EDITORIALE di Andrea Riccardi su FAMIGLIA CRISTIANA
Al di là delle decapitazioni, si tratta ancora in larga parte di una battaglia tra musulmani, tra due diverse concezioni di islam.
Sono state terribili, quest'estate, le notizie di violenze contro i cristiani e le minoranze da parte delle milizie del cosiddetto califfato in Iraq del Nord. Tutti ne siamo stati molto colpiti. Poi con le terribili decapitazioni, a cominciare dall`americano James Foley (filmata e diffusa), la sfida sembrava rivolgersi contro l`Occidente. C`è stata infine la decapitazione del francese Hervé Gourdel in Algeria compiuta da un gruppo che si richiamava al califfato.
Gli occidentali si sentono minacciati. Molti hanno chiesto ai musulmani di delegittimare i violenti. Poi però l'opinione pubblica è stata un po` distratta nel registrare le reazioni musulmane contro il califfato. Sono tante. In Francia, un imprenditore islamico ha detto: «Siamo una maggioranza presa in ostaggio da una minoranza».
La rivolta dei musulmani contro l`immagine distorta dell`islam è significativa. La maggior parte di loro non si ritrova nel totalitarismo islamico. Una missiva di autorevoli esponenti musulmani, diretta al sedicente califfo, gli ha negato ogni autorità, dichiarando: «L`islam vieta di uccidere gli innocenti». Il gran muftì d`Egitto Shawki Allam ha tuonato ad Anversa contro «alcuni autoproclamati seguaci che hanno cercato di dipingere una immagine distorta dell`islam. Nessuno di questi estremisti ha studiato l`islam».
Le loro sono «interpretazioni distorte e perverse: il loro obiettivo è puramente politico e non ha fondamento religioso, ed è quello di diffondere scompiglio e caos nel mondo».
Questa non è una guerra totale tra islam e Occidente. I media, che hanno diffuso le immagini macabre del terrorismo, contribuiscono a creare un clima da scontro globale. Il califfato usa bene le armi, ma anche si muove ottimamente con i media (specie occidentali). Vuole attrarre musulmani violenti, delusi e inquieti. Alcuni occidentali (figli del vuoto delle nostre società) si sono fatti attirare dai terroristi. Un boia inglese ha ucciso Foley. Forse c`è il rischio di attentati in Europa. Si tratta però ancora in larga parte di una battaglia tra musulmani.
Non è un caso che gli assassini algerini si rifacciano al marchio del califfato. Non dobbiamo accreditare la lotta islamica come una guerra "simmetrica" e globale all`Occidente.
Certo bisogna difendersi, ma non si tratta della lotta musulmana contro i cristiani e gli occidentali. La maggioranza dei musulmani lo rifiuta. Il Medio Oriente, dopo più di mezzo secolo, non ha trovato pace. Dai suoi conflitti si levano ancora crudeli fantasmi, che inquietano musulmani e occidentali.
Al di là delle decapitazioni, si tratta ancora in larga parte di una battaglia tra musulmani, tra due diverse concezioni di islam.
Sono state terribili, quest'estate, le notizie di violenze contro i cristiani e le minoranze da parte delle milizie del cosiddetto califfato in Iraq del Nord. Tutti ne siamo stati molto colpiti. Poi con le terribili decapitazioni, a cominciare dall`americano James Foley (filmata e diffusa), la sfida sembrava rivolgersi contro l`Occidente. C`è stata infine la decapitazione del francese Hervé Gourdel in Algeria compiuta da un gruppo che si richiamava al califfato.
Gli occidentali si sentono minacciati. Molti hanno chiesto ai musulmani di delegittimare i violenti. Poi però l'opinione pubblica è stata un po` distratta nel registrare le reazioni musulmane contro il califfato. Sono tante. In Francia, un imprenditore islamico ha detto: «Siamo una maggioranza presa in ostaggio da una minoranza».
La rivolta dei musulmani contro l`immagine distorta dell`islam è significativa. La maggior parte di loro non si ritrova nel totalitarismo islamico. Una missiva di autorevoli esponenti musulmani, diretta al sedicente califfo, gli ha negato ogni autorità, dichiarando: «L`islam vieta di uccidere gli innocenti». Il gran muftì d`Egitto Shawki Allam ha tuonato ad Anversa contro «alcuni autoproclamati seguaci che hanno cercato di dipingere una immagine distorta dell`islam. Nessuno di questi estremisti ha studiato l`islam».
Le loro sono «interpretazioni distorte e perverse: il loro obiettivo è puramente politico e non ha fondamento religioso, ed è quello di diffondere scompiglio e caos nel mondo».
Questa non è una guerra totale tra islam e Occidente. I media, che hanno diffuso le immagini macabre del terrorismo, contribuiscono a creare un clima da scontro globale. Il califfato usa bene le armi, ma anche si muove ottimamente con i media (specie occidentali). Vuole attrarre musulmani violenti, delusi e inquieti. Alcuni occidentali (figli del vuoto delle nostre società) si sono fatti attirare dai terroristi. Un boia inglese ha ucciso Foley. Forse c`è il rischio di attentati in Europa. Si tratta però ancora in larga parte di una battaglia tra musulmani.
Non è un caso che gli assassini algerini si rifacciano al marchio del califfato. Non dobbiamo accreditare la lotta islamica come una guerra "simmetrica" e globale all`Occidente.
Certo bisogna difendersi, ma non si tratta della lotta musulmana contro i cristiani e gli occidentali. La maggioranza dei musulmani lo rifiuta. Il Medio Oriente, dopo più di mezzo secolo, non ha trovato pace. Dai suoi conflitti si levano ancora crudeli fantasmi, che inquietano musulmani e occidentali.
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