino. Infatti, la sua solitudine per strada, a Roma, si era popolata di presenze amiche.
Il mondo dei senza casa, che vivono in un angolo della città, è un universo: uomini e donne con alle spalle fallimenti familiari o sul lavoro, che vengono da lontano, con problemi di salute o psichici. Spesso sono riservati sulla propria storia. Così era Mirko, elettricista in Slovacchia, con moglie e figlia con cui non era più in contatto. Molti del popolo della strada coprono la loro storia con racconti fantasiosi. Mancano di tutto, ma hanno un senso profondo della loro dignità e delle loro scelte.
La chiave con cui alcuni si sono avvicinati a Mirko è stata l'amicizia. Chi ha bisogno di tutto, infatti, ha soprattutto bisogno di amicizia. Gregorio Magno insegnava che i poveri hanno necessità, come tutti, di amicizia: «Date col pane la vostra parola». Molti volontari, penso a quelli della Comunità di Sant'Egidio che hanno conosciuto Mirko, hanno capito come bisogna tessere una rete di amicizia tra le persone sole e abbandonate. È un bisogno vitale, ma anche una salvaguardia nelle tante difficoltà della vita per strada.
L'uomo senza volto (che difendeva la faccia ferita e consunta dalle mosche e dagli insetti attratti dal sangue) era un credente, pregava e amava parlare del Vangelo. Rifiutava però di uscire dalla solitudine, finché il cardinale Konrad Krajewski non lo convinse, con molta passione, a trasferirsi a Palazzo Migliori su "invito del Papa". Qui cominciò una vita più confortata: incontri con gli altri ospiti, conversazioni più distese, sostegno più adeguato. Palazzo Migliori, di fronte al colonnato di San Pietro, è come un porto: ospita donne e uomini delle più diverse provenienze, offrendo un tetto, cibo e solidarietà, Una famiglia per i senza famiglia. È stato realizzato dall`Elemosineria pontificia e da Sant'Egidio nel novembre 2019 in una proprietà vaticana.
Qui Mirko ha compiuto l'ultima tappa della vita in una stanza tutta sua. Un senza fissa dimora che, dopo la prima notte nel palazzo, ha affermato: «Dopo otto anni a dormire in strada sul cartone, ti metti a letto e non riesci ad addormentarti». Un giorno Mirko fu visitato da 4 vescovi slovacchi e lo si vide, con il volto coperto, spiegar loro il Vangelo con autorità.
Il cardinale Krajewski ha detto al suo funerale: «Nell`uomo senza volto abbiamo visto il volto di Cristo». Tra quelli che vivono per strada, ci sono cristiani dall`animo grande, che sembrano strani e assurdi, ma sono "folli di Dio". E dicono molto a noi, gente chiusa nelle nostre case e talvolta affrettata verso di loro. Fermarci, parlare con loro, ascoltare, fa bene a loro e a noi.
Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana del I/10/2023
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