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Nuovi martiri: la Chiesa non dimentica il loro sacrificio

La croce in cemento proveniente dalla chiesa di San Giorgio di Mosul (Iraq), vandalizzata dall'ISIS  - Foto Sant'Egidio Una commissione ha raccolto i nomi di chi ha donato la vita per Cristo negli ultimi 25 anni Sul libretto della commemorazione dei nuovi martiri del XXI secolo, che ha guidato la celebrazione a San Paolo domenica 14 settembre scorso, c'è l'immagine di una croce. Niente di artistico, ma un segno vissuto di sofferenza. Si tratta dei pezzi ricomposti di una croce in cemento, spezzata in più punti nel corso della vandalizzazione della chiesa di San Giorgio da parte dell'Isis nel 2014 a Mosul, in Iraq.  La croce spezzata, gettata per terra, è stata ricomposta amorevolmente dai cristiani di San Giorgio (appartenenti alla Chiesa assira ortodossa) e donata al Papa. Questa croce spezzata e ricomposta rappresenta efficacemente il senso della commemorazione, presieduta da papa Leone assieme ai rappresentanti delle Chiese cristiane proprio il giorno dell'...
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Guerra, pace: le sfide della Chiesa. Le scelte affrontate dal mondo cattolico nel Novecento dei conflitti, che oggi ritornano

La riflessione di Andrea Riccardi per il convegno sui cento anni dell'Editrice Morcelliana. Un'anticipazione sul Corriere della Sera del 23 Settembre 2025. Cent'anni della Morcelliana coincidono con due Giubilei: 1925 e 2025. Gran parte del Novecento è segnato dalle conseguenze della Grande Guerra, dal Secondo conflitto mondiale, dalla ricostruzione e la guerra fredda, dalla caduta del Muro e l'avvio del secolo globale. Non intendo qui fare storia della Morcelliana, quanto provare appena ad accennare alle alternative per la Chiesa nel secolo. Consapevole che le idee veicolate dalla Morcelliana hanno avuto un rilievo nella rimeditazione del cattolicesimo: negli anni dell'attrazione del nazional-cattolicesimo, nella ricostruzione democratica e con Paolo VI, il don Battista che i «bresciani» vollero in Curia dal 1923 e che della Morcelliana fu tra i fondatori e  animatori.  Paolo VI parlando alla Morcelliana, a un anno dall'elezione, nel 1964, scusandosi di trattar...

Siamo sull'orlo dell'abisso: serve un'alleanza per la pace

  A Sarajevo, il 28 giugno 1914 Gavrilo Princip uccide l'arciduca Francesco Ferdinando e la moglie   Sofia - Illustrazione di Achille Beltrame sulla copertina della Domenica del Corriere Il mondo è saturo di violenza e la guerra può divampare come il fuoco. Urge una reazione I1 presidente Mattarella ha detto parole gravi: «Quando ero ragazzo ho letto uno dei primi libri di storia sullo scoppio della Prima guerra mondiale, sul luglio 1914, che forse nessuno voleva far scoppiare, ma l'imprudenza dei comportamenti - come spesso è avvenuto nella storia - provoca poi conseguenze non scientemente volute, ma egualmente provocate dai comportamenti che si mettono in campo. Per questo è di gravissima responsabilità quanto avviene».  Il presidente ha ricordato la storia a noi, ipnotizzati dal presente, magari con la convinzione di controllarlo. È un'illusione: ci si addormenta in pace e ci si sveglia con la guerra alle porte, come capitò agli ucraini. Il presente può facilmente sf...

