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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

A 80 anni dalla "Notte dei cristalli", l'antisemitismo non è morto

Dalle devastazioni dei loro negozi alle leggi razziali, la storia ci insegni a non lasciare più soli gli ebrei Un editoriale di Andrea Riccardi Ottant'anni fa, nella notte tra il 9 e il l0 novembre, si scatenò un terribile pogrom contro gli ebrei nel Reich nazista, che già comprendeva l'Austria. Fu chiamato, in un modo che non rende l'idea del dramma, la "Notte dei cristalli", per il gran numero di vetrine rotte di circa 7.000 negozi di proprietà ebraica oltre alle finestre di 1.400 sinagoghe e case degli ebrei. Di fronte a una polizia inerte, fu una notte di violenza e saccheggio, in cui trovarono la morte 400 ebrei, alcuni dei quali per suicidio . Non fu un'esplosione di violenza casuale, ma l'inizio di un processo accuratamente preparato dal nazismo, che faceva della caccia all'ebreo il cuore della sua politica. Gli ebrei, non considerati una comunità religiosa ma una razza, erano per Hitler il nemico per ecce

La profezia di pace di papa Benedetto XV che cambiò per sempre la Chiesa

IL RUOLO DI SPICCO DEI CATTOLICI E QUELLO DI BENEDETTO XV NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE. QUELLA "PROFEZIA" CHE CAMBIO' PER SEMPRE LA CHIESA IL MINISTERO DEL PONTEFICE PER FERMARE IL CONFLITTO SI OPPOSE A OGNI NAZIONALISMO E SEGNÒ LA STRADA DELLA NON VIOLENZA, POI CONTINUATA DA TUTTI I SUOI SUCCESSORI di Andrea Riccardi, storico Cosa ha significato la Prima guerra mondiale per la Chiesa e i cattolici? Una guerra mondiale è un terreno impossibile per la Chiesa cattolica che conta fedeli in tutti i Paesi, specie in Europa. Si trova a essere lacerata. Uno scrittore affermava ironicamente: Dio chi ascolta? I cattolici francesi che pregano per la vittoria della Francia o i tedeschi che invocano la vittoria della Germania? Il nazionalismo s'impadronisce delle coscienze dei cattolici, alimentato dalla propaganda di guerra . Chi parla di pace è considerato traditore della patria. La situazione italiana è particolare: qui i cattolici sono stati a

Religioni, ponti di pace per il mondo globale

Le fedi vanno sottratte ai nazionalismi: devono mostrare che si può convivere in armonia. "Ponti di pace" è il titolo del trentaduesimo incontro nello spirito di Assisi promosso dalla Comunità di Sant'Egidio a Bologna con la collaborazione dell'arcidiocesi e di monsignor Matteo Zuppi. Il movimento di pace prende le mosse dalla storica intuizione di Giovanni Paolo II nel 1986, quando invitò i leader delle religioni e delle Chiese ad Assisi per pregare gli uni accanto agli altri e non più - come disse - gli uni contro gli altri. Era un periodo in cui la cultura occidentale considerava generalmente le religioni irrilevanti per i destini di pace e guerra: si prevedeva che la secolarizzazione avrebbe spazzato via o ridotto i mondi religiosi in spazi marginali. Giovanni Paolo II si era accorto - già con la Guerra fredda - del ruolo positivo delle religioni per la pace, ma anche del rischio che benedicessero i conflitti. Così nacque la giornata di preghiera e digiuno del