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Visualizzazione dei post da luglio, 2015

Religioni, ecologia e pace "tre cose che vanno insieme" Andrea Riccardi al Summit sul clima

Andrea Riccardi ha partecipato al Sommet de Consciences di Parigi sul clima, insieme al patriarca Bartolomeo I di Costantinopoli, al Card. Turkson, presidente del pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace e a un gruppo di "saggi" che il 21 luglio si sono interrogati a Parigi sui cambiamenti climatici e le loro drammatiche conseguenze. "Why do I care", perchè mi interessa, è il motto del Summit, che ha raccolto voci diverse su un problema che riguarda davvero tutti.  "Sono convinto che le religioni abbiano un grande ruolo nel far lievitare la coscienza dei popoli sull'ecologia e la pace: i due temi stanno insieme". Ha detto Andrea Riccardi "Nel patrimonio religioso ci sono le motivazioni del destino comune dei popoli nella madre terra. Vanno riproposte. I leader religiosi e i credenti debbano vivere una conversione ecologica, comunicando stili di vita differenti. Tale conversione è motivata in profondità dalle loro tradizioni. Leader illum

Religioni e civiltà, nuova rubrica di Andrea Riccardi su "Sette": La globalizzazione ha frammentato il mondo

Riportiamo il primo articolo di una rubrica settimanale su "Religioni e civiltà" che Andrea Riccardi curerà su "Sette" del Corriere della Sera. L'obiettivo di questa rubrica:  Le civiltà e le religioni sono attori di rilievo, ma bisogna avere la pazienza di leggerne il percorso complesso e l`incrocio con altri fattori. La globalizzazione ha frammentato il mondo. È un fenomeno che non riguarda soltanto i musulmani. Per capire questo nuovo, variegato universo è vietato semplificare Gli attentati terroristici islamici hanno fatto parlare di "scontro di civiltà". Il Primo ministro francese, Manuel Valls, dopo la recrudescenza di violenza islamica all'inizio del Ramadan, ha dichiarato: «Non possiamo perdere questa guerra, perché in fondo è una guerra di civiltà». Bisogna chiamare i fatti con il loro nome, ha detto. Lo pensano in parecchi. L'espressione "guerra di civiltà" è divenuta popolare dopo la fine

Andrea Riccardi, in visita ad Abidjan, incontra il presidente della Costa d'Avorio, Alassane Ouattara

Andrea Riccardi, durante la sua visita ad Abidjan, capitale economica della Costa d'Avorio, per il convegno "L'Africa tenderà le mani a Dio" che raccoglie le Comunità di Sant'Egidio dell'Africa Occidentale (vai alla news) ha incontrato il presidente della Repubblica della Costa d'Avorio, Alassane Ouattara. Guarda il video

Un numero di Limes sulle migrazioni: chi bussa alla nostra porta? Lo presentano Andrea Riccardi, Lucio Caracciolo, ministro Boschi

Il nuovo numero di Limes sui migranti, intitolato Chi bussa alla nostra porta , verrà presentato mercoledì 15 luglio alle ore 18 a Roma, presso la Società Dante Alighieri verrà presentato mercoledì 15 luglio a Roma presso la Società Dante Alighieri, con il ministro Maria Elena Boschi e Andrea Riccardi, presidente della Società Dante Alighieri e fondatore della Comunità di Sant’Egidio. Interverranno: Maria Elena Boschi , ministro delle Riforme costituzionali e dei Rapporti con il parlamento Andrea Riccardi , presidente della Società Dante Alighieri e fondatore della Comunità di Sant’Egidio Lucio Caracciolo , direttore di Limes Appuntamento Mercoledì 15 luglio alle ore 18 presso la Società Dante Alighieri Piazza di Firenze, 27, 00186 Roma

Fatima, l'italiana - La Jihad in casa. Un editoriale su @fam_cristiana

La vita della famiglia Sergio di Inzago (poco più di io mila abitanti nella città metropolitana di Milano) era come tante. Approdati dal Sud alla ricerca di lavoro, erano stati aiutati dalla parrocchia e dalla Caritas. Si vedevano anche a Messa. Il padre, ultimamente, aveva avuto problemi di lavoro: cassintegrato, sarebbe potuto tornare a lavorare. Le figlie studiavano: Maria Giulia alla facoltà di Biotecnologia alla Bicocca. Una famiglia normale. Un fatto l'ha cambiata: la conversione di Maria Giulia all'islam. Ha rotto il matrimonio con un tunisino (giudicato poco credente). Si è sposata poi con un albanese dalla famiglia estremista ed è andata con lui in Siria per unirsi ai combattenti musulmani. È divenuta una foreign fighter del sedicente califfato. Sono ormai 25 mila, un quarto convertiti. Fa impressione sentire la registrazione delle telefonate di Maria Giulia dalla Siria con la sorella e il padre: la famiglia deve "correre&q

Profughi e migranti - Convegno al Senato della Repubblica 6 luglio ore 16

Il dovere di salvare Aleppo, crocevia di civiltà. Appello di Andrea Riccardi sul Corriere della Sera

Il segretario dell`Onu giudica «vergognoso» l`aggravarsi delle sofferenze della popolazione siriana Concentrarsi su una città non significa dimenticare la tragedia che riguarda un intero Paese Aleppo sta morendo. Le notizie non sono del tutto chiare. Non è facile capire bene chi vinca sul terreno tra i vari gruppi ribelli, al Nusra e l`Isis o il regime di Assad (che però è sempre più alle corde). È chiaro invece che la città sta morendo. Aveva quasi tre milioni di abitanti, la più popolosa della Siria. Ed era tanto bella Aleppo! Lo era per i suoi monumenti storici, il fascino del suo grande bazar, la millenaria solennità della sua cittadella, dove la tradizione vuole abbia fatto sosta persino Abramo. Aleppo era bella anche per il messaggio che proveniva dalla sua vita: si poteva vivere insieme tra gente diversa. Per secoli e secoli, i musulmani avevano vissuto insieme con i cristiani e gli ebrei (progressivamente scacciati nel secondo dopoguerra