Cina e Stati Uniti, i poli opposti del nuovo assetto mondiale

Foto di gruppo in occasione del vertice dell'Organizzazione della cooperazione di Shangai (Sco) - Tianjin, 31 Agosto 2025 - Foto da Presidenza dell'Azerbaijan Il vertice di Tianjin ha sancito l'unione fra Pechino, Mosca e New Delhi contro l'egemonia Usa I1 vertice dell'Organizzazione della cooperazione di Shanghai (Sco) a Tianjin in Cina è un fatto maggiore nel quadro geopolitico dei nostri tempi agitati. Pechino vuole bilanciare l'egemone americano, mostrando che è finito il mondo unipolare e si apre un nuovo bipolarismo.  La Sco, nata per compensare le instabilità in Asia dopo la caduta dell'Urss, è stata fondata da Cina, Russia e Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan e Tagikistan, allargandosi poi dal 2016 a India, Pakistan, Bielorussia e Iran. Col tempo è divenuta uno strumento di influenza politico-economica di Pechino. In questo recente vertice, la Cina ha mostrato i muscoli (la grande parata militare e le nuove armi), pronta a sfidare gli Stati Uniti...

Sudan, la guerra invisibile che riguarda anche l'Europa

Profughi sudanesi in Ciad, ad Adre - 24 Gennaio 2025 - Foto Foreign Office UK/Russel Watkins Da 3 anni il Paese è devastato da scontri tra fazioni. E i rifugiati diventeranno un nostro problema Tra le troppe guerre aperte (oltre 50), forse una delle più sanguinose è quella in Sudan, dove il conflitto civile è iniziato nell'aprile del 2023. Se ne parla solo a tratti.  Sulle vittime i dati sono scarsi perché la guerra è avvolta dal silenzio e dal disinteresse: è raro che giornalisti indipendenti od operatori umanitari abbiano accesso alle aree degli scontri. Si parla di circa 30 mila morti in combattimento e di 150 mila per fame e malattie. Secondo gli esperti, tuttavia, oltre 5 milioni di sudanesi sono a rischio.  La guerra è esplosa tra i due alleati del golpe del 2021: l'esercito ufficiale (Saf, Sudanese Armed Forces) e le Forze rapide di supporto (Rsf), milizia paramilitare usata per combattere i ribelli del Darfur. I due gruppi si sono divisi per ragioni economiche (il c...

La lezione di Papa Leone: una tavola che abbatte i muri

Papa Leone XIV siede a tavola con i poveri della diocesi di Albano presso il Borgo Laudato si  il 17 Agosto Invitare a pranzo chi non ha nulla da dare in cambio è già un gesto di pace e fraternità Questo Ferragosto è stato un momento particolare e non solo per il lungo weekend. Il 15 di questo mese siamo stati ansiosi per il summit tra Trump e Putin nella speranza che si trovasse una via di pace per la guerra in Ucraina, che dura da più di tre anni. Per non poche persone, questi giorni festivi non sono stati tali. Il clima di vacanza mette in luce la solitudine di chi non ha parenti o amici. Gli anziani, pur avendo parenti, sono spesso soli. Si sentono più soli nei giorni festivi, giorni di calura in cui le città si svuotano. Poi non c'è festa per anziani, disabili, negli istituti dove trascorrono tutta la vita. Per i poveri, non c'è festa. Come far festa, quando si è soli?  Papa Leone, con semplicità, ha raccolto attorno al tavolo, domenica scorsa, nelle Ville Pontificie di ...

In Congo una Chiesa martire che resiste con fede alla violenza

Il funerale delle vittime dell'assalto del 27 Luglio alla parrocchia di Komanda, nell'Ituri (Repubblica Democratica del Congo) - Foto da Vatican News In questo Paese africano i cristiani sono spesso vittime indifese dei gruppi armati jihadisti Ancora una notizia di violenza dal Congo. Domenica 27 luglio, nella travagliata regione dell'Ituri, a Komanda, sono stati assassinati 32 cristiani del movimento Azione Cattolica-Crociata eucaristica, che avevano celebrato il venticinquesimo della loro fondazione con un gruppo venuto dalla diocesi di Bunia. Sono stati colpiti nella notte mentre dormivano, vicino alla parrocchia della beata Anuarite, martire, uccisa nel 1964 dai ribelli Simba. Alcuni bambini sono stati rapiti e poi sono riusciti a fuggire. Perché questa festa ha attirato tanta violenza da colpire cristiani indifesi con i loro figli?  Perché i cristiani sono considerati avversari da colpire, anche da un movimento islamista, come l'Adf, che opera nella regione?  Ques...