Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2015

«C`è bisogno di ideali, valori e di cultura. Il terrorismo prospera nella disperazione » Intervista ad Andrea Riccardi, fondatore di Sant'Egidio ed ex ministro

 «No, non siamo in guerra. Il terrorismo prospera nella disperazione» . Intervista a Andrea Riccardi di Mario Lavia su l'Unità 30 novembre 2015  «No, noi non siamo in guerra e non dobbiamo riconoscere la dignità di nemici ai terroristi. E poi parlare di guerra è semplicistico, la risposta è più difficile». Già, quale risposta dobbiamo dare al terrorismo: è la domanda che il mondo si pone da quella notte di Parigi del 13 novembre, è il novello che agita la coscienza dell'Occidente - un Occidente che in fondo è consapevole di aver sbagliato troppe volte e che oggi si ritrova faccia a faccia col mostro dell'Isis. Non siamo in guerra, ci dice dunque Andrea Riccardi, fondatore di Sant'Egidio, storico, già ministro nel governo Monti. Che occorra una risposta complessa, professor Riccardi, forse adesso, passata la gra nde emozione, lo stiamo tutti comprendendo meglio. Ma detto questo si spalanca un compito immane: da dove cominciare questa

Religioni e civiltà: Una Chiesa dal volto più umano

Con il Giubileo straordinario, papa Francesco chiede ai cattolici una "conversione" alla misericordia e a una concezione della fede aperta ad essa  L'8 dicembre prossimo, papa Francesco apre il giubileo straordinario dedicato a lla "misericordia". È anche il giorno in cui cade il cinquantesimo anniversario della conclusione del Vaticano II, la cui attuazione è sentita da Bergoglio come un fatto di primaria importanza. I giubilei (i cosiddetti Anni Santi) si ripetono nella Chiesa cattolica ogni venticinque anni come tempo di rinnovamento della fede e di pellegrinaggio a Roma. È una tradizione che risale almeno al 1300 e si riallaccia al giubileo ebraico, che ha però un'altra dimensione. Dopo il Vaticano II, molti erano contrari a continuare questa tradizione di origine medievale. Il giubileo cadeva nel 1975, a dieci anni dalla fine del Concilio. Paolo VI invece volle l'Anno Santo e fu un grande successo. Nel 2000, il

Dopo la strage di Parigi: ripopolare le periferie dei nostri valori

Un editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana   del 29/11/2015 Il vuoto di politiche sociali ha aggravato il disagio L'attacco terroristico a Parigi, il 13 novembre scorso, fa paura. La violenza toccherà anche noi? Il successivo attacco a Bamako in Mali dà la sensazione di una guerra, come del resto ha dichiarato il presidente francese, François Hollande. Dovremo cambiare abitudini? O bisogna scendere in campo contro i terroristi in Medio Oriente, come fa la Francia con i raid aerei sui territori dell'Isis? A lungo abbiamo pensato che la violenza restasse lontana. Ora la nostra vita deve cambiare. Ma abbiamo la memoria corta. Nei primi anni de1 2000, Spagna e Gran Bretagna sono state colpite. Sarebbe un errore cadere subito nel panico. Certo la minaccia c'è. Ci sono infiltrati nelle nostre società, pronti a raccogliere l'invito dell'Isis a colpire. Ci si chiede: abbiamo sbagliato a far entrare tanti musulmani in Europa? Da

Il terrore si affronta con politiche sociali e un impegno educativo - Andrea Riccardi su Corriere della Sera

Le conseguenze di quanto è stato fatto in Iraq sono sotto gli occhi di tutti. Si tratta di uno scenario da non ripetere. Grandi parti del mondo musulmano sono esterne allo scontro: l`Islam indonesiano (200 milioni) non ha creato uno Stato confessionale.  Il conflitto in corso è soprattutto tra arabi e di arabi, che vogliono una leadership mondiale attraverso il califfato e una sfida globale  Chi ama Parigi sente quanto è stato terribile il 13 novembre. I terroristi hanno colpito la capitale che più esprime lo spirito europeo. Il presidente Hollande ha dichiarato: «Siamo in guerra». Il brutale attacco terrorista all'albergo di Bamako, in Mali, vuol mostrare quasi un assedio islamico alla Francia. Certo dovremo abituarci a vivere con i rischi e le paure dell'offensiva terrorista. Avvenne anche dopo l'11 settembre, quando furono colpite, nel 2004, Madrid con 191 caduti e Londra, un anno dopo, con 56 morti. È duro

Perché serve che la Turchia sia europea

Ankara deve diventare un perno di stabilità nella regione Articolo di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana del 12 novembre 2015 Le elezioni in Turchia hanno dato la vittoria al partito del presidente della Repubblica Recep Tayyip Erdogan e del primo ministro Ahmet Davutoglu di orientamento islamista. Quello che preoccupa l'opinione internazionale non è l'orientamento del partito, ma le ambizioni di Erdogan: gestire il potere in maniera talvolta autoritaria. Qualcuno parla di "nuovo sultano". Del resto Erdogan ha voluto altre elezioni, non rassegnandosi al risultato del giugno 2015 , che non dava al suo partito i voti necessari a governare da solo. A giugno, l'Hdp, partito filocurdo e delle minoranze, era arrivato sorprendentemente al 13%; invece alle ultime elezioni è sceso al 10,34, poco oltre lo sbarramento. Erdogan, alle ultime elezioni, ha avuto il 49,46%, cioè 316 seggi su 550. Ha oggi la maggioranza per governare (non però i 330 seggi necessari per l

Vatileaks, Riccardi smentisce: Mai incontrato ne' avuto conversazioni telefoniche con Chaouqui

VATILEAKS, RICCARDI SMENTISCE: “MAI INCONTRATO   NE' AVUTO CONVERSAZIONI TELEFONICHE CON CHAOUQUI” ROMA - Riguardo alle indiscrezioni sull’affare denominato “Vatileaks” e sulle inchieste giudiziarie in corso - uscite questa mattina su alcuni organi di stampa - si rende noto che Andrea Riccardi non ha mai incontrato, né avuto conversazioni telefoniche con la signora Francesca Immacolata Chaouqui.