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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

La politica dell'insulto uccide la democrazia

POLONIA, LA MORTE DI ADAMOWICZ: Il sindaco di Danzica è stato assassinato in un clima d'odio che ricorda un passato oscuro Fiori sulle scale del Comune di Danzica in omaggio a Pawel Adamowicz (nel riquadro), accoltellato a 53 anni lo scorso 13 gennaio durante un evento di beneficenza. Era sempre stato a favore dell`accoglienza dei migranti. Danzica è lontana dall'Italia, affacciata com'è sul Baltico. Ma la città polacca è stata al centro di eventi decisivi per l'Europa. La rivendicazione nazista sulla città fu la causa scatenante della Seconda guerra mondiale e dell'occupazione tedesca della Polonia. Danzica, dopo la guerra, svuotata dei tedeschi, è divenuta parte della Polonia e lì - negli anni Ottanta - cominciò il movimento di Solidarnosc che portò alla fine del regime comunista polacco e anche alla crisi del blocco sovietico. Nel 1987, di fronte a una folla enorme, Giovanni Paolo II pronunciò il nome "proibito&q

CRISTIANI NEL MONDO, I NOSTRI FRATELLI DIMENTICATI NELLE FESTE

Dalla Libia al Guatemala, le storie di chi continua a soffrire per guerre e discriminazioni Abbiamo celebrato il Natale in un intreccio tra la riscoperta dei legami familiari e amicali e la solidarietà con i poveri che, nei momenti di gioia collettiva, si trovano più soli, anche se stiamo diventando troppo chiusi nei nostri perimetri nazionali e nel mondo del nostro "io". Poco lontano da noi, al di là del Mediterraneo, che succede nei terribili luoghi di detenzione dei migranti in Libia? Lì ci sono cristiani che avrebbero festeggiato il Natale a casa o che speravano di farlo in Europa. Per loro non ci sono state né speranza né visite per Natale. Ci accaniamo a considerarli un problema per l'Europa, mentre sono prima di tutto una grave questione umanitaria in sé. Così sono stati dimenticati nonostante la loro condizione: «Non sembra essere meno di un campo di concentramento nazista», ha dichiarato un testimone. Dall'altra parte d

IL SANGUE DEI MARTIRI IN UN MONDO INDIFFERENTE

I funerali a Minya, nel Sud dell'Egitto, dei pellegrini copti uccisi in un attacco rivendicato dall'Isis mentre tornavano da un monastero nel deserto. Nel 2017 i cristiani hanno subìto 736 attacchi, il doppio rispetto all'anno precedente. A leggere i commenti e gli insulti contro Silvia Romano, la ragazza italiana rapita in Kenya dove svolgeva un'attività di solidarietà, mi chiedo che penserebbero le stesse persone leggendo le notizie di tanti cristiani e missionari uccisi per la fede. Forse anche loro se la sono andata a cercare, esponendo la loro vita in località difficili o a rischio? Qualche giorno fa un sacerdote è stato ucciso nella Repubblica Centrafricana. Un missionario keniano è stato colpito in chiesa, nella regione anglofona del Camerun. In questo stesso Paese, un anno fa, è stato assassinato in circostanze oscure un vescovo, monsignor Balla, uomo mite e coraggioso. Non sono solo i missionari a soffrire, ma tanti: