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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

Aleppo vuol dire pace, solo la sua ricostruzione apre al futuro

Aver distrutto questo patrimonio dell'umanità ha significato uccidere la speranza di convivere in Siria. Solo la sua ricostruzione apre al futuro Questo articolo di Andrea Riccardi è apparso nella rubrica Religioni e civiltà su Sette del Corriere della Sera il 18 marzo 2016 Un'amica, proveniente dal Libano, mi ha regalato un libro fotografico, stampato nel 2004. È recente ma prezioso, perché ha fotografato un mondo che non esiste più. Quello di Aleppo, la più bella città della Siria, luogo reale e simbolico del vivere insieme, ormai distrutto. Ho capito perché spesso i libri conservano quello che gli uomini distruggono. Il libro è Alep, curato dal poeta siriano Adonis e dal fotografo brasiliano Carlos Freire: le immagini di un'Aleppo passata, perché oggi è un inferno tra cumuli di rovine, bombardata e divisa tra ribelli e governativi. Le fotografie di Freire ritraggono l'Aleppo di pochi armi fa, prima della guerra: la città orientale, quel

Le suore di Aden, in Yemen, martiri della carità

Servivano i poveri senza fare differenze religiose Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana Un settimanale come il nostro deve, nel silenzio generale, dare spazio alla vicenda delle quattro suore di Madre Teresa uccise ad Aden, in Yemen. Papa Francesco ha parlato, in proposito, di "globalizzazione dell`indifferenza". Perché non si è parlato di queste donne al servizio di un`ottantina di anziani, ospitati in una casa di cura? Forse perché non sono italiane o europee (si tratta infatti di tre africane e di un`indiana). Le suore erano amate e rispettate dalla gente. Queste donne sono martiri della carità: servivano i poveri senza badare alle differenze religiose, che oggi sono motivo di guerra nello Yemen: tra gli sciiti che occupano la capitale Sanaa e i sunniti del presidente Abd Rabbo Mansur Hadi che tengono il porto di Aden. La guerra si è internazionalizzata: dietro ai contendenti ci sono una coalizione sunnita a guida del

Corridoi umanitari contro i viaggi della morte. Un esempio per l'Europa

Andrea Riccardi su Religioni e Civiltà (Sette - Corriere della Sera) dell'11 marzo 2016 Homs era una grande città siriana di circa 800.000 abitanti. Qui è nata Falak, figlia di un elettrotecnico, Suliman Al Hourani e di sua moglie Yasmien, che studiava inglese all'Università. Falak è oggi in Italia, dopo una storia molto difficile. La vita sua (sette anni) e del fratellino Hussin (sei anni) sono coincise praticamente con la guerra in Siria. Il conflitto a Homs è cominciato subito nel 2011, dopo le prime manifestazioni contro il regime del presidente Assad e la pesante repressione dell'esercito. Per Assad e gli interessi del suo gruppo religioso, gli alauiti, Homs è nevralgica per la continuità territoriale tra le regioni alauite del Nord, sul Mediterraneo, e la capitale Damasco. Gli alauiti - circa il 20% dei siriani - hanno preso il potere nel 1970 con il padre dell'attuale presidente e lottano ferocemente da cinque anni, appoggiati da russi e sciiti iraniani e l

Muri o ponti? la mia risposta su Huffington Post

In questo tempo, attraversato da guerre e conflitti di diversa natura, il Mediterraneo torna a essere un crocevia fondamentale da cui può e deve passare l'alternativa della pace e del dialogo. In realtà questo mare lo è sempre stato da millenni, per la sua posizione geografica e per le civiltà che si sono sviluppate attorno alle sue sponde. E, in modo particolare, le città che si affacciano sul Mediterraneo hanno svolto un ruolo strategico per la coabitazione. Sono città-porto che vivono di relazioni e costruiscono "culture-porto" e "culture-ponte": il contrario delle "culture-mura" che si stanno pericolosamente sviluppando soprattutto nel Nord e nell'Est dell'Europa. Continua a leggere sul Blog di Andrea Riccardi su Huffington Post

Il Mediterraneo è un mare-ponte con mille strade di dialogo

Le voci dai grandi porti al crocevia del dialogo fra le civiltà: meeting internazionale con Sant`Egidio di Enrico Paradisi -  LIVORNO   «Non dobbiamo costruire muri per difenderci, ma costruire una cultura policentrica che crei un`orizzonte di pax mediterranea». E` lo spirito di "Medì", voci e prospettive del Mediterraneo a Livorno, la due giorni di meeting internazionale, organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio e iniziata ieri alla Goldonetta. Al centro lo sviluppo delle relazioni tra le città portuali del Mediterraneo, intese come collettori di speranze di vita, porte aperte ai flussi di uomini e merci, e simboli di un pluralismo che in fondo è parte integrante di ognuna di esse. Un confronto di un modello esperenziale che deve servire per ridurre le distanze. Dopo i saluti del vescovo Giusti e dell'assessore regionale Grieco, la sintesi di Andrea Riccardi, fondatore di Sant'Egidio, nella sua relazione introduttiva

Il Concilio, come ogni storia, è continuità e rottura

Lo ha detto il presidente della società Dante Alighieri, Andrea Riccardi , nel d ibattito che si è tenuto ieri a Roma, per la presentazione dell'Atlante Storico del Concilio , edito da Jaca Book. Lo storico ha rilevato come sia stata «infondata la polemica sulla continuità e sulla rottura del Concilio Vaticano II perché ogni storia è allo stesso tempo continuità e rottura». Per saperne di più

Il presidente della Società Dante Alighieri presenta l'Atlante Storico del Concilio Vaticano II

Mercoledì 2 marzo, alle ore 18,  sarà presentato a Palazzo Firenze l’Atlante storico del Concilio Vaticano II, diretto da Alberto Melloni. Interverranno il Presidente della Società Dante Alighieri. Prof. Andrea Riccardi , e S.E. Mons. Nunzio Galantino, Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. Modererà l’incontro il giornalista Massimo Bernardini. Diretto da Alberto Melloni, l’Atlante storico riprende fonti, momenti, problemi del Concilio e ne documenta lo spessore con gli strumenti degli storici. Nato dalla ricerca archivistica, dalle edizioni di fonti, dalle monografie e dal lavoro dei membri della Fondazione per le scienze religiose di Bologna, il volume ripercorre l’iter conciliare attraverso immagini d’epoca, mappe, disegni, tabelle, grafici illustrativi creati appositamente per la pubblicazione.