Passa ai contenuti principali

'Passare dall'italnostalgia all'italsimpatia'. Come l'Italia può coniugare cultura umanistica e sviluppo

Un'articolo di Antonella Baccaro sul Corriere della Sera del 25 novembre richiama i punti salienti di un incontro tenutosi alla Società Dante Alighieri dal titolo Italofonia, Italsimpatia: dal Brand alla lingua in cui il presidente Andrea Riccardi ha proposto un legame più consistente tra mondo delle imprese e cultura, come via per il rilancio del Paese.
Ne riportiamo alcuni passaggi: 

Possono le imprese italiane che portano il made in Italy in tutto il mondo farsi veicolo di diffusione della nostra lingua? La Società Dante Alighieri, presieduta da Andrea Riccardi, il cui scopo è proprio tutelare e diffondere la nostra cultura a partire dal linguaggio, rompe il tabù tutto italiano che separa la cultura umanistica da quella d`impresa e lancia la sua sfida. A raccoglierla ieri, oltre ai rappresentanti dell'imprenditoria, a partire dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, anche il governo, rappresentato dal premier Paolo Gentiloni, dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e dal viceministro degli Esteri, Mario Giro. Proprio dal governo è arrivato un appoggio pieno e consistente alla missione della «Dante Alighieri»: «Dal piano straordinario del made in Italy - ha detto Calenda - siamo pronti a mettere 2 milioni di euro». Per il ministro «solo una cultura come la nostra, diffondendosi, riuscirà a coniugare l`innovazione e l`umanesimo. In caso contrario il rischio sarà quello di generare un rifiuto della modernità». «C'è una domanda crescente di italiano e italianità. Rispetto a questo - ha spiegato Riccardi - abbiamo constatato i nostri limiti, che stanno nel modo introverso in cui l`Italia ha affrontato la globalizzazione, credendo che il problema fosse politico-istituzionale e dovesse restare dentro i nostri confini». (...)
La situazione, a parere del presidente della «Dante Alighieri», non è irrecuperabile: «Dobbiamo passare dall`Italnostalgia all`Italsimpatia, cioè creare una rete di simpatia intorno alla nostra identità». Ha esortato Gentiloni: «Partiamo da noi, abbiamo meno Italsimpatia in Italia che altrove nel mondo. Siamo un Paese che non si vuole bene a sufficienza. Un vero peccato».

Commenti

Post popolari in questo blog

La crisi in Giordania: a rischio un'oasi di pace nel caos del Medio Oriente

Il regno di Abdallah confina con Israele, Siria, Arabia Saudita e Iraq e ospita un altissimo numero di rifugiati Tutto è complicato e in movimento in Medio Oriente: le crisi si susseguono. Un solo Paese è stabile: la Giordania, su cui regnano gli hashemiti, famiglia che discende dal profeta Maometto. Ora il re Abdallah è stato scosso da una congiura, che coinvolge il fratellastro, principe Hamzah (un tempo erede al trono, che poi ha dovuto lasciare il posto al figlio di Abdallah). Il re ha assicurato che la situazione è sotto controllo e Hamzah ha dichiarato fedeltà al sovrano.  È una faida da famiglia reale, forse un po' più significativa di quella dei Windsor, con le rivelazioni del principe Harry e della moglie Meghan. Si gioca la stabilità di uno Stato al confine di Israele, Siria, Arabia Saudita e Iraq, che si affaccia sul Mar Rosso con il porto di Aqaba.  C'è stato un grande allarme internazionale. Il presidente Biden ha telefonato al re per sostenerlo. La crisi sembra r

La "forza debole" della preghiera può spostare le montagne

Il cardinale Matteo Maria Zuppi con il presidente Joe Biden Il cardinale Zuppi è stato a Washington dal 17 al 19 luglio dove ha incontrato anche il presidente Biden . Nel lungo e cordiale incontro, il cardinale gli ha consegnato una lettera di Francesco e gli ha manifestato "il dolore del Papa per la sofferenza causata dalla guerra". La sofferenza della guerra è stata al centro del colloquio. L'inviato del Papa si è chiesto come alleviarla. Le questioni umanitarie sono state un tema rilevante nelle conversazioni perché la Santa Sede è molto impegnata su di esse. Il colloquio ha toccato gli sviluppi del conflitto, iniziato un anno e mezzo fa con l'attacco russo. La Santa Sede, come ha già manifestato il card. Zuppi sia a Kyiv che a Mosca, è preoccupata per il suo prolungarsi. Nel viaggio a Kyiv il cardinale aveva constatato le condizioni di vita del popolo ucraino. A sua volta l'elemosiniere del papa, il card. Krajewski, si è recato più volte in Ucraina, anche in r

La Chiesa non si deve rassegnare a un paese fatto di "sonnambuli": dalla sua storia e dal suo vissuto emergono energie di fede e speranza che fanno bene a tutti, vecchi e nuovi italiani

Migranti latinoamericani a messa dal Papa Sono "sonnambuli" gli italiani secondo il rapporto del Censis. Ma una comunità con meno fedeli ha energie di fede In che mondo gli italiani vivono la loro fede? Il Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, la  57a edizione di un'analisi che ha accompagnato la storia italiana, ci aiuta - grazie alle intuizioni di Giuseppe De Rita - a guardare alle dinamiche del presente e del futuro. Non si può pensare alla fede fuori dalla realtà umana degli italiani. Tante volte l'idea di cambiare la Chiesa viene declinata in maniera interna e autoreferenziale. Gli italiani, oggi, non sono quelli che vissero il Vaticano II o le crisi vitali degli anni Sessanta-Settanta. Non sono il Paese "forte", che resistette al terrorismo, in cui il cattolicesimo era una componente decisiva.  Oggi - dice il rapporto - l'Italia è un Paese di "sonnambuli": «il portato antropologico della difficile transizione dalla grammat