Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2018

UNA CHIESA PIÙ UNITA PER AFFRONTARE LE SFIDE DEL PRESENTE

Questi non sono tempi facili per l'unità dei cristiani. La settimana scorsa la Chiesa ortodossa russa ha sospeso la concelebrazione eucaristica con il Patriarcato ortodosso di Costantinopoli, guidato da Bartolomeo. Dietro la decisione c'è la questione dell'ortodossia ucraina. Bartolomeo ha fatto alcuni passi per favorire l'autocefalia (l'indipendenza) della Chiesa ucraina. Il presidente ucraino Porogenko l'aveva chiesto. Ma la maggior parte degli ucraini appartiene alla Chiesa di Mosca e questa considera il gesto di Bartolomeo una grave intromissione. Tanto che, il 31 agosto scorso, il patriarca russo Kirill si era recato con un gesto quasi disperato a Istanbul da Bartolomeo per scongiurare il fatto. L'Ucraina vive una stagione politicamente difficile, mentre si combatte una guerra a bassa intensità in Dombass, la Regione orientale russofona. I cristiani ucraini (ortodossi, greco-cattolici e altri) sono divisi. Non

Bisogna dare un governo alla Libia. Il paese ostaggio delle milizie

Questo dovrebbe essere l'obiettivo dell'Europa, che invece è ossessionata dalla questione dei migranti. Di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana Gli ultimi scontri di Tripoli sono stati una battaglia per l'accaparramento delle risorse. Il cartello delle quattro milizie, che controlla la capitale e l'economia, non voleva altri con cui spartirla. La condizione della Libia è questa: in mano a un centinaio di milizie che chiedono il "pizzo" in un saccheggio permanente su tutto, specie l'orrido commercio di migranti. Il fragile governo Serraj, sostenuto dall'Onu, è ostaggio di alcune milizie. La predazione dei signori della guerra avviene su ogni commercio, nomina, decisione. Le milizie competono nel quadro di un sistema mafioso, violento e pervasivo. Lo sguardo degli occidentali è miope. Guardano alla Libia secondo le priorità interne, prima tra tutte i migranti. Si va in ordine sparso a chiedere il "favore" di tr

Ma l'Italia ha bisogno dell'Unione Europea

EDITORIALE di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana del 9/9/2018 L'Europa sembra all'origine di tanti nostri problemi a partire dalla questione degli sbarchi di immigrati nel nostro Paese. Ma tutto è ben più complesso di questa interpretazione. Se vogliamo ragionare di politica internazionale dobbiamo abituarci ad affrontare la complessità e non a lasciarci andare a semplificazioni emotive. Che i Paesi europei non siano solidali con l'Italia sull'accoglienza ai migranti è una realtà da tempo. Nasce da una considerazione esclusiva degli interessi nazionali, dimenticando che ci sono frontiere dell'Unione di fronte alle quali essere responsabili. Nessun Paese vuole farsi carico della questione bollente dei migranti. Soprattutto il cosiddetto gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Cechia, Slovacchia e - di fatto - Austria) rifiuta di accogliere stranieri che sembrano incrinare l'identità europea e cristiana della popolazione. Pi